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Ritardo significativo negli investimenti su ospedali e case di comunità nel Lazio per i fondi Pnrr da parte di Rocca

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Ritardo significativo negli investimenti su ospedali e case di comunità nel Lazio per i fondi Pnrr da parte di Rocca

La giunta regionale guidata da Francesco Rocca sta affrontando significativi ritardi nella realizzazione delle case di comunità e degli ospedali di comunità, secondo quanto denunciato dal consigliere del Partito Democratico Massimiliano Valeriani. In un’intervista a Fanpage.it, Valeriani ha affermato: “Su case di comunità e ospedali di comunità la giunta Rocca arranca e accumula gravissimi ritardi. E la scadenza del 2026 è sempre più vicina”.

Ritardi nel PNRR

Il Lazio ha già speso oltre il 90% delle risorse per l’acquisto di macchinari sanitari, registrando buone performance in questo ambito, ma è notevolmente indietro nella realizzazione delle case e degli ospedali di comunità. Attualmente, la Regione ha raggiunto solo il 59% nella realizzazione delle Case di Comunità e il 49% per gli Ospedali di Comunità, risultando sotto la media nazionale.

Critiche alla gestione della sanità

Valeriani ha messo in evidenza l’inefficienza della giunta Rocca, dichiarando: “Purtroppo le performance del Lazio sono inferiori a quelle che ci saremmo aspettati”. Ha aggiunto che, sebbene siano stati effettuati buoni progressi nell’acquisto e nell’implementazione di tecnologie, il rafforzamento della sanità territoriale è gravemente insufficiente. Per lui, “senza personale sanitario sufficiente, questi investimenti rischiano di essere inutili”, sottolineando l’assenza di un piano per il personale nel Lazio.

Confronti con altre regioni

Il consigliere ha evidenziato che l’amministrazione Zingaretti aveva dato grande importanza ai progetti di sanità di prossimità. “Servono a rafforzare la sanità di prossimità e a ridurre la pressione sugli ospedali”, ha dichiarato, lamentando che i fondi del PNRR rimangono inutilizzati. Rispetto ad altre regioni come Lombardia e Veneto, che hanno speso il 100% dei fondi, il Lazio sta mostrando una performance deludente, con “quasi 200 milioni di euro trasferiti ai privati” senza risultati concreti.

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

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Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca

A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.

Situazione Igienica Allarmante

Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.

Reazione dei Cittadini

I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.

Intervento delle Autorità

Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

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Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione

Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.

L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.

La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.

La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.

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