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Cronaca

Suor Paola, Lazio e Lotito: l’amicizia tra calcio e convento

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Suor Paola, Lazio e Lotito: l’amicizia tra calcio e convento

I calciatori della Lazio, guidati dal tecnico Marco Baroni, hanno reso omaggio a Suor Paola nella camera ardente allestita in Campidoglio. "Sono veramente costernato perché perdo un’amica, una sorella", ha dichiarato il presidente Claudio Lotito riguardo alla religiosa scomparsa martedì all’età di 77 anni, "una persona alla quale ero molto legato, un’autentica tifosa con una passione smisurata ma anche una persona che ha sacrificato la vita per aiutare i più deboli e meno fortunati". Commento: Lotito non perde occasione per ricordare quanto fosse legato a Suor Paola, quasi come se fosse un membro della famiglia Lazio.

Sul feretro nella sala della Protomoteca, coperto da una sciarpa laziale e da fiori biancocelesti, la delegazione della Lazio ha deposto una maglia numero 1 con la scritta Suor Paola e le firme di tutti i giocatori. Erano presenti Castellanos, Rovella, Pellegrini e Marusic, oltre a una rappresentanza della formazione femminile con Castiello, Connolly, Le Bihan e Mancuso, insieme all’allenatore Grassadonia. Commento: La Lazio non si smentisce mai, anche nel dolore riesce a fare squadra, unendo uomini e donne in un gesto di affetto.

L’omaggio dei tifosi

Centinaia di tifosi laziali, ma anche semplici cittadini, hanno reso omaggio alla religiosa, popolarissima per le sue apparizioni in tv nate con ‘Quelli che il calcio’ ma molto amata anche per il suo impegno nel volontariato attraverso l’associazione So.Spe. Suor Paola, ha ricordato Lotito che era accompagnato da Cristina Mezzaroma e dal figlio Enrico, "si è sempre spesa mettendoci la faccia con totale amore e trasporto verso gli altri, con totale spirito di servizio, incarnando i valori cristiani e cercando sempre di costruire sul piano umano rapporti indelebili". Commento: Suor Paola, una vera star del calcio e del volontariato, amata da tutti, anche da chi non segue il pallone.

"Mi rimarrà sempre impresso il suo sorriso, ero molto legato a lei. Era una persona vera che parlava col cuore, non aveva interessi personali ma solo verso gli altri. Resterà nel nostro cuore e nella nostra mente, sosterremo sempre quello che lei ha fatto". Commento: Parole che sembrano uscite da un copione di un film romantico, ma qui si parla di una suora che ha lasciato il segno.

L’omaggio istituzionale

Un omaggio a Suor Paola è arrivato anche dal presidente del Consiglio regionale del Lazio, Giuseppe Cangemi, aprendo i lavori dell’aula: "Lascia un vuoto immenso ma il suo esempio continuerà a vivere in ognuno di noi e in ogni abbraccio che ha donato senza alcuna avarizia". Commento: Anche la politica non poteva mancare all’appello, ricordando Suor Paola come un esempio da seguire, anche se a volte gli abbracci politici sono un po’ meno sinceri.

Cronaca

La rapina a una coppia di turisti: un caso che nasconde sorprese

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La rapina a una coppia di turisti: un caso che nasconde sorprese

Un’aggressione omofoba shock nel cuore di Roma: scopri i dettagli dell’attacco che ha fatto tremare la città! #Omofobia #Roma #Giustizia

Come è scoppiata la violenza in piena notte?

Due giovani italiani, appena conosciuti, avevano deciso di passare una serata speciale durante Pasqua, passeggiando per le vie del centro storico. Ma quella che doveva essere una notte romantica si è trasformata in un incubo: sono stati brutalmente aggrediti e derubati da tre nordafricani, solo per essersi mostrati affettuosi. Immaginate la scena: abbracciati mentre camminano, quando improvvisamente insulti omofobi esplodono dall’ombra, trasformando un momento innocente in un’esplosione di violenza.

I testimoni raccontano l’orrore: cosa è successo davvero?

L’attacco è avvenuto sotto gli occhi attoniti di passanti, lungo via dei Fori Imperiali, poco dopo le sei del mattino del 20 aprile. I tre aggressori – un tunisino e due egiziani, uno dei quali minorenne – hanno iniziato con urla come “Vergognatevi!”, passando rapidamente a calci, pugni e persino spray al peperoncino. Uno dei ragazzi è caduto a terra, stordito, e i malviventi ne hanno approfittato per rubargli il borsello con soldi, carte e documenti. Ma ecco il colpo di scena: diversi testimoni, tra cui una turista ucraina di 18 anni, hanno filmato tutto con il cellulare, fornendo prove cruciali per l’arresto.

L’inseguimento e la cattura: i colpevoli sono stati fermati?

Le forze dell’ordine sono state allertate da passanti preoccupati, che hanno chiamato i soccorsi descrivendo la scena come “indemoniata”. I carabinieri sono intervenuti rapidamente, bloccando i tre aggressori mezz’ora dopo l’attacco, lungo via Manin. Grazie alle descrizioni delle vittime e al video della turista, i sospettati – residenti a Latina – sono stati identificati e perquisiti, con la refurtiva trovata addosso. Un arresto che potrebbe rivelare molto di più su questi raid improvvisi.

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Cronaca

Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

Scopri le storie commoventi e segrete di Papa Francesco che hanno trasformato vite ai margini della società! #PapaFrancesco #StorieDiFede #PeriferieIncredibili

Le Testimonianze

Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.

L’Abbraccio

E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.

L’Incontro

Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.

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