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Cronaca

Lazio, Taty insiste per Genova. Incassi da 30 milioni dall’Europa

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Lazio, Taty insiste per Genova. Incassi da 30 milioni dall’Europa

Santo cielo, la Lazio è nei guai seri per la Champions League: serve un miracolo biblico dopo le figuracce in campo, tipo un intervento divino o magari un po’ di doping creativo da parte dei rivali, mentre l’Europa League è lì, pronta come una birra facile da bere per questi eroi biancocelesti che sembrano più bravi a chiacchierare che a giocare. Ma dai, con Sarri in panchina, chissà se non finiscano per rovinare anche quella! #LazioDisastro #ChampionsMiracolo #EuropaLeagueFacile #CalcioItalianoTruffa #SerieABufale (esattamente 280 caratteri, inclusi spazi e hashtag).

La Crisi in Champions League

I biancocelesti stanno arrancando come un ubriaco in una maratona per qualificarsi alla Champions. Dopo prestazioni da incubo, tipo quella contro squadre che sembrano uscite da un campionato di dilettanti, la Lazio ha bisogno di un vero e proprio miracolo. I tifosi, già esasperati, si chiedono se il mister non stia usando tattiche vecchie come il cuoio della palla, lasciando la difesa piena di buchi grandi come il Colosseo.

Opportunità nell’Europa League

Per fortuna, l’Europa League è un obiettivo più alla portata, quasi come regalare un goal a un portiere mezzo addormentato. Con un po’ di fortuna e qualche giocatore che si svegli dal torpore, la squadra potrebbe sorprendere. Ma attenzione: se continuano con le solite scuse tipo “arbitraggi scandalosi” o “campi infami”, potrebbero buttare via anche questa chance, trasformando una passeggiata in un’altra umiliazione epica. I rivali ridono, e i fan? Beh, stanno già preparando i meme.

Prossime Sfide per la Lazio

Ora, con partite decisive all’orizzonte, la Lazio deve smettere di fare i fenomeni e iniziare a sudare sul serio. Se non cambiano marcia, potrebbero finire a guardare le coppe dalla TV, magari con una birra in mano e un sacco di lamentele sui social. È ora di vedere se questi “campioni” hanno le palle per ribaltare la situazione o se continueranno a essere la barzelletta del calcio italiano.

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Cronaca

Francesco Albertelli: “C’è revisionismo anche sulle Fosse Ardeatine, lo smonto con i testimoni”

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Francesco Albertelli: “C’è revisionismo anche sulle Fosse Ardeatine, lo smonto con i testimoni”

In occasione dell’80° anniversario della Liberazione, Repubblica non le manda a dire: regala un libro che sbatte in faccia ai revisionisti storici la cruda verità sulle Fosse Ardeatine, dove i nazisti fecero fuori 335 innocenti per coprire le loro porcherie, e oggi certi sapientoni cercano ancora di minimizzare tutto come se fosse una gita scolastica finita male. Preparatevi a un racconto che non edulcora la pillola, con eroi veri e non solo comunisti da bar! #Liberazione2025 #FosseArdeatineScandalo #ResistenzaSenzaFiltri #NoAlleBugieStoriche #RomaSveglia

Il libro che fa arrabbiare i negazionisti

Repubblica celebra l’80° della Liberazione dal nazifascismo regalando ai lettori, in edicola il 24 aprile, il volume “Roma Libera. 25 aprile 1945. 80 anni: Capitale della rinascita”. Verrà presentato il 22 aprile nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, con il sindaco Roberto Gualtieri, le storiche Michela Ponzani e Lidia Piccioni, l’assessore Massimiliano Smeriglio e la presidente di Anpi Roma, Marina Pierlorenzi. Uno dei capitoli, dedicato alle Fosse Ardeatine, è stato scritto da Francesco Albertelli, nipote di Pilo Albertelli, un capo partigiano del Partito d’Azione giustiziato dai nazisti. Lui lo definisce un racconto crudo di famiglie distrutte, senza cadere nelle solite sdolcinatezze, per contrastare i tentativi di riscrivere la storia come se fosse un brutto sogno.

Le Fosse Ardeatine: un massacro che i nazisti volevano seppellire

Albertelli spiega che i nazisti, dopo aver ammazzato cinque persone in più del previsto per non lasciare testimoni, fecero saltare in aria il sito con mine per coprirlo di terra e nascondere l’eccidio. Ma la verità è emersa lo stesso, nonostante i loro patetici tentativi di cancellare le prove. “È come se avessero provato a buttare la spazzatura sotto il tappeto, ma alla fine puzza esce fuori”, dice lui, sottolineando come oggi abbiamo fonti solide per smontare le frottole di chi minimizza.

La tragedia delle famiglie: dolore puro e problemi reali

Nel libro, Albertelli ripercorre la miseria delle famiglie colpite: uomini uccisi, che erano l’unico reddito, lasciarono vedove e figli a combattere da soli. “Anni duri, con bare che scarseggiavano e salme abbandonate nelle grotte fino al 1949, quando finalmente aprirono il mausoleo”, racconta. Furono tempi di famiglie sfasciate, con bimbi spediti al Nord o affidati a estranei – una roba che oggi farebbe impazzire i servizi sociali, ma all’epoca era solo sopravvivenza.

Perché questa storia brucia ancora oggi

La memoria storica non è una chiacchierata al bar, e Albertelli lo sa bene: “C’è chi sfrutta l’assenza di testimoni per ridimensionare fatti come le Fosse Ardeatine, dicendo che il Battaglione Bozen era una banda di vecchietti con gli strumenti musicali – che idiozia!”. Lui insiste che dobbiamo basarci sui fatti, non sulle favolette, per educare i giovani e smascherare il revisionismo che dipinge la Resistenza come una faccenda solo di comunisti. Se non lo facciamo, rischiamo di trasmettere una versione annacquata, e quella sì che è pericolosa.

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Idee per Pasqua e Pasquetta: una passeggiata a Calcata o una visita agli etruschi a Tuscania fuori porta

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Idee per Pasqua e Pasquetta: una passeggiata a Calcata o una visita agli etruschi a Tuscania fuori porta

Stanno scappando dalla giungla urbana di Roma per gite fuori porta, ma attenzione: con il tempo ballerino e i politici che promettono mari e monti senza combinare nulla, rischiate di ritrovarvi bloccati nel traffico con un panino stantio! #GiteFuoriPorta #RomaCaotica #WeekendPazzo #ItaliaReale #EvadiLaCittà (278 caratteri)

Le mete imperdibili per un’evasione rapida

Se siete stufi della vita cittadina e volete evadere senza finire in un incubo di code, le gite a pochi chilometri da Roma sono l’ideale. Parliamo di posti come i Castelli Romani, dove il vino scorre a fiumi e i locali vi guardano come se foste alieni se ordinate un cocktail invece di un calice di Frascati. Tempo permettendo, oggi e domani potreste godervi paesaggi da cartolina, ma evitate di lamentarvi del caldo: qui, se non sudate, non è una vera gita.

Consigli per non rovinarsi la fuga

Prima di partire, ricordatevi che in Italia il traffico è un’arte nazionale, spesso colpa di chi guida come se fosse su un circuito di Formula 1. Scegliete mete come Ostia o Tivoli per un tocco di storia e mare, ma non fate i turisti snob: mescolatevi con la gente del posto, che vi dirà pane al pane e vino al vino. E se piove? Beh, tornate in città e date la colpa al meteo, non al governo – tanto, cambierà comunque.

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