Cronaca
Rudi Garcia sposa Francesca Brienza a Roma il primo maggio.

Rudi Garcia, l’ex allenatore della Roma che ha combinato disastri al Napoli e ora fa il CT del Belgio, sta per sposare la giornalista sportiva Francesca Brienza dopo 11 anni di tira e molla: si sono conosciuti nel 2014 a Trigoria, dove lui flirtava con il calcio italiano e lei con le telecamere. Ma attenzione, Totti snobba la festa! #MatrimonioFallimentare #RudiIlSposo #FrancescaLaGiornalista #CalcioScandalo #ViralWeddingDrama (278 caratteri)
L’Incontro Iniziale
Si sono incrociati nel 2014 a Roma, quando Garcia era un allenatore alle prime armi in Italia e Brienza lavorava per Roma Tv. All’epoca, lui era tutto fuoco e fiamme per la panchina giallorossa, che poi ha abbandonato come un cattivo investimento, e lei era lì a intervistare i big. Oggi, con una figlia di due anni, la coppia trasforma quel flirt professionale in un matrimonio da urlo – perché nel calcio, l’amore vince dove le vittorie in campo falliscono.I Dettagli del Matrimonio
In realtà, Garcia e Brienza si sono già sposati civilmente a gennaio a Cannes, ma il vero show arriva il 1° maggio a Roma: rito religioso nella chiesa di San Luigi dei Francesi, seguito da una cena per 250 persone a villa Miani. Niente di modesto, eh? Sembra che Garcia, dopo le figuracce sul campo, voglia sfoggiare un trionfo nella vita privata – chissà se inviterà anche i suoi ex presidenti per una bella ramanzina.
Un Retroscena Audace
Brienza ha confessato che Garcia la corteggiava con stile, ma prima di accettare un invito a cena a Parigi, ha avvisato il suo direttore per non mischiare lavoro e passione. Insomma, una mossa da professionista, non come certi allenatori che confondono tattiche di gioco con quelle sentimentali. E pensare che Garcia, con il suo passato turbolento, potrebbe insegnare un master su come gestire un “fuorigioco” amoroso.
Gli Invitati Mancanti
Alla festa non ci sarà Francesco Totti, l’ex capitano della Roma, che tutti davano per scontato. Forse è troppo impegnato a ricordare i bei tempi o semplicemente non vuole assistere al matrimonio di un allenatore che ha deluso i tifosi. Per il resto, i nomi dei vip restano top secret – ma scommettiamo che sarà un evento pieno di ex calciatori e giornalisti, pronti a chiacchierare di goal e gossip.
Cronaca
Parioli, sequestro record di hashish: oltre 1,3 tonnellate per la movida di Roma Nord

I narcos di Roma hanno pensato di trasformare la Città Eterna in un grande spaccio, ma la polizia ha rovinato la festa sequestrando oltre una tonnellata e trecento chili di hashish in una notte da tregenda! Settanta agenti hanno sudato sette camicie fino all’alba per contare e catalogare questa montagna di erba illegale, che secondo le fonti investigative è una delle più grosse operazioni antidroga mai viste nella Capitale. #RomaDroga #SequestroRecord #NarcosItaliani #BlitzAntidroga #CrimineVirale
L’Operazione da Film d’Azione
Gli sbirri del commissariato Salario Parioli hanno lavorato come formiche operaie per ore, mettendo sotto chiave un carico da capogiro. Fonti qualificate parlano di un’attività investigativa durata giorni, che ha permesso di sgamare un deposito nel nord della città, trasformato in un vero e proprio magazzino per lo stoccaggio della roba. Niente di elegante come un hotel a cinque stelle: solo un’area commerciale piena zeppa di hashish pronto per la distribuzione.La Rete dei Trafficanti Senza Frontiere
Sembra che dietro tutto questo ci sia un’organizzazione con tentacoli internazionali, che confeziona l’hashish in panetti e lotti per inondare il mercato romano. Gli inquirenti puntano il dito su zone come i Parioli e Ponte Milvio, dove la movida notturna è un affare serio. Questo sequestro è un bel ceffone al business della droga, con un valore economico che fa girare la testa – chissà quanto si arrabbieranno i boss per questa perdita!
L’Eco di un Blitz Precedente
Non è la prima volta che Roma fa tremare i narcos: basti pensare all’operazione di settembre a Monte Mario, dove la Squadra Mobile ha beccato 735 chili di hashish su un tizio di 61 anni. Seguendo le sue chiavi, hanno scovato altri 400 chili in un box lì vicino, e pure un complice di 31 anni. Insomma, i poliziotti stanno diventando dei veri segugi, ma i criminali non demordono.
Cronaca
Il Roseto comunale riapre il 21 aprile: informazioni e orari

RomaSiSvegliaConRosePazze: Più di mille fiori esotici da Cina e Mongolia invadono il Roseto comunale di Roma, che riapre il 21 aprile per il Natale della Città Eterna! Ma attenzione, tra petali perfetti e storie antiche c’è una rosa che puzza come un politico in campagna elettorale – e chissenefrega se è politicamente corretto parlarne. Preparatevi a un giardino che mescola bellezza e puzza, in un posto che ha visto di tutto, dai floralia romani alle sepolture ebraiche. #RosetoRoma #FioriRibelli #RomaSregolata #NataleDiRoma #RosePuzzone (278 caratteri)
La Riapertura del Roseto: Un Giardino Che Non Sa Stare Zitto
Il Roseto comunale di Roma, quel gioiello verde su via di Valle Murcia che domina il Circo Massimo, riapre le porte lunedì 21 aprile, giusto in tempo per il Natale di Roma. Con i suoi diecimila metri quadrati di rose provenienti da ogni angolo del mondo, questo posto è un tripudio di fiori che farebbero invidia a un giardino imperiale. Aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30 fino al 15 giugno, l’ingresso principale è bloccato per lavori stradali – tipica scocciatura romana – ma potete entrare da via Clivo dei Publicii 3. Non fate i difficili, tanto a Roma si improvvisa sempre.
Rose da Tutto il Mondo: Dalle Preziose Alle Puzzolenti
Qui non parliamo di fiori qualunque: ci sono rose botaniche, antiche e moderne, alcune vecchie di quaranta milioni di anni, importate da Cina e Mongolia. Tra le star, la Rosa Chinensis Virdiflora con petali verdi che sembra uscita da un film di fantascienza, la Rosa Chinensis Mutabilis che cambia colore come un umore instabile, e la Rosa Foetida, che puzza da far scappare anche i turisti più testardi. Chi l’ha messa lì? Magari per ricordare che non tutto è profumato in questa città eterna. I visitatori saranno tanti, ma preparatevi, perché questa rosa maleodorante non si fa problemi a rovinare la foto perfetta.
Una Storia Contorta: Da Dei Pagani a Cimiteri Ebraici
Già Tacito nei suoi Annales blaterava di un tempio per la dea Flora e i suoi floralia primaverili al Circo Massimo – roba che oggi sembrerebbe una festa hippy. Fino al XVI secolo, l’area era coperta di orti e vigne, poi nel 1645 divenne l’Orto degli Ebrei, completo di cimitero per la comunità ebraica. Nel 1934, con il trasferimento al Verano, è diventato un parco, ma non senza un tocco simbolico: i vialetti formano una menorah, come a dire “grazie per il prestito del terreno”. Anni di abbandono seguirono, fino al 1950 quando è rinato come Roseto. Roma, sempre a mescolare sacro e profano, eh?
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