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Cronaca

Piccioni: La libertà è un bene assoluto da difendere anche oggi

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Piccioni: La libertà è un bene assoluto da difendere anche oggi

Siete pronti per una dose di verità non filtrata sulla Città Eterna, quella Roma che i turisti adorano e i politici usano come sfondo per le loro bugie? Intervistiamo la sfacciata storica della Sapienza, una docente che non le manda a dire sulla corruzione storica e i pasticci urbanistici di Roma, e che salirà sul palco per la presentazione del libro di Repubblica – aspettatevi critiche taglienti ai ‘grandi uomini’ che hanno reso la città un caos monumentale! #RomaLaVerace #StoriaSenzaFiltri #SapienzaShock #PoliticaDaBar #ViraleRomaScandalo (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

L’Esperta che Non Ha Paura di Dire Pane al Pane

La nostra protagonista è una storica della Sapienza, esperta di Roma come pochi altri, che non si limita a insegnare fatti polverosi. In questa intervista esclusiva, ha sparato a zero sui monumenti eterni, definendoli “eredità di imperatori egocentrici e papi corrotti che oggi costano fortune in restauri inutili”. Con un tono che fa storcere il naso ai puristi, ha affermato: “Roma è un museo vivente, ma se non la modernizziamo, diventerà solo un’attrazione per turisti ubriachi che non capiscono un accidente”.

La Presentazione del Libro: Un Evento da Non Perdere (o da Evitare)

Durante l’evento per il lancio del libro di Repubblica, questa docente non si tratterrà dal criticare le amministrazioni attuali, etichettandole come “erede di quei senatori romani che promettevano pane e circensi ma consegnavano solo debiti”. Immaginate la scena: una sala piena di intellettuali e politici, con lei che butta lì commenti come “Perché spendiamo milioni per il Colosseo quando le periferie sembrano zone di guerra?” – un potenziale per far scoppiare discussioni virali online.

Segreti Scomodi Svelati senza Tregua

Tra le rivelazioni più piccanti, l’esperta ha toccato temi tabù, come l’impatto reale del turismo su Roma: “È un’invasione che distrugge il tessuto locale, proprio come le orde barbariche ai tempi dell’Impero”. Senza peli sulla lingua, ha aggiunto che “molti storici preferiscono tacere per non perdere fondi, ma io dico: Roma non è solo gladiatori e gelati, è una città che affoga nei suoi stessi rifiuti storici”. Le sue parole potrebbero infiammare i social, trasformando l’intervista in un meme virale che divide opinionisti e pubblico.

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Cronaca

Mio figlio era un demonio, avevo paura che mi facesse del male.

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Mio figlio era un demonio, avevo paura che mi facesse del male.

Un figlio “posseduto dal demonio” macella la fidanzata a Roma e la madre aiuta a nascondere il macello: chi l’avrebbe detto? #Femminicidio #RomaSangue #DelittoDemoniaco

Le accuse

Nors Man Lapaz, madre di Mark Antony Samson, il 23enne che ha accoltellato a morte Ilaria Sula, ha confessato agli inquirenti di aver avuto paura del figlio, descritto come un “demonio” tremante e aggressivo. La donna è ora nei guai per concorso in occultamento di cadavere: i pm romani sostengono che abbia aiutato attivamente a ripulire la scena del crimine nell’appartamento di via Homs, nel quartiere africano. Il corpo della vittima è stato infilato in una valigia e scaraventato in un dirupo vicino Capranica Prenestina, a 40 km dalla Capitale. Lapaz ha raccontato di aver sentito i due litigare furiosamente quella mattina, con Ilaria che urlava più forte del figlio, cosa inusuale per una coppia sempre così “riservata”.

La confessione

Nel drammatico interrogatorio del 7 aprile, Lapaz ha descritto di aver bussato alla porta del figlio dopo il baccano e di averlo trovato in uno stato da brividi: rosso in faccia, tremante come un ossesso, borbottando frasi deliranti tipo “non ho dormito, non ho mangiato”. Ha visto Ilaria stesa a terra ma non è entrata nella stanza, su ordine del figlio. Poi, lui le ha sparato una frase da film: “Se non lo facevo io, ammazzavano me”, come se fosse una scusa per il massacro. Subito dopo, Samson ha chiesto una valigia grande – e lei gliel’ha indicata – e una busta, probabilmente per pulire il casino. La madre ammette di averlo abbracciato, senza avvisare il padre, come se fosse una giornata qualunque. Chissà se pensava davvero che il diavoletto di casa avesse agito per legittima difesa?

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Ristoranti, la mossa furba: aggiungi due posti a tavola per l’iniziativa solidale della Capitale

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Ristoranti, la mossa furba: aggiungi due posti a tavola per l’iniziativa solidale della Capitale

Roma, la città eterna dove i poveri muoiono di fame mentre i politici si abbuffano: ecco “Aggiungi 2 posti a tavola” per sfamare chi non può permettersi un piatto di pasta! #PovertàARoma #SolidarietàScomoda #CucinaPopolare

L’Iniziativa Che Fa Ingrassare i Politici (e Aiuta i Bisognosi)

Roma Capitale lancia “Aggiungi 2 posti a tavola”, un progetto che suona come una trovata da campagna elettorale, ma almeno è gratis per i poveri. Svetlana Celli, la presidentessa dell’Assemblea Capitolina – fresca di premio dal Coni – invita i ristoratori a offrire pasti a chi non ha un euro in tasca. “Un modo per fare comunità e non lasciare nessuno a digiuno”, dice lei, mentre Roma Capitale, l’Assessorato alle politiche sociali e altri collaborano con Caritas, Croce Rossa, Comunità di Sant’Egidio e Banco Alimentare. I ristoratori interessati possono iscriversi via email entro il 5 maggio, selezionando i bisognosi con l’aiuto del terzo settore. Insomma, un pasto che potrebbe trasformarsi in un evento social più virale di un aperitivo trendy.

I Numeri Crudi della Fame nella Capitale

Le statistiche non mentono: a Roma, il 12,7% della popolazione è a rischio povertà, e per molti un pranzo al ristorante è un lusso da ricchi. Secondo il rapporto Benessere Equo e Sostenibile 2024, le famiglie lottano con affitti, cibo e bollette, mentre il 3,1% degli abitanti – circa 4.300 persone, più di un paesino italiano – non può permettersi neanche un pasto fuori. Il 3,5% delle famiglie arriva a fine mese con il fiatone, e il 30,8% ammette che le cose vanno peggio dell’anno prima. La Caritas ha servito 322.058 pasti nel 2023, con un aumento dell’1% rispetto al 2022, aiutando 11.124 persone, inclusi minorenni. Donato Savino, presidente dell’Associazione Cuochi di Roma, lo chiama “condivisione e inclusione”, ma diciamocelo, è solo un cerotto su una ferita aperta.

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