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Tony Effe porta il Circo Massimo al Palaeur con il supporto del Comune di Roma

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Tony Effe porta il Circo Massimo al Palaeur con il supporto del Comune di Roma

Tony Effe sposta il concerto di Capodanno dal Circo Massimo al Palaeur, gestito da una società partecipata del Campidoglio: “Roma non censura”.

Dopo una settimana di accordi e ripensamenti, il rapper, escluso dal palco del Circo Massimo, si esibirà al Palaeur non solo il 31, ma anche la sera precedente. Questa decisione consente agli appassionati di trap di assistere al concerto nella notte di Capodanno, mentre il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, prova a mettere a tacere le accuse di censura.

Il Palaeur è gestito da Eur Spa, di cui il Campidoglio detiene il 10% e il ministero dell’Economia il restante 90%. Tony Effe si esibisce al Palaeur grazie all’intervento del comune, sebbene la performance non sia finanziata con fondi pubblici. La location sarà pagata da Vivo Concerti, che aveva già richiesto la disponibilità per le date del 30 e del 31 dicembre. “Non appena Vivo Concerti ha formalizzato per la data l’artista Tony Effe, Eur S.p.a. ha avvisato il socio Roma Capitale” ha spiegato la società, ribadendo la posizione contraria del Campidoglio a qualsiasi forma di censura.

La conferma dell’evento è arrivata tramite una storia su Instagram, e i biglietti sono già in vendita. “I biglietti stanno volando, ragazzi mi raccomando affrettatevi, che è arrivato l’arrotino. Poi rimanete senza”, ha affermato Tony Effe, ribattezzando i due eventi “Capodanno da Tony”. Tuttavia, resta incerta la situazione del Circo Massimo: se non si troverà una soluzione entro le prossime 24 ore, l’evento potrebbe saltare, suscitando il supporto di altri artisti in difesa della sua esclusione.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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