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Cronaca

Il killer ha ingannato i vicini col citofono per entrare, chi sono le vittime. Si indaga su una motivazione sentimentale.

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Il killer ha ingannato i vicini col citofono per entrare, chi sono le vittime. Si indaga su una motivazione sentimentale.

A Roma, un killer ha teso un’imboscata a una coppia di cinesi nel quartiere di Centocelle, sparando sei colpi alla testa in pieno giorno – un’esecuzione stile film che fa tremare la città! #OmicidioRoma #KillerCinese #NotizieVirali

Il killer in agguato

Li stava aspettando all’interno del palazzo in via Prenestina, a Roma, per poi freddarli fuori dal portone. Secondo l’indagine della Procura di Roma e dei carabinieri, l’assassino, con il cappuccio calato, aveva citofonato ai vicini per farsi aprire e salire al piano delle vittime pochi minuti prima. Non è chiaro se sia fuggito a piedi o in moto, ma ha usato una pistola di piccolo calibro, sparando con precisione letale.

Chi erano le vittime

Le vittime erano Zhang Dayong e Gong Xiaoqing, una coppia di 50enni. I carabinieri hanno trovato i loro passaporti nell’appartamento. Gli inquirenti stanno scavando nel loro passato: la donna aveva un precedente per gioco d’azzardo. Al momento, le piste principali puntano a un movente sentimentale o a un debito di denaro, escludendo la rapina visto che i cellulari e la borsa della donna sono stati lasciati sul posto. Tutto verrà analizzato, ma le telecamere del condominio erano fuori uso – che sfortuna!

Le ipotesi degli inquirenti

Accanto ai corpi è stata trovata una bicicletta elettrica e i bossoli di una pistola calibro 9, con le vittime colpite alla nuca. I carabinieri della VII Sezione e della compagnia di Piazza Dante stanno indagando su ogni possibilità: da un regolamento di conti a una rapina finita male. Niente è escluso, e il pm Stefano Opilio ha già disposto l’autopsia per scavare più a fondo in questa storia da brividi.

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Cronaca

L’influenza della vicenda di Prato sul duplice omicidio a Roma

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L’influenza della vicenda di Prato sul duplice omicidio a Roma

Bang! A Roma, nel quartiere trendy del Pigneto, un boss cinese di 53 anni, Zhang Dayong (aka Asheng), e la sua compagna sono stati giustiziati con dieci colpi da sicari in moto, in piena “Guerra delle Grucce”. Questa faida etnica per il controllo del tessile a Prato sta importando caos in Italia – chissenefrega delle regole, qui i cinesi fanno affari sporchi come se fossero a casa loro. #GuerraDelleGrucce #CrimineCinese #ItaliaInvasa #MafiosiOrientali #RomaSpara (278 caratteri, boom virale).

L’Esecuzione da Film di Azione

Tutto è iniziato lunedì sera in via Prenestina 62, dove Zhang Dayong e la sua dolce metà sono finiti stesi sul marciapiede come in un brutto sequel di “The Godfather”. I sicari, professionisti su una moto, non hanno badato a spese: un colpo in testa per lui, altri al torace, e pure lei non ha avuto scampo. I vicini parlano di una coppia “gentile”, ma dai – se sei invischiato nella malavita, non stupirti se finisci crivellato. Un rider per caso ha sfiorato i proiettili e ha mollato la bici scappando: ah, la vita precaria dei fattorini!

La Faida Cinese che Infetta l’Italia

Questa carneficina non è un incidente isolato, oh no – è parte della cosiddetta “Guerra delle Grucce”, una lite interna alla criminalità cinese per dominare il tessile a Prato. Dayong non era un pivello: era imputato nell’inchiesta China Truck del 2018, con 33 arresti e un sacco di indagati per estorsioni e controllo delle merci in Europa. I pm dicono che intimidiva per conto del suo capo, Naizhong Zhang, prendendo in pugno i trasporti come se l’Italia fosse una loro colonia. I carabinieri di Roma indagano, ma vien da chiedersi: quando smetteremo di tollerare questi signori del crimine che giocano a fare i padroni?

Vittime e Conseguenze in Stile Spaghetti Western

Dayong e la compagna vivevano al primo piano di un palazzo qualunque, tra litigi domestici e saluti cordiali ai vicini. Ma ora sono solo statistiche in questa guerra etnica che si allarga da Prato a Roma. Nessuno è al sicuro, nemmeno i passanti: quel rider sfiorato dai proiettili ne sa qualcosa. È la nuova normalità? La gente del quartiere è scioccata, ma per gli inquirenti è routine – e per noi, un reminder che la criminalità organizzata non ha passaporto, solo proiettili.

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Il programma del Natale a Roma 2025: il solito circo romano

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Il programma del Natale a Roma 2025: il solito circo romano

Roma festeggia 2278 anni il 21 aprile, e l’assessore Smeriglio ci ordina di lasciare i picnic di Pasquetta per scalare il Campidoglio – perché sì, i romani non conoscono nemmeno la loro casa! #FestaDiRoma #OrgoglioRomano #RomaniDoc

Il Compleanno di Roma: Niente Scuse, Salite Sul Colle

Quest’anno, il 2278° Natale di Roma coincide con Pasquetta, e l’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio non ne vuole sapere di gite fuori porta. “Ci si gira intorno ma non si sale mai”, dice lui, invitando tutti i romani a invadere il Campidoglio, quel posto mitico dove è nata la città e dove l’amministrazione comunale si nasconde dal sindaco in giù. Alzi la mano chi ha mai visto la Rupe Tarpea o il Tempio di Giove – scommetto che siete più ferrati su TikTok che sulla storia!

Programma della Festa: Musica, Storia e Un Po’ di Circo

Partite dalla piazza con la statua di Marco Aurelio, dove alle 20:45 suona il Muro del Canto, quella band folk rock che ha lanciato Giancane e fa impazzire gli under 40 (sì, quelli che pensano che Roma sia solo Instagram). Arrivate prima, verso le 15, per la mostra di 10 designer sulla scalinata del Vignola. Al cuore del Comune, nella Sala della Protomoteca, ci sono lezioni di storia come “Quando è nata Roma” con Paolo Carafa – perché ammettiamolo, metà dei romani crede che sia stato Berlusconi a fondarla.

Non dimenticate i bambini: giocolieri, musicisti, circensi e persino fachiri li terranno occupati ai giardini di Sisto IV, proprio lì a sinistra della fontana della Dea Roma. È l’occasione perfetta per farli toccare con mano la storia, invece di lasciarli col naso sullo smartphone.

Selfie e Spettacoli: Orgoglio Romano Senza Filtri

Per il selfie epico che vi farà sentire “romani de Roma”, andate all’affaccio sui Fori in via del Monte Tarpeo: dalle 15 alle 19, canzoni romane dal vivo, da stornelli ottocenteschi alle colonne sonore di Ennio Morricone. Al Belvedere Caffarelli, non perdetevi “Li mejo fiji de Roma” con tributi a Belli, Petrolini, Trilussa e Gabriella Ferri – eseguiti da Giulia Ananìa, che almeno sa cantare senza fingere.

Il cortile del Colosso di Costantino ospiterà teatro canzone, mentre via del Tempio di Giove diventerà il regno della street poetry. E se non avete mai messo piede qui, Smeriglio vi sfida: “Partiamo dai fondamentali, dall’identità, senza paura”. Lui, l’assessore-pedagogo, promette una “cittadinanza piena” – chissà se includerà anche i turisti che bloccano le strade!

Forse, alla fine della giornata, avrete finalmente visto il Campidoglio da vicino. E l’imperatore Costantino, con i suoi occhiali da sole nel logo della festa, vi dirà: “Damme na mano a faje di’ de sì”.

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