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La lettera del prof del Tasso di Roma a Valditara: “Caro ministro, le sue linee guida sono contro la Costituzione”

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La lettera del prof del Tasso di Roma a Valditara: “Caro ministro, le sue linee guida sono contro la Costituzione”

Stanno circolando ampiamente le critiche di Giancarlo Burghi, docente del Liceo Tasso di Roma, riguardo le nuove linee guida dell’educazione civica del Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara. In una lettera, Burghi esprime contrarietà alle indicazioni del ministero, sostenendo che queste si distaccano dai valori della democrazia e della Costituzione italiana.

Contenuti della lettera

Burghi scrive: “Egregio Ministro, Le scrivo di nuovo dalla desolazione della ‘trincea’: quella in cui ogni giorno, con le studentesse e gli studenti, combattiamo l’eterna guerra contro la semplificazione e la superficialità.” Il docente critica l’enfasi sullo “spirito di imprenditorialità” e l’ossessione per “l’educazione alla proprietà”, rilevando che la Costituzione italiana riconosce la proprietà privata garantendone una funzione sociale.

Riflessioni sulla Costituzione e sulla società

Burghi afferma che, confrontando le linee guida del Ministro con la Costituzione, diventa evidente una mancanza di riferimento alla nozione di “persona” e una distorsione del concetto di “patria”. “La patria è il patrimonio dei padri e delle madri costituenti […] i patrioti non sono quelli che impediscono lo sbarco dei migranti”, scrive, sottolineando la necessità di un’educazione civica inclusiva e non discriminatoria.

Critica alla commemorazione storica

Il docente si sofferma infine sulle iniziative commemorative, tra cui il concorso per la «Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle Guerre e dei Conflitti nel Mondo», criticando una narrazione che equipara oppressori e liberatori. “Cosa dovrebbero ricordare le giovani generazioni nella sua bizzarra idea di memoria civile?” si chiede, ritenendo fondamentale mantenere viva la memoria storica autentica.

Burghi conclude esprimendo la speranza di non subire ripercussioni per le sue dichiarazioni e afferma che i risultati dell’educazione civica stanno emergendo tra gli studenti.

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

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Derby Lazio-Roma: scontri tra tifosi fuori dall’Olimpico, lancio di oggetti contro la polizia

Una serata incandescente a Roma: scontri tra tifosi prima del derby Lazio-Roma. Fuori dall’Olimpico, i supporter si sono fronteggiati con "il lancio di oggetti contro la polizia". Le tensioni si sono infiammate, mostrando ancora una volta come lo sport possa diventare terreno di scontro politico. #Roma #Derby #Scontri #Politica

Durante il tanto atteso derby tra Lazio e Roma, la tensione è esplosa fuori dallo stadio Olimpico. I tifosi delle due squadre, mai realmente amichevoli, hanno trasformato la serata in un campo di battaglia urbano. Il lancio di oggetti contro la polizia ha segnato uno dei momenti più critici della serata, dimostrando come il calcio, in Italia, sia spesso più di un semplice gioco.

Scontri fuori dall’Olimpico

I disordini sono iniziati quando gruppi di tifosi, armati di bottiglie, pietre e altro, hanno deciso di sfidare non solo i rivali sportivi ma anche le forze dell’ordine. La polizia, già pronta per gestire le consuete tensioni di un derby, si è trovata a fronteggiare una situazione di vera e propria guerriglia urbana. Le immagini dei tafferugli hanno rapidamente fatto il giro del web, mostrando un paese dove il calcio è ancora una metafora della divisione sociale e politica.

La risposta delle autorità

Le autorità hanno prontamente risposto con cariche di alleggerimento e l’uso di lacrimogeni per disperdere la folla. Nonostante gli sforzi, la situazione è rimasta tesa per buona parte della serata, con alcuni agenti leggermente feriti e diversi tifosi fermati. La questione solleva inevitabilmente un dibattito sulla gestione della sicurezza durante eventi sportivi di massa e sul ruolo che il calcio gioca nella società italiana.

Sport e Politica: un binomio inevitabile

Il calcio in Italia non è solo un gioco, ma un riflesso delle dinamiche sociali e politiche. Gli scontri di ieri sera non sono solo una questione di rivalità sportiva, ma anche di identità e appartenenza politica. La frase il lancio di oggetti contro la polizia diventa, in questo contesto, un simbolo di una frustrazione più profonda, che va oltre il semplice risultato di una partita.

Le immagini e i video degli scontri, diffusi rapidamente sui social media, hanno mostrato ancora una volta come il calcio possa essere un terreno fertile per tensioni sociali, con i tifosi che spesso portano avanti battaglie che vanno oltre i confini del campo da gioco.

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

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Roma, uomo trova ladri in camera da letto: imbraccia il fucile e spara ai malviventi

#Roma #Cronaca #Ladri Un cittadino romano trova dei ladri che rovistano nella sua camera da letto, prende il fucile e spara. L’incredibile vicenda ha scatenato un acceso dibattito sulla legittima difesa. Ecco i dettagli dell’accaduto.

Un cittadino di Roma ha vissuto momenti di puro terrore quando ha sorpreso dei ladri mentre rovistavano nella sua camera da letto. La risposta dell’uomo è stata immediata: ha imbracciato il fucile e sparato contro i malviventi. L’episodio, che ricorda sempre più una scena da film western, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni sulla legittima difesa.

L’incidente è avvenuto in un contesto di crescente insicurezza percepita dai cittadini, che si sentono sempre meno protetti dalle forze dell’ordine. La reazione dell’uomo è stata definita da alcuni come un atto di legittima difesa, mentre altri criticano la violenza della risposta. La questione è stata ulteriormente alimentata da commenti come quello di un vicino che ha dichiarato: "Meglio un ladro morto che un cittadino derubato", commento che, seppur politicamente scorretto, riflette un sentimento diffuso di frustrazione e paura.

Le autorità stanno indagando sull’accaduto per capire se ci siano gli estremi per l’applicazione della legittima difesa o se si sia trattato di un eccesso di difesa. Intanto, il dibattito pubblico continua a infiammare i social, con opinioni che vanno da chi sostiene che "la giustizia deve fare il suo corso" a chi pensa che "la sicurezza dei cittadini viene prima di tutto".

L’episodio solleva questioni importanti su come la società e le leggi debbano bilanciare il diritto alla sicurezza personale con la prevenzione della giustizia fai-da-te.

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