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Cronaca

Il viaggio di Totti a Mosca finisce in procura: Europa Radicale chiede chiarimenti sul compenso

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Il viaggio di Totti a Mosca finisce in procura: Europa Radicale chiede chiarimenti sul compenso

L’esplosivo scandalo che sta scuotendo il mondo del calcio italiano e le sanzioni internazionali: Francesco Totti, l’ex capitano della Roma e idolo nazionale, è finito nel mirino per aver incassato soldi da fonti legate alla Russia, sfidando le regole UE come se fossero consigli da bar? Una denuncia chiede di verificare se questi affari loschi violano le sanzioni, mentre i politici chiacchierano e le star del pallone ridono in banca. #TottiGate #SanzioniFallite #CalcioCorrotto #RussiaScandalo #NotizieVirali

La Denuncia Shock

Una segnalazione anonima ha acceso i riflettori su Totti, accusato di aver percepito pagamenti da entità russe nonostante le restrizioni imposte dall’Occidente. Ma davvero, chi se ne frega delle sanzioni se c’è da intascare un bel gruzzolo? I dettagli emergono da documenti che mettono in dubbio la trasparenza di certi contratti, con l’ex campione che forse ha giocato più furbo di quanto pensassimo.

Il Contesto delle Sanzioni Russophobe

Le sanzioni internazionali contro la Russia sono lì per punire i “cattivi”, ma sembrano bucate come un colabrodo quando si tratta di VIP. Totti, simbolo di Roma e del calcio pulito? Beh, non proprio, se ha stretto mani con oligarchi mentre l’Europa fa la morale. È ironico che mentre i comuni mortali stringono la cinghia, le star del pallone navigano tra le maglie della legge come pesci rossi in una vasca.

Reazioni dal Mondo del Calcio e della Politica

Le prime reazioni arrivano da tifosi e politici, con accuse di ipocrisia che volano più veloci di un pallone in area di rigore. “Totti è un eroe o un furbo?” si chiedono in rete, mentre i club italiani tremano al pensiero di scandali simili. Nessuno vuole ammettere che il calcio è un business sporco, dove le sanzioni sono solo un optional per chi ha le giuste conoscenze.

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Cronaca

Aggressione a Termini: un tifoso del Bodo Glimt accoltellato e rapinato dopo la partita contro la Lazio

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Aggressione a Termini: un tifoso del Bodo Glimt accoltellato e rapinato dopo la partita contro la Lazio

Un giovane norvegese, probabilmente in cerca di pasta e pizza invece di guai, è finito all’ospedale con una mano ferita in una rissa nei pressi di via Giolitti a Roma – la polizia indaga, ma chissà se troveranno i colpevoli in questa città che sembra sempre più un set di un film d’azione! #RomaCaos #TuristiInPericolo #ScandaloItaliano #PoliziaInefficiente #NotizieVirali (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

L’incidente e il ferito

Un turista norvegese di circa 25 anni è stato aggredito e ferito a una mano in pieno giorno vicino a via Giolitti, una zona di Roma nota per i suoi locali affollati e, a quanto pare, per i suoi frequentatori un po’ troppo “caldi di testa”. Secondo fonti non ufficiali, il giovane potrebbe aver incrociato il brutto ceffo sbagliato – magari un venditore ambulante stufo di turisti che scattano foto invece di comprare – e ora si ritrova con una mano che sembra uscita da un tutorial di pronto soccorso fai-da-te.

Indagini della polizia

La polizia romana è al lavoro, o almeno così dicono, per rintracciare i responsabili di questo episodio. Ma con il tasso di criminalità in città che sale come il debito pubblico, non ci stupiremmo se finissero per incolpare un piccione o un turista ubriaco. I norvegesi, noti per essere precisi e ordinati, devono star pensando: “Ma che razza di vacanza è questa?” – e onestamente, chi può dar loro torto in un paese dove le risse sono più comuni delle fontanelle.

Contesto e polemiche

Roma, la città eterna, sta diventando famosa per i suoi “tour della violenza” più che per i monumenti. Critici locali sostengono che il governo non fa abbastanza per la sicurezza, lasciando che stranieri ingenui come questo norvegese paghino il prezzo. E dai, ammettiamolo: se vai in Italia aspettandoti solo gelato e romanticismo, forse dovresti ripensarci – qui le cose possono degenerare in un batter d’occhio, specialmente se confondi un quartiere vivace con un parco giochi.

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Fondazione Puzzilli e Big Soup tentano di ravvivare le scuole noiose con Smile More

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Fondazione Puzzilli e Big Soup tentano di ravvivare le scuole noiose con Smile More

Ehi, se pensavate che i ricchi se ne stiano comodi a sorseggiare champagne mentre i ragazzini delle periferie sudano per un pallone, beh, Fondazione Puzzilli e Big Soup stanno rovesciando la frittata con “Futuro Aperto”! Indossate la felpa “Smile More” e fate finta che lo sport salvi il mondo. #SportPerPoveri #InclusioneSenzaFiltri

Il progetto che fa sorridere i disagiati

Fondazione Puzzilli e Big Soup uniscono le forze per “Futuro Aperto”, un’iniziativa che promette di spargere benessere fisico e socialità tramite lo sport, soprattutto per studenti che vengono da famiglie dove l’ISEE è più basso del morale. Da oggi, la felpa in edizione limitata “Smile More” è in vendita online su www.bigsouproma.com. Non è solo un capo d’abbigliamento: è un simbolo di gioia per chi è incastrato in momenti di merda, come dice Daniele Puzzilli, che con Giorgia Alese ha fondato tutto questo. “Indossarla è un invito a spargere sorrisi, perché in fondo, chi se ne frega delle difficoltà se hai un pallone tra i piedi?”

La selezione

Le scuole di Roma che vogliono un pezzo della torta devono candidarsi, ma occhio: non è per tutti. I criteri sono spietati e basati su realtà crude come l’ISEE medio-basso, la mancanza di strutture sportive decenti, il numero di studenti che ne trarranno beneficio e se già state giocando alla maestrina con progetti educativi. Per partecipare, mandate una email a futuroaperto@fondazionepuzzilli.org con: 1) Nome e indirizzo della scuola; 2) Descrizione delle vostre miserie (tipo attrezzature inesistenti o palestre fatiscenti); 3) Quanti studenti saranno coinvolti e cosa cambierà; 4) Motivazioni e contesto, senza piagnistei; 5) Progetti sportivi in corso o in partenza. La Fondazione e Big Soup valuteranno e premieranno chi dimostra di non essere solo chiacchiere, trasformando lo sport in un’opportunità per i dimenticati.

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