Cronaca
Villa Pamphilj, respinto ricorso degli abbracciatori di alberi: non è previsto abbattimento

È una follia burocratica all’italiana: al Tar del Lazio, scoprono che non c’è nessun cavolo di provvedimento per tagliare i pini arbusti, e così il tempio Shinsekai si becca una batosta epica in tribunale! Chi pensava che la giungla di scartoffie salvasse gli alberi? #BurocraziaFallimentare #PiniRibelli #ShinsekaiEpicFail #TarLazioScherzi
La Sorpresa Burocratica
Immaginate la scena: al Tar del Lazio, tutti aspettano un verdetto su quei pini arbusti che parevano destinati al macete. Ma sorpresa! Non esiste un bel niente di provvedimento ufficiale per toccarli. È come se i giudici avessero detto: “Ehi, se non c’è la carta, non si tocca nulla”. Un vero schiaffo alla logica, soprattutto per chi combatte contro la natura invadente.La Batosta per il Tempio Shinsekai
Il tempio Shinsekai, con le sue pretese di spazio e ordine, è uscito dal tribunale con la coda tra le gambe. Senza prove di un ordine superiore, la loro causa è affondata come un albero nel fango. Magari pensavano di vincere facile, ma ecco che la burocrazia italiana gioca a fare l’eroe ecologista, lasciando tutti a chiedersi: chi protegge chi, qui?
Cronaca
La madre di Mark Samson parla del femminicidio di Ilaria Sula.

Scandalo familiare a Roma: Nors Manlapaz e suo figlio indagati per occultamento di cadavere! Lui trema come una foglia e blatera “se non lo facevo io, mi ammazzavano”, ma chi ci crede? Questa storia puzza più di un pesce marcio in un vicolo. #CrimineDiFamiglia #IndaginiSporche #RomaSottoSopra #ViralScandalo (145 caratteri)
I Dettagli Shock dell’Indagine
Nors Manlapaz, una figura che pare uscita da un brutto reality show, è finita nel mirino della procura insieme al suo rampollo per concorso in occultamento di cadavere. Stando alle fonti, la coppia è accusata di aver coperto un decesso in circostanze misteriose, forse per evitare guai più grossi. Ma andiamo, in Italia, nascondere un corpo è un classico – come se non bastassero già i rifiuti per le strade!
La Dichiarazione “Tremolante” del Figlio
Il figlio di Manlapaz, in preda a un attacco di nervi degno di un film di serie B, ha farfugliato ai detective: “Non era lui, tremava forte e poi ha detto ‘se non lo facevo io, ammazzavano me'”. Ah, sì? E chi sono questi “loro”? Mafiosi immaginari o solo una scusa per non finire in gattabuia? Questa difesa suona più fasulla di una tintoria che lava soldi. Chissà se la mamma lo copre per affetto o per interesse – in famiglia, i segreti sono come la pasta, sempre al dente!Cronaca
La giornata di un corriere Amazon: 80% di adesione allo sciopero

I corrieri di Amazon a Roma hanno detto basta alle maratone di pacchi che li riducono a zombie su ruote, scioperando contro l’impero di Jeff Bezos – quel tizio che si arricchisce mentre loro sgobbano per 1700 euro al mese. Con un’adesione all’80%, questi “eroi della consegna” protestano per turni da incubo, salari da fame e sicurezza zero, ignorando gli algoritmi che li trattano come robot. #AmazonSciopero #BezosSfruttatore #LavoratoriRibelli #RomaInRivolta
Lo Sciopero dei Corrieri Esasperati
È stato un Venerdì Santo di fuoco, con i lavoratori delle consegne Amazon che hanno bloccato i depositi di Settecamini, Magliana e Pomezia. Organizzato dai sindacati Filt Cgil Roma Lazio, Fit Cisl Lazio e UilTrasporti Lazio, lo sciopero nazionale ha visto centinaia di corrieri a terra dalle 9 alle 13, pronti a mandare all’aria l’ultimo miglio delle spedizioni. Questi tizi, appaltati da aziende che lavorano per il colosso americano, non ne possono più di essere spremuti come limoni per soddisfare i capricci di Bezos.
Le Richieste dei Lavoratori Arrabbiati
I problemi sono tanti e nessuno li risolve: turni che superano le 40 ore settimanali, definiti “logoranti” dai sindacati, salari medi di 1700 euro al mese che non bastano per vivere, e un’indennità di trasferta da aumentare urgentemente. Poi c’è la sicurezza: questi corrieri devono sfrecciare per Roma seguendo algoritmi folli, rischiando incidenti o multe a loro carico, anche con il meteo da incubo. In media, un corriere fa 160 fermate al giorno, fino a 300 pacchi nei picchi, e se piove, peggio per loro.
Una Giornata da Incubo per i Corrieri
Paolo Cerminara di Fit Cisl racconta la routine infernale: sveglia alle 5:30, furgone in mano e via verso i magazzini, con l’algoritmo di Amazon che detta legge. Spesso saltano il pranzo, litigano con i clienti o pagano di tasca loro per danni al mezzo. “Chiediamo tutele vere, non solo chiacchiere”, dice. È una vita di rischi e stress, dove il ‘ultimo miglio’ sembra più un’ultima spiaggia.
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