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I cani gli vengono tolti e la sua vita viene messa a rischio, i carabinieri: “Abbiamo salvato lui parlando dei nostri cuccioli”

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I cani gli vengono tolti e la sua vita viene messa a rischio, i carabinieri: “Abbiamo salvato lui parlando dei nostri cuccioli”

Lavoro di squadra e dedizione sono i valori che hanno guidato tre carabinieri nel salvataggio di un uomo che tentava di togliersi la vita nel pomeriggio di ieri, a pochi passi dal Colosseo.

Il Vice Brigadiere Umberto Tubito, il Brigadiere Flauto Bottani e il Carabiniere scelto Claudio Iavarone, tutti effettivi al Nucleo Radiomobile Carabinieri di Roma, hanno risposto a un’emergenza. I tre hanno spiegato: “Ci siamo trovati di fronte ad un’urgenza. Abbiamo avuto paura, ma la nostra concentrazione era fissa sull’uomo: dovevamo salvarlo”.

La situazione critica

Durante l’intervento, i carabinieri hanno trovato l’uomo arrampicato sul muretto con una corda legata a un palo e un cappio attorno al collo. “Il primo passo è stato quello di instaurare immediatamente un rapporto amichevole con lui, di fiducia”, ha detto il carabiniere scelto Iavarone. Hanno notato che l’uomo stava cercando di ingerire una lametta, complicando ulteriormente la situazione.

Un intervento ben coordinato

Grazie a un attento lavoro di squadra, i carabinieri sono riusciti a portare in salvo l’uomo. “C’è chi l’ha abbracciato stretto per assicurarsi che restasse nella nostra direzione e chi era pronto a prenderlo una volta portato giù dal muretto”, ha affermato il Brigadiere Bottani.

Il biglietto trovato tra le mani dell’uomo era scritto in romeno, ma comprendeva anche parole italiane. “Abbiamo capito che la scelta di compiere il tragico gesto derivava da questioni familiari”, hanno raccontato. Hanno cercato di fargli capire che il suicidio non è mai una soluzione e che avrebbero fatto in modo di permettergli di riabbracciare i suoi cani. “Dobbiamo agire velocemente – hanno aggiunto – ma restiamo focalizzati sul salvataggio della persona”.

Il Nucleo Radiomobile dei Carabinieri ha ricordato l’importanza della vigilanza e della prontezza operativa, sottolineando che le pattuglie sono attive 24 ore su 24, pronte a rispondere alle richieste di soccorso. Questa attitudine è stata dimostrata in modo evidente dai carabinieri coinvolti nel salvataggio.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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