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Le motivazioni dell’ergastolo nel femminicidio di Martina Scialdone: “Sfogo di un impulso violento”

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Le motivazioni dell’ergastolo nel femminicidio di Martina Scialdone: “Sfogo di un impulso violento”

Sono state pubblicate le motivazioni della sentenza di ergastolo nei confronti di Costantino Bonaiuti, accusato di aver ucciso Martina Scialdone. I giudici della Corte d’Assise hanno ritenuto sussistenti gli estremi per contestare l’aggravante dei motivi futili e abietti. Come sottolineato dalla corte, “la circostanza aggravante dei futili motivi sussiste ove la determinazione criminosa sia stata indotta da uno stimolo esterno di tale levità, banalità e sproporzione, da apparire secondo il comune modo di sentire assolutamente insufficiente a provocare l’azione criminosa tanto da potersi considerare un mero pretesto per lo sfogo di un impulso violento”.

Il femminicidio di Martina Scialdone

I fatti risalgono alla sera del 13 gennaio 2023, quando Martina Scialdone, avvocata di 35 anni, e il suo ex Costantino Bonaiuti, sessantaduenne ingegnere di Enav e sindacalista di Assivolo, si sono incontrati in un locale del Tuscolano. Durante la loro discussione, Bonaiuti ha seguito Martina fino in bagno e, nonostante l’intervento del proprietario del ristorante e del responsabile di sala, la lite è proseguita nell’anticamera del bagno, dove l’uomo ha tentato di strappare il telefono dalla mano della donna.

Gli spari e le minacce

Al termine della serata, Bonaiuti ha estratto una pistola e ha sparato contro Martina, pronunciando secondo alcuni testimoni: “Dove vai, tanto sei morta”. Prima di questa drammatica conclusione, sarebbe emerso che l’uomo non accettava la fine della relazione e avrebbe addirittura assoldato un investigatore privato per seguire gli spostamenti della sua ex.

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

Roma è nel caos totale per il maltempo: decine di interventi dei vigili del fuoco per rami e alberi caduti, con strade allagate che hanno trasformato la città eterna in un acquitrino improvvisato. Mentre i romani maledicono il cielo, qualcuno si chiede se non sia solo l’ennesima scusa per non pagare le tasse in tempo. #MaltempoRoma #EmergenzaMeteo #VigiliDelFuoco

Gli interventi dei vigili del fuoco in prima linea

I pompieri di Roma sono stati chiamati a decine per gestire i danni causati dal temporale, con rami e alberi caduti che bloccano strade e mettono a rischio la circolazione. Le squadre hanno lavorato senza sosta, affrontando un’ondata di chiamate che ha messo alla prova le risorse disponibili, in una città che sembra sempre un passo indietro rispetto al meteo impazzito.

Strade allagate e disagi per i cittadini

Le piogge torrenziali hanno trasformato vie principali in fiumi improvvisati, lasciando automobilisti e pedoni intrappolati nel fango. I residenti parlano di un’emergenza prevedibile, con lamentele su una manutenzione urbana che, diciamolo, fa acqua da tutte le parti – e non solo per il maltempo.

Conseguenze del caos meteorologico

Oltre ai disagi immediati, il maltempo ha esposto vulnerabilità strutturali, con interventi rapidi che hanno evitato il peggio, ma non senza qualche critica al sistema. I vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la città prova a riprendersi da un evento che, per molti, è solo l’ennesimo capitolo di una storia già scritta.

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

Scandalo a Roma: un figlio "parzialmente infermo" uccide la madre e la nasconde nell’armadio, scatenando polemiche sulla giustizia! In un quartiere come Primavalle, dove i drammi familiari esplodono, questo caso fa discutere: è davvero la pazzia a scagionare? #RomaShocking #CrimineItaliano #GiustiziaControversa

In un episodio che sta infiammando i social e i dibattiti nazionali, un figlio è stato dichiarato "parzialmente infermo" dopo aver confessato l’omicidio della madre nel quartiere di Primavalle, a Roma. Le autorità hanno ricostruito la scena raccapricciante, dove il corpo è stato trovato nascosto nell’armadio, un dettaglio che ha lasciato tutti senza parole e alimentato critiche sul sistema giudiziario italiano.

Il delitto che ha sconvolto Roma

Le indagini svelano un atto brutale, con il figlio al centro di una storia che mescola follia e rabbia familiare. "Parzialmente infermo", come definito dalle perizie mediche, il giovane è ora al vaglio della corte, ma molti si chiedono se questa etichetta sia solo un comodo escamotage per evitare punizioni severe. In un’era in cui i tribunali sembrano troppo indulgenti, questo caso evidenzia le crepe di un sistema che, a volte, appare "troppo morbido" con i colpevoli.

Le reazioni e le polemiche

Mentre la comunità di Primavalle è in subbuglio, le opinioni online si dividono tra chi difende la linea della salute mentale e chi attacca, definendolo un’assurdità. Questo episodio non fa che amplificare i dibattiti sulle lacune della giustizia, con alcuni commentatori che lo etichettano come un ennesimo esempio di come la società protegga i "cattivi ragazzi". Le famiglie del quartiere, scosse, chiedono risposte immediate, alimentando un’onda virale di indignazione.

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