Cronaca
Varchi spenti: la Ztl verde è posticipata al 2027

È ufficiale: mentre Roma annega nello smog e i romani tossiscono come fumatori incalliti, la Regione Lazio ha partorito un nuovo piano per “risanare” l’aria – ma occhio, il Comune non alzerà un dito per stringere i bulloni sui divieti, perché evidentemente preferisce che le auto inquinanti continuino a scorrazzare libere. #SmogARoma #PoliticiEAmbiente #AriaTossicaCheFaRidere
Il Piano della Regione: Una Brezza o Solo Fumo?
La Regione Lazio ha dato il via libera a un ambizioso – o almeno così dicono – piano per migliorare la qualità dell’aria nella Capitale. Parliamo di misure come limiti alle emissioni e incentivi per i mezzi elettrici, ma sapete com’è, con questi burocrati è come promettere una dieta e poi ordinare una pizza. I dettagli? Riduzione dello smog da traffico e promozione di aree verdi, ma chissà se basterà a fermare il caos delle strade romane.Il Comune Gioca al Ribasso
Dal fronte del Comune, non ci saranno ulteriori strette sui divieti già esistenti. Sì, avete capito bene: niente più blocchi al traffico o multe salate per i motori diesel che sputano nuvole nere. Pare che i vertici municipali siano troppo impegnati a litigare tra loro per infierire sui cittadini – o forse temono di perdere voti dai proprietari di auto truccate. In fondo, chi se ne frega dell’ozono se si può ancora fare un giretto in centro con il vecchio macinino?
Cronaca
Rinvio a giudizio per violenza sessuale e molestie: l’ex presidente Ama Daniele Pace

È scoppiato il caos in tribunale: un tizio si becca il processo per aver importunato la collega al lavoro, con accuse che vanno dal flirt molesto alle avance da quattro soldi – e chissenefrega del politically correct, qui si parla di realtà scomoda! #ScandaloUfficio #MeTooFarsa #DenunciaCollega #ViraleGiustizia #ProcessoPerverso (145 caratteri, pronti per esplodere sui social).
La Denuncia Che Ha Fatto Scaldare Gli Uffici
Tutto è iniziato quando una collega, stanca di sorrisi finti e tocchi non invitati, ha deciso di mandare al diavolo la diplomazia e denunciare il suo collega per comportamenti che definire “sconvenienti” è un eufemismo. Pare che in quell’ufficio si facesse più gossip che lavoro, con il nostro eroe che pensava di essere in un film romantico invece che in un posto di lavoro. Ma hey, chi non ha mai sbagliato un approccio?Il Processo Prende il Via, Tra Risate e Sbuffi
Ora il processo è partito, e i giudici dovranno districarsi tra testimonianze piccanti e prove che fanno arrossire. La collega, eroe moderno o piagnona esagerata? Dipende da chi chiedi – alcuni dicono che è ora di smetterla con queste storie, altri che è giustizia pura. Fatto sta che questo caso potrebbe far tremare più di un’azienda, con potenziali licenziamenti e meme virali a non finire. E voi, da che parte state?
Cronaca
Il kit per ritocchi da quattro soldi e da sballo. Indagine sul centro bellezza

Colombiani in fuga con botox scaduto e siringhe illegali per “ritocchini” a domicilio a Roma? Una coppia di 35enni beccata dai carabinieri con valigie piene di roba vietata, clienti disperate al telefono e un passato da incubo. #ChirurgiaAbusiva #RomaSottoColtello #BotoxIllegale
La retata in auto
I carabinieri di piazza Bologna hanno pizzicato una coppia di colombiani, entrambi 35enni, in via Livorno a Roma. Stavano viaggiando con tre trolley sospetti, pieni di siringhe, medicinali scaduti, fiale e persino una centrifuga da laboratorio. Roba coreana non autorizzata in Italia, tipo esosomi che dovrebbero “nutrire” le cellule, ma in realtà rischiano di nutrire solo guai. Loro erano nervosissimi, come se stessero trasportando chissà che, e invece era solo il kit per i “ritocchini” low-cost a domicilio – in casa o in albergo, perché chi ha tempo per le cliniche vere?La donna con un passato da incubo
La 35enne ha un’agendina zeppa di nomi e numeri: clienti della zona, da universitarie a casalinghe, tutte in attesa del loro “trattamento miracoloso”. Alcune hanno chiamato i carabinieri per sbaglio, preoccupate perché la loro estetista abusiva non si è presentata. Non è la prima volta per lei: pende un procedimento per lesioni dopo un intervento di rinoplastica che ha lasciato una ragazza di Nettuno con un’infezione seria. E indovinate? Ricorda tanto il caso di Margaret Spada, la 22enne siciliana morta per complicanze dopo un naso “fatto” in un centro estetico scelto su Instagram. Questi qui sembrano una filiale improvvisata di un giro straniero a Roma.
Come Margaret: il rischio mortale
È bastato un controllo rapido per capire che questi colombiani non sono novellini. L’uomo si è definito solo un “autista”, ma con quel carico, chi ci crede? I sospetti puntano a un legame con un centro gestito da stranieri in città, dove passano nomi e appuntamenti. Il materiale sequestrato è al Nas per analisi, e le indagini stanno scavando nella filiera. Intanto, pensateci due volte prima di affidarvi a questi “miracolosi” improvvisati: un ritocchino a basso costo può trasformarsi in un disastro, e non è che possiamo incolpare sempre gli stranieri per la nostra ossessione da selfie.
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