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Il murale di Edith Bruck vandalizzato a Milano alla Fondazione Museo della Shoah di Roma

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Il murale di Edith Bruck vandalizzato a Milano alla Fondazione Museo della Shoah di Roma

"Un atto di memoria e resistenza" diventa realtà: il murale The Star of David di Edith Bruck, vandalizzato a Milano a gennaio, trova nuova casa al Museo della Shoah di Roma. #EdithBruck #MuseoDellaShoah #Milano #Roma

L’opera di aleXsandro Palombo, raffigurante la scrittrice e poetessa sopravvissuta all’Olocausto, Edith Bruck, con la divisa a righe dei deportati e stringendo la bandiera di Israele, era stata sfregiata con la cancellazione della Stella di David. Dopo questo incidente, il murale è ora parte della collezione permanente della Fondazione Museo della Shoah di Roma.

Durante la cerimonia di presentazione, Bruck ha risposto alle domande di studenti, sottolineando: "Il mio cuore è come la Porta Santa", esprimendo la sua scelta di non odiare nessuno nonostante l’imbrattamento subito a Milano.

Mario Venezia, Presidente della Fondazione, ha definito l’accoglienza del murale un atto di resistenza e responsabilità, sottolineando l’impegno di Bruck, Segre e Modiano nel dialogo e nella testimonianza.

Alla presentazione erano presenti anche l’ambasciatore d’Israele Jonathan Peled, la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi di Segni, il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun e la deputata di Italia Viva Maria Elena Boschi.

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Si innamora della escort di 30 anni più giovane, la sposa e poi la stalkerizza tra revenge porn e ricatti

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Si innamora della escort di 30 anni più giovane, la sposa e poi la stalkerizza tra revenge porn e ricatti

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Incredibile storia tra una escort russa e un ex marito stalker romano di 61 anni. Foto private diffuse online, stalking e revenge porn. Matrimonio lampo e fine drammatica. #StoriaVera #RevengePorn #Stalker #Cronaca #NotizieDiRoma


Storia alla “Pretty Woman” senza lieto fine. Foto intime e "sessualmente esplicite" di una donna – una sex worker di origini russe – postate a sua insaputa da un profilo Instagram riconducibile all’ex marito di trent’anni più grande.

L’uomo, un romano di 61 anni, ora a processo con le accuse di stalking e revenge porn, avrebbe inviato altre immagini rubate anche alla sorella di lei. I due si conoscono nel 2019 tramite un sito specializzato dove lei pubblicizzava il suo "lavoro".

Come raccontato dalla stessa, dopo il primo incontro, l’uomo si invaghisce e comincia a volerla vedere sempre più spesso. Nel febbraio del 2020 la prima volta in cui la donna scopre che delle foto private circolano in rete, su un profilo Instagram. L’imputato, vantando amicizie nella polizia postale, si offre di risolvere il caso. «Qualche giorno dopo – è ancora la donna che parla nella sua testimonianza in aula – mi dice che ha trovato lo stalker e gli ha rotto il telefono». Il problema sembra risolto perché il profilo viene immediatamente disattivato.

Matrimonio lampo e tradimento

La frequentazione continua anche dopo la pandemia e l’anno seguente, ad agosto del 2021, si sposano, ma il matrimonio sarà destinato a durare solo due mesi. A ottobre – stando alla testimonianza della vittima – l’uomo una sera la caccia di casa. Mentre lei è a prendersi un caffè con un amico, il sessantunenne la chiama visibilmente agitato. Le dice che deve scappare per un problema familiare e quando si incontrano lui le lascia le chiavi della loro abitazione in zona Balduina. Ma quando arriva sul posto, scopre che le ha fatto sparire vestiti, effetti personali e un computer MacBook. «Ero rimasta con 50 euro in tasca e i vestiti che avevo addosso».

La donna – ora costituita nel processo come parte civile e assistita dall’avvocato Valerio Lombardi – trova una sistemazione, sempre nel quadrante Nord della Capitale, ma le vessazioni proseguono. Come si legge dal capo d’imputazione, nel giro di qualche mese l’uomo avrebbe scoperto il nuovo indirizzo e una volta avrebbe cercato di forzare la cassetta della posta per rubare il contenuto, dopo aver ripetutamente suonato al citofono. Da quel momento, a seguito dell’ennesima denuncia, scatta il divieto di avvicinamento nei confronti dell’imputato.

I profili fantasma

Nello stesso periodo compare un altro profilo Instagram – rimasto attivo fino al febbraio 2023 – che pubblica immagini personali della donna. Quest’ultima ha ricordato davanti ai giudici che erano foto a cui solo l’ex marito poteva avere accesso dato che erano contenute nel computer che le era stato sottratto. A fine febbraio 2023, invece, alla sorella della vittima vengono inviate altre immagini «in atteggiamenti intimi e pose sessualmente esplicite destinate a rimanere private», così si legge nelle carte, da una tale Svetlana che scrive da un’utenza ucraina. Anche queste sarebbero state presenti solo sul MacBook rubato e alcune di queste scattate personalmente dall’imputato. Tra i messaggi, poi, ci sarebbero pesanti insulti rivolti alla persona offesa «Tutto il male che tua sorella ha fatto tornerà mille volte più forte a te e alla tua famiglia. Tutti i soldi che tua sorella ti manda li ruba. È molto famosa perché va anche con 5/6 uomini insieme». Dalla stessa utenza ucraina compaiono su due siti di incontri anche dei profili creati sempre a insaputa della donna con tanto di indirizzo al quale si presentano tutti i giorni clienti. Questi ultimi due account vengono segnalati all’amministratore del sito e rimossi dopo poco tempo, ma rimane ancora attivo il profilo Instagram. Il sessantunenne, che si è sempre professato innocente, verrà ascoltato in aula a dicembre quando spiegherà la propria versione dei fatti.


StoriaVera #RevengePorn #Stalker #Cronaca #NotizieDiRoma

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Granchi giganti ai Fori Imperiali, una colonia sotto i mercati di Traiano invade Roma

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Granchi giganti ai Fori Imperiali, una colonia sotto i mercati di Traiano invade Roma

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Granchi giganti al Foro di Traiano! 🐚 Roma continua a sorprenderci con granchi "potamon fluviatile" che vivono tra i monumenti antichi. Questi crostacei, isolati per millenni, sono diventati giganti. #Roma #GranchiGiganti #ForoDiTraiano #FaunaUrbana


Granchi giganti al Foro di Traiano. La fauna selvatica di Roma continua a stupire, questa volta con segreti naturali nascosti tra i monumenti degli antichi romani. Non tutti sanno della presenza nell’area dei Mercati traianei e della Basilica Ulpia di una nutrita colonia di granchi potamon fluviatile, nome con cui il mondo scientifico identifica il granchio di fiume.

Una presenza scoperta anni fa nel corso degli scavi archeologici ma che pare sia addirittura millenaria. La spiegazione del perché i crostacei si siano stabiliti nel Foro romano, pur trattandosi di una specie che vive lungo le sponde dei fiumi o dei laghetti, è dovuta ad un habitat acquatico favorevole, simile a quello naturale, oltre che alla condizione di protezione, essendo penetrati in una zona appartata e inaccessibile agli umani. Se l’area è apparentemente priva di ruscelli e specchi d’acqua, in realtà tutta la zona dellATTUALE centro storico cittadino anticamente era percorsa da torrenti e fossi che, incanalandosi tra i colli capitolini, si immettevano nel Tevere.

L’HABITAT

Tuttora l’area dei Mercati traianei e della Basilica Ulpia, nella parte chiusa al pubblico, è percorsa da canalette di scolo, coperte con mattoni, per permettere il deflusso delle acque verso i corsi d’acqua sotterranei, protetti da apposite grate. Ed è proprio lungo tali canalette e principalmente nei corsi d’acqua sotterranei che risiede una nutrita popolazione di granchi di fiume, incurante del caos quotidiano e delle frotte di turisti che quotidianamente si riversano lungo i viali del Foro. Difficile vederli in pieno giorno, quando si rifugiano in anfratti naturali e in tane profonde scavate nel fango ai margini delle canalette di scolo, ma al crepuscolo e di notte compiono escursioni alla ricerca di cibo, di solito invertebrati, alghe, rifiuti e semi di piante. Ultimamente si notano sempre più tracce della loro presenza, ossia resti di carapaci e parti del corpo di questi crostacei, prede tra le più ambite da corvi e gabbiani, inoltre ci sono anche stati degli avvistamenti nelle ore serali.

LA TRASFORMAZIONE

La loro esistenza fu rivelata alla comunità scientifica e documentata anni fa da un gruppo di ricercatori dell’Università di Roma Tre che ne censirono più di 500 ma si stima che ora siano molti di più. «La colonia di granchi di Traiano mostra una peculiarità – spiega Bruno Cignini, docente di conservazione e gestione della fauna urbana presso l’Università di Tor Vergata – dovuta al lungo isolamento che ha permesso loro di sviluppare una strada evolutiva assolutamente unica. Oggi gli esemplari che vivono lì hanno delle dimensioni quasi doppie rispetto a quelli che dimorano nell ambiente naturale. Il loro carapace misura attorno ai 7-8 centimetri contro i 4-5 di quello degli individui che vivono in habitat naturali. Possiamo quindi dire che questi granchi, che probabilmente sono in quei luoghi dal tempo dell’Impero Romano, a causa dell’isolamento di millenni, hanno sviluppato chiari segni di gigantismo, come spesso avviene in popolazioni particolarmente isolate che sviluppano determinate qualità di adattamento all’ambiente».

E se gli avvistamenti di cinghiali, volpi e tanti altri animali selvatici sono ormai piuttosto comuni in città, pensare che al crepuscolo nei mercati traianei miriadi di creature silenziose si muovano all’ombra di templi e colonne, percorrendo sentieri che hanno attraversato il tempo e sbucando da canalette e sotterranei, fa davvero riflettere sull’unicità dell’ecosistema di Roma. «Anni fa – racconta Cignini – per il mio lavoro di studioso della fauna urbana sono andato ad osservare questa incredibile popolazione e ho fotografato diversi esemplari. Questo contatto ravvicinato mi ha fatto riflettere su quanto questi granchi che scorrazzano tra le rovine romane siano speciali, avendo resistito, da oltre duemila anni, ad ogni trasformazione urbana».


Roma #GranchiGiganti #ForoDiTraiano #FaunaUrbana

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