Cronaca
Giubileo: trentamilioni di pellegrini e il sistema di assistenza

Più di trenta milioni di pellegrini sono attesi a Roma per il Giubileo 2025, con il picco di arrivi previsto tra primavera e estate. Tra gli eventi di richiamo si segnala la Giornata mondiale dei giovani a Tor Vergata, che nel 2000 vide l’afflusso di due milioni di persone. La macchina organizzativa dell’epoca operò con grande efficienza.
Accoglienza e ospitalità
Il Centro Storico sarà un punto nevralgico per l’accoglienza, con le Basiliche giubilari e le “chiese nazionali” che tradizionalmente accolgono pellegrini da tutto il mondo. Le diocesi sono già operative nell’organizzare viaggi per i parrocchiani e richiedere alloggi, principalmente negli spazi della Chiesa. Resterebbe da considerare una clientela dalle spese più contenute rispetto ai turisti abituali. Nel 2026, Roma potrebbe registrare una domanda di turismo più elevata, destinata a portare maggiore ricchezza nella città. Durante il Giubileo, il sindaco Roberto Gualtieri e l’assessora Barbara Funari visiteranno le nuove tensostrutture destinate all’accoglienza dei senza dimora.
Le tensostrutture
A Roma sono state aperte due tensostrutture, una a San Lorenzo e l’altra alla stazione Ostiense, con altre previste a gennaio a Tiburtina e San Pietro. In totale, i posti letto per le persone senza dimora saranno 250, aggiunti ai circa 1.400 già disponibili nei dormitori. Le tensostrutture offrono non solo alloggio, ma anche servizi di mensa e docce, potenziando l’assistenza per chi vive in strada, con l’impiego di squadre itineranti di esperti e operatori sociali. Come sottolineato dall’assessora Funari, “le esperienze delle tensostrutture allestite gli anni passati sono state molto positive e si sono rilevate soluzioni efficaci sul fronte dell’accoglienza”.
Cronaca
Guido D’Ubaldo confermato presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

Il mondo del giornalismo è in crisi, con fake news che volano come mosche su un banchetto di politici corrotti, e ora i giornalisti del Lazio eleggono Guido D’Ubaldo come presidente per un altro mandato – chissà se riuscirà a distinguere il vero dal finto in questa giungla di penne vendute e notizie preconfezionate. #OdgLazio #GiornalismoInCrisi #FakeNewsAlert #MediaMess (278 caratteri)
Nuove nomine al Consiglio
Il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio si è insediato il 14 aprile, con elezioni che hanno visto una maggioranza schiacciante. Guido D’Ubaldo è stato confermato come presidente, forse perché è l’unico che sa gestire il circo mediatico senza troppi casini. Al suo fianco, Roberto Rossi come vicepresidente – un duo che promette di essere più stabile di un governo italiano. La segretaria è Serena Bortone, e Anna Laura Bussa è la tesoriera, pronta a tenere d’occhio i conti mentre i colleghi inseguono scoop.La squadra completa
A completare il consiglio regionale, che resterà in carica per i prossimi tre anni, ci sono i professionisti Sara Menafra, Carlo Picozza e Francesco Repice – speriamo non siano solo una banda di chiacchieroni. I consiglieri pubblicisti sono Manuela Biancospino e Nicola Di Stefano. D’Ubaldo, al suo secondo mandato, ha una carriera piena di incarichi, tra cui consigliere e segretario del Consiglio nazionale – ma in tempi di crisi, fa sempre ridere pensare che questi tipi possano salvare il giornalismo da se stesso.
Messaggio dal presidente
D’Ubaldo ha dichiarato: “Il mondo del giornalismo vive momenti di sfide e trasformazioni e sono convinto che, insieme, potremo affrontarle con determinazione e passione. Sono entusiasta di cominciare questo percorso con tutto il Consiglio. Voglio essere il presidente di tutti i giornalisti del Lazio. Metteremo il nostro impegno per costruire un futuro migliore per il giornalismo”. Peccato che, con l’era dei social, le parole belle non bastino a combattere i troll e i politici che manipolano l’informazione – ma almeno provano, no?
Cronaca
Achille Lauro a Piazza di Spagna, orde di fan per il concerto a Trinità dei Monti. Finale con Notte prima degli esami.

Achille Lauro scatena il caos a Piazza di Spagna con un concerto a sorpresa per il suo nuovo album “Comuni mortali”: migliaia di fan stipati come sardine, ignorando ogni regola di buon senso per una Roma che ama giocare col fuoco! #AchilleLauro #RomaPazza #ConcertoVirale
Il caos in piazza
In una Piazza di Spagna blindata e invasa da almeno duemila persone, Achille Lauro ha trasformato il cuore di Roma in un palcoscenico improvvisato. Occhiali da sole e look total black, il cantante ha dedicato il suo show alla Città Eterna, definendola “amica, amante e qualche volta nemica”. Un testo come quello del singolo “amoR”, distribuito ai fan, dipinge Roma come una musa irresistibile, ma chi se ne importa delle metafore quando la folla è già in delirio?I brani e le star romane
Lauro ha saltellato su e giù per la scalinata di Trinità dei Monti, intonando pezzi dal nuovo album come “San Francisco” e “amoR”, mixati ai suoi classici “16 marzo”, “Rolls Royce” e “Amore disperato”. Il gran finale? Una cover di “Notte prima degli esami” di Antonello Venditti, trasformata nel nuovo inno della Capitale. E tutto questo, a quanto dice Lauro, grazie al sindaco e all’assessore agli Eventi, che sembrano aver stretto un’alleanza un po’ troppo cozy con il re del palco. Dopotutto, chi ha bisogno di permessi quando la musica fa da padrona?
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