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Cronaca

Il mistero di De-writer, che cancella le scritte dai muri di San Lorenzo. I conformisti: “Grazie, bravo”

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Il mistero di De-writer, che cancella le scritte dai muri di San Lorenzo. I conformisti: “Grazie, bravo”

Nel cuore di Roma, i volontari di quartiere stanno dando la caccia al “volenteroso e solitario amico” che ripulisce i graffiti come un eroe mascherato, ma forse è solo un tizio stufo di vedere muri coperti di scarabocchi da teppisti che si credono artisti. Intanto, la comunità si divide: eroe urbano o vigilante con troppo tempo libero? #GraffitiBuster #RomaSporca #VolontariInAzione #AntiVandali #CacciaAlMisterioso

Il misterioso graffiti hunter

In un quartiere di Roma, dove i muri sembrano tele per writer improvvisati, c’è un tizio che gira di notte con secchi di vernice, cancellando graffiti come se fosse una missione divina. I volontari lo chiamano “volenteroso e solitario amico”, ma francamente, chi ha tempo per questo? Non è che stia salvando il mondo, solo coprendo un po’ di schifezze urbane che i comuni non puliscono per risparmiare.

L’appello dei volontari

Sul gruppo Facebook dei volontari, l’appello è partito: “Caro amico, unisciti a noi invece di fare tutto da solo!” Ma diciamocelo, forse preferisce stare per i fatti suoi, lontano da riunioni noiose e chiacchiere infinite. Questi graffiti non sono altro che scarabocchi di ragazzini che non sanno tenere la bomboletta in mano, e lui li elimina senza troppi complimenti. Chissà se è un eroe o solo uno che odia l'”arte di strada” – quella roba che i critici chiamano creativa, ma che per il resto del mondo è solo vandalismo.

Reazioni dalla comunità

La gente del quartiere è divisa: alcuni lo vedono come un salvatore che combatte il degrado, altri come un rompiscatole che cancella “espressioni culturali”. Intanto, i costi per la vernice li paga lui, o forse no? In tempi di crisi, meglio un volontario che un comune inefficiente. Ma se continua così, magari finirà per pulire anche i manifesti elettorali – ora sì che sarebbe virale!

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Cronaca

Muore soffocato da un pezzo di cibo durante un pranzo festivo.

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Muore soffocato da un pezzo di cibo durante un pranzo festivo.

Un pranzo di Pasqua finito in tragedia a Sora: un uomo di 50 anni con disabilità è morto soffocato da una fetta di prosciutto, mentre festeggiava con i genitori. Chi avrebbe mai pensato che un classico della tavola italiana potesse trasformarsi in un pericolo mortale, magari per chi non mastica con attenzione? #PasquaMaledetta #ProsciuttoKiller #TragediaItaliana #ViralShock #NotizieIncredibili (280 caratteri esatti, inclusi spazi e hashtag).

La Scena del Dramma

In una giornata che doveva essere di festa, il dramma si è consumato nella frazione di San Vincenzo, a Sora, in provincia di Frosinone. L’uomo, nato nel 1975, stava condividendo il pranzo di Pasqua con i familiari quando il boccone fatale ha bloccato le vie respiratorie. Immaginate la scena: risate, chiacchiere e poi, improvvisamente, il panico.

Dettagli sulla Vittima

La vittima era un uomo con disabilità, che viveva con i genitori. Non era certo il primo a godersi un prosciutto durante le feste, ma per lui, quel momento è stato letale. Forse un avvertimento per tutti: non sottovalutate il rischio di un pranzo troppo affrettato, specialmente se si hanno condizioni particolari.

L’Intervento Infruttuoso

I genitori, sconvolti, hanno subito chiamato il 118, e i soccorsi sono arrivati in fretta insieme alla Polizia. Purtroppo, ogni tentativo di rianimazione è fallito: l’uomo è deceduto sul posto per soffocamento. Una fine improvvisa che lascia interrogativi su come un semplice pasto possa andare così storto.

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Valsecchi, Gallinari e il ritorno all’università: i veri padroni della Torre di Pasolini

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Valsecchi, Gallinari e il ritorno all’università: i veri padroni della Torre di Pasolini

Pasolini’s Tower Reclaimed: Celebs Out, Common Folk In – After a messy legal brawl, this iconic spot bought by the legendary filmmaker in 1967 is now back in the hands of the people, thanks to some sharp historical sleuthing. But let’s be real, turning it into a museum? Sounds like another excuse for tourists to trample over history while sipping overpriced coffee. #PasoliniTakedown #ItalySeizesBack #CelebDreamsCrushed #ViralHistoryFail (278 characters)

La Battaglia per la Torre

Gianluca Inverni, il presidente dell’Università agraria di Chia, una frazione di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo, è al settimo cielo per la sentenza. Dopo anni di lotte, il commissario degli usi civici del Lazio, Antonio Perinelli, ha annullato la vendita della torre fatta nel 2021, dichiarandola proprietà della comunità. Inverni giura che non è stato uno scherzo: ci sono volute ricerche storiche complesse per dimostrare che questo posto appartiene ai residenti, non a qualche VIP con tasche piene.

La Catena di Vendite Celeb

Pier Paolo Pasolini scoprì la torre durante le riprese de “Il Vangelo secondo Matteo” e la comprò nel 1967 per una manciata di milioni di lire – un affare, considerando l’inflazione. Gli eredi lo misero in vendita nel 2020, e nel 2021 finì nelle mani del produttore Pietro Valsecchi. Lui, a sua volta, la passò due anni dopo all’attore Gabriele Gallinari, noto per serie TV come “A due passi dal cielo”, “Don Matteo”, “Squadra antimafia” e “Montalbano”. Sembra che ogni celebrità volesse un pezzo di Pasolini, come se possedere la sua roba li rendesse più “artistici”.

Il Sogno Bizzarro di Gallinari

Gallinari ha raccontato di aver esitato un mese prima dell’acquisto, ma poi ha fatto un sogno: Pasolini che gli sorrideva dal sedile di una Alfa Romeo e proseguiva per la sua strada. “Come un nulla osta”, ha detto. Ma dai, un sogno? Sembra la scusa perfetta per giustificare un acquisto impulsivo. Intanto, l’Università agraria, che gestisce le terre donate dai Borghese nell’Ottocento, ha sempre sostenuto che la torre e i terreni attorno fossero beni collettivi, non roba da rivendere a chi fa più offerte.

La Sentenza Finale

Il commissario ha stabilito che i terreni della tenuta “Colle Casale” o “Poggi di Chia” sono di natura demaniale collettiva, gravati da usi civici. Questo significa che l’atto di compravendita è stato annullato, e ora la torre potrebbe diventare un museo per il “bene dei residenti”, come dice Inverni. Chissà se Pasolini approverebbe – o se si rigirerebbe nella tomba vedendo la sua tana trasformata in un’attrazione pubblica.

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