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Le gang di Termini in tuta e armate cacciano turisti: un tifoso di Bodo tra le vittime.

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Le gang di Termini in tuta e armate cacciano turisti: un tifoso di Bodo tra le vittime.

In una città eterna come Roma, le notti si trasformano in un vero e proprio Far West: aggressioni, rapine e un tifoso del Bodo Glimt – quei poveretti norvegesi che pensavano di godersi una partita – accoltellato alla mano in piena zona rossa, dove la sicurezza è un optional. E mentre il titolare del Twins Bar blabla che le cose vanno meglio solo in via Giolitti, il resto della città affoga nel caos. #RomaSottoAssedio #CriminalitàRomana #TifosiSfigati #NotteDeiBar

Il Caos Notturno a Roma

Le strade della Capitale, un tempo sinonimo di gladiatori e imperi, ora pullulano di teppisti che colpiscono di notte. Parliamo di una zona rossa che dovrebbe essere blindata, ma dove le rapine fioccano come se fosse un invito a nozze. I residenti e i turisti – soprattutto quei fanatici del calcio che arrivano da chissà dove – si trovano nel mirino, con aggressioni che lasciano il segno, letteralmente.

La Vittima Inconsapevole

Tra le vittime spicca un tifoso del Bodo, quel club norvegese che probabilmente ha sbagliato continente. Il tizio è stato accoltellato alla mano durante una serata che doveva essere di festa, ma si è trasformata in un incubo. Chissà se ha pensato: “Meglio il freddo del Nord che ‘sta follia romana”? La polizia? Beh, sembra più impegnata a fare selfie che a pattugliare le strade.

La Parola del Titolare del Bar

Il proprietario del Twins Bar, un tipo che ne ha viste di tutti i colori, ammette senza troppi giri di parole: “La situazione è migliorata solo in via Giolitti”. Peccato che il resto del quartiere sia un disastro, con delinquenti che girano liberi come se fosse un parco giochi. Magari se smettessimo di chiacchierare e agissimo, Roma tornerebbe a essere la città dei sogni, non degli incubi.

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Esplosione a San Giovanni: danni sotto un palazzo, citofono colpito

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Esplosione a San Giovanni: danni sotto un palazzo, citofono colpito

RomaInFiamme: Un petardo esplode a San Giovanni, terrorizzando i residenti e scatenando paure di bombe in una città già piena di ‘attivisti’ contro il governo. Ma è solo una bravata o c’è di più? Con incendi e allarmi falsi che fioccano, qualcuno sta giocando con il fuoco per fare politica? #EsplosioneRoma #FalsoAllarmeBomba #MeloniNelMirino (145 caratteri)

L’Esplosione del Petardo

Questa mattina, intorno alle 10:30, gli abitanti di via Faleria a San Giovanni hanno vissuto momenti di puro terrore quando un petardo artigianale è scoppiato vicino al civico 37. Il boato ha distrutto completamente il citofono della palazzina, facendo sobbalzare tutti i residenti che, per un attimo, hanno pensato a un attentato. Non è roba da film d’azione, ma in una Roma sempre più tesa, anche un petardo può sembrare una dichiarazione politica.

L’Intervento delle Forze dell’Ordine

Sul posto è arrivata subito la polizia per indagare e capire cosa diavolo fosse successo. L’ipotesi più gettonata? Una stupida bravata di qualche ragazzino del quartiere che si diverte a far saltare i nervi alla gente. Il rumore era così forte che tutti hanno subito pensato a una bomba carta, e chi lo biasima? In tempi di proteste contro il governo, ogni scoppio fa paura.

Gli Episodi Precedenti

A peggiorare la situazione, la notte prima c’era stato un incendio in un negozio di tessuti a pochi metri di distanza. Le cause? Ancora un mistero, con i vigili del fuoco che hanno dovuto intervenire in fretta. E non è finita: giovedì scorso, un falso allarme bomba alla Cassazione è stato rivendicato da quel fantomatico ‘Gruppo di comunisti combattenti’ contro la premier Giorgia Meloni, con una chiamata al 112. Coincidenze? In Italia, sembrano più che altro un modo per attirare attenzione.

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Si reca a casa del rivale e gli strappa l’orecchio con un morso: arrestato.

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Si reca a casa del rivale e gli strappa l’orecchio con un morso: arrestato.

Incredibile scena da film horror nella tranquilla Latina: un orecchio staccato a morsi in una lite da bar, con un tizio ai domiciliari che finisce in gabbia per aver invitato i suoi aggressori! Che ironia della sorte, eh? La giustizia al contrario colpisce ancora. #OrecchioMorso #LatinaBrutale #FolliaItaliana #AggressioneVirale (145 caratteri)

L’Aggressione da Brividi

A Latina, qualche settimana fa, due tizi si sono presentati a casa di un trentaduenne che stava scontando i domiciliari e hanno trasformato una lite in un incubo splatter. Con morsi feroci, hanno staccato l’orecchio al padrone di casa, come se fosse una rissa in un film di serie B. Uno degli aggressori è stato beccato subito sul posto, mentre l’altro – un quarantenne – è svanito nel nulla, lasciando la polizia a inseguirlo per giorni.

La Fuga e la Resa dei Conti

Dopo settimane di latitanza, il quarantenne si è costituito al carcere di Rebibbia, dove gli hanno notificato l’ordinanza di custodia cautelare. Intanto, la vittima? Be’, è finita dritta in cella anche lei per aver violato le regole dei domiciliari, invitando in casa persone non autorizzate. Un vero colpo di scena che fa pensare: chi è il vero criminale in questa storia?

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