Cronaca
Quando ha saputo che aveva ucciso Ilaria, sono rimasto paralizzato: la confessione choc del killer

In un drammatico sviluppo del caso di Ilaria Sula, la giovane di 22 anni trovata uccisa e abbandonata dentro una valigia nelle campagne di Capranica, Prenestina, emergono dettagli sconvolgenti. Mark Samson, il fidanzato della vittima, ha confessato l’omicidio, lasciando senza parole chi lo conosceva bene. «Non ne voglio parlare» gli aveva scritto Mark il giorno della scomparsa di Ilaria, come rivelato da Lorenz Miranda, 23 anni, amico intimo di Samson, quasi un fratello. Lorenz non avrebbe mai immaginato che Mark potesse essere colpevole e ha rispettato il suo silenzio.
La reazione alla confessione
«Non riesco ancora a crederci. Io e Mark siamo cresciuti insieme, facevamo tutto insieme: scuola, feste, basket. Persino la nostra prima macchina l’abbiamo comprata nello stesso momento dopo tanti risparmi messi da parte. Mia madre lo considerava un figlio. Quando ha saputo che era stato lui ad uccidere Ilaria ha pianto, io sono rimasto paralizzato. Ho dovuto chiedere il permesso dal lavoro e uscire a fare una passeggiata. Ancora oggi non riesco a realizzare», ha raccontato Lorenz, visibilmente scosso dalla notizia.
L’amicizia e la conoscenza di Ilaria
«Le nostre famiglie sono entrambe filippine e nel nostro ambiente ci conosciamo un po’tutti. Poi abitiamo vicino, lui quartiere Africano, io in quello Trieste. Ma l’amicizia vera è nata al liceo. Passavamo insieme tutti i pomeriggi. Lui dormiva da me. Poi, con il lavoro, ci siamo visti un po’ meno, ma il legame è rimasto», ha spiegato Lorenz, descrivendo la profondità del loro rapporto. Conosceva anche Ilaria, dato che Mark la portava spesso alle uscite del loro gruppo, i ‘Cecchini boyz’. «Sì, stavano insieme da più di un anno. Lui ogni tanto la portava alle uscite del nostro gruppo: i ‘Cecchini boyz’ così ci chiamiamo, siamo molto uniti. E lui era premuroso con lei, quando tornava da Terni per esempio la andava a prendere alla stazione. Sembrava felice», ha aggiunto.
Gli ultimi giorni e la scoperta
Negli ultimi tempi, Lorenz non aveva notato nulla di strano, dato che era a Capri per lavoro. «No. Anche perché da 7 settimane mi trovo a Capri per lavoro, sono tecnico di condizionatori. Quindi non ho più visto Ilaria. Ho letto della sua scomparsa il 30 marzo, mentre ero al campetto da basket a Roma, ma Mark non c’era. Gli ho scritto subito per sapere come stava e mi ha risposto con freddezza: “Non ne voglio parlare”. Ho deciso di lasciarlo in pace, pensando fosse solo molto preoccupato». Tuttavia, il 31 marzo, Lorenz ha incrociato l’auto di Mark a Roma, ma la risposta di Mark è stata vaga e distante. «Sì. Ero in macchina sulla Batteria Nomentana intorno alle 8 del mattino, io andavo a lavoro e ho riconosciuto la sua auto. Lui stava andando verso Piazza Sempione. Gli ho scritto subito: “Bro dove vai così presto? Ti ho incrociato”. Mi ha risposto dopo unорах, ma in modo vago. Ho cercato di offrirgli supporto, dirgli che c’ero, ma lui mi ha liquidato la sera tardi con un: “Non ne voglio parlare, voglio stare solo. Grazie comunque”.
Ilaria Sula è stata uccisa con tre coltellate al collo, e l’autopsia ha confermato che è morta per shock emorragico. Mark Samson ha commesso l’omicidio mentre i suoi genitori erano in casa, e ora si pone la questione di cosa rischino il padre e la madre dello studente filippino, dato che la stanza del delitto è stata ripulita. La notizia della confessione di Mark ha iniziato a circolare nei gruppi di amici, lasciando tutti increduli e senza parole.
Cronaca
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L’Allarme Mattutino
Immaginate di essere in una tranquilla mattina quando, all’improvviso, un boato fortissimo squarcia l’aria, seguito da una densa coltre di fumo e un odore penetrante di zolfo. È successo proprio alle 10:20, trasformando un normale giorno in un enigma da brividi. Gli abitanti del palazzo in via Faleria si sono ritrovati di fronte a una scena da film, con il citofono completamente distrutto da quella che sembra una mini-bomba artigianale. Ma cosa c’è dietro questo atto misterioso?
Le Domande che Affascinano
Chi potrebbe aver orchestrato un gesto così audace e perché proprio in quel luogo? Le autorità sono già al lavoro per indagare, ma dettagli come questi alimentano la curiosità: era un avvertimento, un errore o qualcosa di più sinistro? Gli esperti parlano di un dispositivo rudimentale, ma la vera domanda è se questo sia solo l’inizio di una serie di eventi inaspettati. Restate sintonizzati per scoprire gli aggiornamenti su questa storia che tiene tutti col fiato sospeso!Cronaca
La tragedia di Francesca Ianni a Roma: un albero caduto e i ritardi sui pioppi pericolosi

Sconvolgente: A quattro mesi dalla morte di Francesca Ianni sotto un albero fatale, Roma abbatte altri giganti verdi – ma cosa nasconde questa mossa improvvisa? #TragediaNelParco #MisteroAlberi
L’Intervento Inatteso del Comune
A Roma, nel quartiere di Colli Aniene, il Comune ha deciso di abbattere gli alberi dello stesso filare che ha causato la tragica morte di Francesca Ianni, la quarantacinquenne schiacciata da un pioppo crollato nel parco Livio Labor lo scorso 23 dicembre. Amici e familiari sono rimasti sbalorditi da questa azione, che arriva solo ora, lasciando aperte domande inquietanti su come e perché quell’albero sia crollato così facilmente. Fabio Ianni, il fratello della vittima, ha espresso la sua rabbia, chiedendosi se qualcuno avesse ignorato i segnali di pericolo, trasformando una giornata di festa in un incubo perenne.
Le Domande Senza Risposta
Mentre la famiglia attende risposte dall’inchiesta della Procura, le ferite emotive restano aperte. Fabio Ianni si è sfogato, evidenziando come notizie del genere rendano le feste ancora più dolorose, con i nipoti che dovranno convivere per sempre con quelle immagini terrificanti. “È assurdo che il Comune abbia aspettato tanto per agire, quando una semplice ispezione avrebbe potuto salvare vite”, ha dichiarato, puntando il dito su possibili negligenze che hanno stravolto la vita di Francesca e della sua amica Alessia, sopravvissuta per miracolo ma con lesioni permanenti. Eppure, dal Comune non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale, alimentando il sospetto che ci sia molto di più da scoprire.Gli Sviluppi dell’Inchiesta
I familiari di Francesca, assistiti dal loro legale, hanno già mosso i primi passi concreti: una richiesta di risarcimento danni e la nomina di un perito per analizzare lo stato dell’albero crollato. Dal Dipartimento Tutela Ambientale, intanto, spiegano che i tre alberi abbattuti presentavano condizioni simili, giustificando l’intervento per motivi di sicurezza pubblica. Ma queste precisazioni non placano i dubbi della famiglia, determinata a svelare la verità su cosa abbia davvero causato quella tragedia. Francesca, una donna coraggiosa e legata alla sua Roma, meritava di più, e ora tutti si chiedono se altre vite siano a rischio in quel parco dimenticato.
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