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A Pietralata si torna al punto di partenza per gli scavi ‘maledetti’ dello stadio della Roma.

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A Pietralata si torna al punto di partenza per gli scavi ‘maledetti’ dello stadio della Roma.

Il Campidoglio ha annunciato che gli scavi per lo stadio della Roma a Pietralata riprenderanno entro quindici giorni, riaccendendo le speranze di accelerazione per il progetto. Negli ultimi anni, la situazione è stata caratterizzata da blocchi, sgomberi e dibattiti, ma ora si torna al punto di partenza: è necessario completare le indagini richieste dalla Soprintendenza statale per presentare il progetto definitivo.

Proseguimento degli scavi

Gli scavi hanno subito diverse interruzioni, con il Campidoglio che ora fa sapere che i lavori riprenderanno a breve. La Roma non ha confermato ufficialmente, ma sono previste almeno un mese di lavori, a meno che non emergano reperti archeologici significativi. Tra le strutture già note, si prevede che un’antica cisterna romana verrà inglobata all’interno dell’impianto all’altezza della Curva Nord.

Tempistiche e autorizzazioni

Se il programma verrà rispettato, gli scavi potrebbero concludersi a marzo, permettendo la presentazione del progetto ad aprile. L’Assemblea Capitolina sarà chiamata a esprimere un parere, seguita dall’apertura della conferenza dei servizi decisoria, fondamentale per la posa della prima pietra. Recentemente, i vertici calcistici hanno indicato che la prima partita della Roma si giocherà a Pietralata all’inizio della stagione 2028/2029, evidenziando l’urgenza di rispettare le tempistiche per rendere l’impianto idoneo all’Euro 2032.

Motivazioni dell’accelerazione

La spinta del Campidoglio per una rapida conclusione degli scavi può sembrare sorprendente, considerando che la necessità di indagini era stata stabilita da tempo. È emersa la preoccupazione che la Roma potesse presentare il progetto senza aver completato gli studi necessari. Diverse variabili come pressioni politiche, esigenze del club o questioni tecniche relative agli scavi potrebbero aver inciso su questa decisione. Inoltre, a febbraio è prevista un’udienza riguardante lo sgombero di alcune aree, mentre persistono discussioni sui presunti boschi di Pietralata, contestati da vari gruppi. La necessità di indagini archeologiche rimane quindi centrale per la presentazione del progetto definitivo, in un contesto in cui i costi per la sua realizzazione continuano a lievitare.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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