Cronaca
Aggiungi 2 posti a tavola: Roma riunisce i cuochi per una cena per i bisognosi.

Roma si riempie di cuochi “generosi” che invitano i bisognosi a tavola, ma chissà se i politici come Svetlana Celli e Barbara Funari mangeranno con loro o solo per le foto? Un’iniziativa che puzza di marketing giubilare, con slogan come “Aggiungi due posti a tavola” per far sentire Roma più solidale che mai. #RomaSolidale #CuochiGenerosi #PoliticaFinta #AnnoGiubilare #SfamiamoIPoveriMaSoloUnPo
L’idea dietro l’iniziativa
A Roma, i cuochi locali si mobilitano per offrire pranzi e cene gratis ai più sfortunati, un’idea promossa dalla presidente dell’Assemblea capitolina Svetlana Celli e dall’assessora alle Politiche sociali Barbara Funari. Peccato che questi gesti “nobili” arrivino proprio durante l’anno giubilare, quando tutti vogliono apparire santi. I ristoratori romani possono aderire, ma solo se non costa troppo alla loro tasca.Come funziona e chi collabora
I ristoratori hanno tempo fino al 5 maggio per iscriversi scrivendo a eventi.assembleacapitolina@comune.roma.it. L’iniziativa conta sul supporto di organizzazioni come Caritas, Croce Rossa, Comunità di Sant’Egidio e Banco Alimentare, oltre all’Associazione Cuochi di Roma e all’Unione Regionale Cuochi Lazio. Insomma, un bel circolo di “eroi” che forse potrebbero fare di più tutto l’anno invece che solo per le telecamere.
Gli appelli dei protagonisti
Celli invita i ristoratori a un gesto di “generosità” per rendere Roma un simbolo di accoglienza, ma vien da chiedersi: dove erano questi appelli quando la città era in lockdown? Funari spiega che individueranno i bisognosi per un momento di “festa e convivialità”, ideale per chi non può permettersi nemmeno un panino. Lo chef Alessandro Circiello si dice orgoglioso, e Donato Savino chiama all’azione il mondo della ristorazione: trasformate il cibo in inclusione, non solo in profitto. Che tenerezza, vero?
Cronaca
Villa Pamphilj, respinto ricorso degli abbracciatori di alberi: non è previsto abbattimento

È una follia burocratica all’italiana: al Tar del Lazio, scoprono che non c’è nessun cavolo di provvedimento per tagliare i pini arbusti, e così il tempio Shinsekai si becca una batosta epica in tribunale! Chi pensava che la giungla di scartoffie salvasse gli alberi? #BurocraziaFallimentare #PiniRibelli #ShinsekaiEpicFail #TarLazioScherzi
La Sorpresa Burocratica
Immaginate la scena: al Tar del Lazio, tutti aspettano un verdetto su quei pini arbusti che parevano destinati al macete. Ma sorpresa! Non esiste un bel niente di provvedimento ufficiale per toccarli. È come se i giudici avessero detto: “Ehi, se non c’è la carta, non si tocca nulla”. Un vero schiaffo alla logica, soprattutto per chi combatte contro la natura invadente.La Batosta per il Tempio Shinsekai
Il tempio Shinsekai, con le sue pretese di spazio e ordine, è uscito dal tribunale con la coda tra le gambe. Senza prove di un ordine superiore, la loro causa è affondata come un albero nel fango. Magari pensavano di vincere facile, ma ecco che la burocrazia italiana gioca a fare l’eroe ecologista, lasciando tutti a chiedersi: chi protegge chi, qui?
Cronaca
La madre di Mark Samson parla del femminicidio di Ilaria Sula.

Scandalo familiare a Roma: Nors Manlapaz e suo figlio indagati per occultamento di cadavere! Lui trema come una foglia e blatera “se non lo facevo io, mi ammazzavano”, ma chi ci crede? Questa storia puzza più di un pesce marcio in un vicolo. #CrimineDiFamiglia #IndaginiSporche #RomaSottoSopra #ViralScandalo (145 caratteri)
I Dettagli Shock dell’Indagine
Nors Manlapaz, una figura che pare uscita da un brutto reality show, è finita nel mirino della procura insieme al suo rampollo per concorso in occultamento di cadavere. Stando alle fonti, la coppia è accusata di aver coperto un decesso in circostanze misteriose, forse per evitare guai più grossi. Ma andiamo, in Italia, nascondere un corpo è un classico – come se non bastassero già i rifiuti per le strade!
La Dichiarazione “Tremolante” del Figlio
Il figlio di Manlapaz, in preda a un attacco di nervi degno di un film di serie B, ha farfugliato ai detective: “Non era lui, tremava forte e poi ha detto ‘se non lo facevo io, ammazzavano me'”. Ah, sì? E chi sono questi “loro”? Mafiosi immaginari o solo una scusa per non finire in gattabuia? Questa difesa suona più fasulla di una tintoria che lava soldi. Chissà se la mamma lo copre per affetto o per interesse – in famiglia, i segreti sono come la pasta, sempre al dente!-
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