Cronaca
Roma, adulti e marmocchi al Bioparco per la caccia alle uova

Al Bioparco è Pasqua da urlo: uova giganti, animali che depongono sorprese e cacce folli per bimbi e genitori, ma attenzione, qui i mammiferi come i canguri fanno le uova come veri ribelli della natura – chi l’avrebbe detto? #PasquaPazza #AnimaliSregolati #BioparcoVirale
Attività da Non Perdere
Dal 18 al 22 aprile, il Bioparco si trasforma in un paradiso caotico per famiglie, con eventi a tema uova e animali che sfidano le regole della biologia. La star è la “caccia alle uova”, aperta a tutti dalle 10.30 alle 12.30: squadre di avventurieri affrontano prove folli per accaparrarsi un uovo pieno di sorprese. Prenotazione obbligatoria via mail a info@ilflautomagico.net, almeno 24 ore prima – altrimenti restate a casa a pelare uova sode!Postazioni Divertenti e Quiz Imprevedibili
Ogni giorno dalle 11.30 alle 16.30, tuffatevi nelle postazioni “Uova da record” e “Non solo uccelli”. Nella prima, ammirate uova di ogni dimensione e rispondete a quiz su rettili, anfibi e persino mammiferi che depongono – sì, perché non tutti gli animali seguono le regole, proprio come certi politici. Nella seconda, scoprirete che un sacco di bestie fanno uova, e dovrete indovinare quali: un mix di risate e cultura che vi farà dubitare di tutto, ideale per famiglie o amici in vena di caos.
Visite Guidate per Esperti di Uova
Con il titolo “Uova: tante forme, molti colori”, le visite guidate dalle 11.30 alle 15.30 vi portano tra gufi delle nevi, canguri, emù, struzzi (che depongono l’uovo più enorme del pianeta – prendete appunti!) e pinguini. Prenotate al desk all’ingresso la mattina stessa e preparatevi a imparare fatti strampalati su come questi animali sfidano la norma evolutiva. Domenica 20 aprile, Pasqua, tutto questo va in scena senza la caccia alle uova, mentre il 22 aprile si passa a laboratori su pitture vegetali e quiz sull’agenda 2030, con un gioco dell’oca che vi farà riflettere su estinzione e ambiente – o almeno provarci tra una risata e l’altra.
Programma Speciale per i Giorni Festivi
Il 22 aprile, il Bioparco diventa un hub di avventura con laboratori all’aperto su pitture vegetali e quiz tematici, seguiti da visite guidate “SOS animali da salvare” dalle 11.30 alle 16. Esplorate il destino di rinoceronti, elefanti, tigri e leoni asiatici, e scoprite perché stanno scomparendo – magari è colpa di noi umani e delle nostre abitudini “selvagge”. Il giorno di Pasquetta, il parco è aperto dalle 9.30 alle 19.00, ma senza attività: perfetto per una passeggiata pigra, se non avete voglia di scombinarvi la giornata.
Cronaca
Salvataggio delle botteghe storiche: abbiamo vestito Hollywood, ora ci serve ossigeno sul serio.

A Roma, tra turisti “mordi e fuggi” che preferiscono i souvenir cinesi al vero artigianato, Olimpia Bazzocchi combatte per salvare la sua camiceria storica dal 1907, con clienti leggendari come Burt Lancaster e re Faruk – un pezzo di Roma che resiste alla globalizzazione! #BottegheStoriche #ArtigianatoVero #RomaRibelle
L’Eredità Familiare
Olimpia Bazzocchi rappresenta la terza generazione della “Camiceria Bazzocchi” su via del Tritone, 141, un’istituzione aperta nel 1907 dal nonno Roberto. Questa bottega, una delle poche decine di eccellenze storiche a Roma, somiglia a una scatola di legno d’altri tempi, con insegne antiche che sfidano l’omologazione moderna. Olimpia, con orgoglio, racconta come sua madre andasse da Burt Lancaster per prendere le misure di camicie con colletti speciali, servendo anche star come Gino Bramieri e Renato Carosone.Clienti Celebri e Aneddoti Irriverenti
Tra i clienti, non solo celebrità di Hollywood o re d’Egitto, ma un mix che fa invidia ai tempi d’oro. Olimpia sottolinea il “taglio perfetto” e le “confezioni sollecite” che hanno reso la bottega un’icona. Eppure, con un tono un po’ sarcastico, ammette: “I turisti di oggi? Vengono, scattano foto e scappano, senza apprezzare l’artigianato italiano vero – come se una camicia su misura fosse solo un gadget per Instagram!”
Le Sfide del Presente
Non è facile sopravvivere in una via trafficata come via del Tritone, soprattutto dopo il Covid. Olimpia nota una ripresa iniziale nelle vendite, ma ora è tutto bloccato: “I turisti ci sono, ma sono del tipo ‘mordi e fuggi’, non come quelli di una volta che investivano in qualità”. Le vetrine sfoggiano camicie su misura, cravatte ricamate a mano e bottoni esclusivi, tutti fatti da artigiani italiani. Olimpia ha combattuto battaglie epiche, come quando l’ex sindaco Francesco Rutelli salvò la loro insegna storica dai vigili troppo zelanti, che la volevano rimuovere per mancanza di documenti – un’assurdità burocratica tipica di Roma!
Progetti per il Futuro
Olimpia è pronta a sfruttare il piano tra Regione e Comune per aiutare le botteghe storiche, definendolo “una boccata d’ossigeno per non sparire”. Sogna di valorizzare questi tesori culturali con tour turistici dedicati, ma esclude costose ristrutturazioni: “Siamo una scatola di legno perfetta così, non ha senso trasformarla in un moderno baraccone”. Ha persino dovuto rifare la targa di “bottega storica” dopo un furto, esponendola ora in vetrina per sicurezza – un promemoria che a Roma, anche le tradizioni hanno bisogno di protezione.
Cronaca
Salvare le botteghe storiche: e-commerce e affitti ci stanno distruggendo.

Via Sistina: La Tabaccheria Storica Che Sta Affogando nel Caos Romano
In via Sistina, Roma, la tabaccheria più antica d’Italia è in crisi nera post-Covid: manifestazioni infinite, zero residenti e negozi che chiudono come mosche. Paolo Albanesi, gestore dal 2009, urla al suicidio burocratico. #SalvaLeBotteghe #RomaInFiamme #PoliticaFallita
La Storia Dimenticata di una Rivendita Leggendaria
Paolo Albanesi gestisce l’“Antica Tabaccheria Campaiola dal 1850” al numero 108 di via Sistina, un pezzo di storia italiana rubato dalla modernità. Questa era la rivendita numero 1 del Regno d’Italia, ma oggi è solo un relitto. “È stata la prima, ma chi se ne frega se non c’è più nemmeno la targa”, sbotta Paolo, esasperato dal fatto che nessuno si accorga di stare in un monumento vivente. La strada, che collega piazza Trinità dei Monti con piazza Barberini, è diventata un via vai di manifestanti e turisti distratti, con residenti ridotti a rarità esotiche.
Il Pandemonio del Covid e le Stronzate Burocratiche
Il Covid ha dato il colpo di grazia a via Sistina, trasformandola in un deserto urbano. “Molti negozi di abbigliamento hanno chiuso, attiravano romani e turisti, ora c’è solo il nulla”, spiega Paolo. Aggiunge che gli uffici sono spariti per via degli affitti da usurai e delle ZTL che rendono il centro inaccessibile. I residenti? Pochi, perché vivere qui è come una tortura medievale. Nel pomeriggio, entrano solo giovani per sigarette, un’anziana sperduta e gente per pacchi online – un affare che paga due spicci, tipo 30 centesimi a pacco, con pagamenti a 60 giorni. Ma dove sono finite le tutele promesse da Regione e Comune? Solo chiacchiere, come al solito.
Affari da Incubo e la Salvezza Improbabile
Nonostante sia a due passi dal teatro storico e da piazza Trinità dei Monti, gli affari di Paolo non decollano. “Mi salva solo vendere roba del Monopolio, che non puoi comprare online – almeno quelli non ci hanno ancora rovinato del tutto”, ironizza. La spesa online, esplosa durante la pandemia, continua a massacrare i negozi fisici, anche quelli con quasi due secoli di storia. Intanto, via Sistina resta un fantasma, senza un piano vero per risollevarla.
Proposte Scalcinate per Rimettere in Piedi la Strada
Paolo ha un’idea per ridare vita alla via: “È una strada magnifica, piena di artisti e scrittori del passato – potremmo illuminarla come via Margutta, con i nomi di chi l’ha vissuta”. Ma con il Comune che dorme e la Regione che blabla, chissà se succederà. Magari un po’ di buon senso, senza tutta quella politica ipocrita, potrebbe cambiare le cose.
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