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MONTECOMPATRI Lite fuori al bar: 18enne ferito a colpi di pistola

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MONTECOMPATRI Lite fuori al bar: 18enne ferito a colpi di pistola

MONTECOMPATRI Lite fuori al bar: 18enne ferito a colpi di pistola.

MONTECOMPATRI Lite fuori al bar. Questo l’episodio all’origine del colpo di pistola esploso ieri sera. Teatro della vicenda, con protagoniste due persone, la via Casilina, nel Comune alle porte di Roma. Un 18enne di etnia rom è rimasto ferito ad una gamba, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Frascati e della stazione di Colonna, che stanno ora indagando sull’accaduto. Secondo le prime ricostruzioni, i due avrebbero iniziato a discutere nel bar, da cui poi si sono spostati nel parcheggio all’esterno. Qui l’uomo ha esploso il colpo prima di scappare in auto.

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Roma, a Colli Aniene la XXI edizione del Certamen Romanum premia gli istituti del Benedetto da Norcia e dell’Aristotele, con un occhio di riguardo agli studenti più indisciplinati

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Roma, a Colli Aniene la XXI edizione del Certamen Romanum premia gli istituti del Benedetto da Norcia e dell’Aristotele, con un occhio di riguardo agli studenti più indisciplinati

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Al Convegno di Studi sul latino, premiati i vincitori del Certamen Romanum. Gabriele Lisi del Benedetto da Norcia trionfa tra i classici, Edoardo Minelli dell’Aristotele tra gli scientifici. Tradurre Vitruvio non è mai stato così popolare! #latino #cultura #studenti


Premiati i Campioni del Latino

Al XXI Convegno di Studi sul latino della scienza e della tecnologia “Ingegneria Civile a Roma, ieri e oggi” tenutosi al Liceo scientifico Croce Aleramo di Viale Bardanzellu a Colli Aniene sono stati premiati anche i vincitori del Concorso Certamen Romanum organizzato dall’istituto in collaborazione con il Centrum Latinitatis Europae e l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Per i Licei Classici è arrivato primo Gabriele Lisi del Benedetto da Norcia, secondo, Nicolas Scarangella del Kant. Per i Licei Scientifici primo Edoardo Minelli dell’Aristotele seguito da Emanuele Mastrototaro del Croce Aleramo. Un’iniziativa (la prova consisteva in una traduzione dal latino di un brano tratto dal De architectura di Vitruvio e riguardava la domus romana, ndr) quella del Certamen Romanum nata dall’esigenza di far conoscere e di valorizzare il la cultura del “mondo latino” quali la produzione di testi di natura tecnico-scientifica, spesso legati alla vita quotidiana del passato e del presente.


Il Talento di Gabriele

«Gabriele, nonostante sia soltanto al primo anno del triennio classico, ha saputo interpretare in maniera impeccabile il testo e superarne tutte le difficoltà, guadagnandosi le lodi della commissione giudicatrice che non ha avuto alcun dubbio nell’assegnargli la palma della vittoria – le parole di Daniela Torella, insegnante di latino di Gabriele al biennio al Benedetto da Norcia – ha infatti uno spiccato talento per le lingue classiche; ama tradurre, è interessato agli autori classici e li approfondisce con letture personali, andando ben oltre il programma scolastico. Le lingue classiche non solo offrono spesso a chi le coltiva ampie soddisfazioni, ma sono ancora un valido terreno di studio, di lavoro, di discussione e possono entrare in maniera vantaggiosa nel curriculum di qualsiasi studente».


Il Concorso e i Vincitori

A partecipare al concorso letterario infatti sono stati gli alunni del triennio dei licei classici e dei licei scientifici d’Italia, che abbiano riportato però, al termine dell’anno scolastico precedente, la votazione di almeno 8/10 nella lingua latina. Alla fine della giornata la Commissione giudicatrice composta dai professori Maria Luisa Giampietro (delegazione CLE), Ilaria Di Mambro (Liceo Croce Aleramo) hanno consegnato ai quattro vincitori il premio in denaro di € 250,00 per i primi premi e € 150,00 per i secondi. #CertamenRomanum #studenti #concorso

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Fiumicino, svastiche nel parco dedicato alla memoria del figlio ebreo dell’assessore Costa

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Fiumicino, svastiche nel parco dedicato alla memoria del figlio ebreo dell’assessore Costa

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Vandali imbrattano il parco dedicato a Simone Costa con svastiche e scritte. Il simbolo nazista colpisce anche l’area giochi. L’assessore Costa e i cittadini sono furiosi. #Fiumicino #Vandalismo #Politica #NotizieLocali


Hanno sfregiato muri e panchine con svastiche e scritte varie, in un parco dedicato alla memoria di Simone Costa, il figlio dell’assessore all’ambiente di Fiumicino Stefano Costa. Le scritte vandaliche non risparmiano la memoria e neanche i bambini, colpiscono anche l’area giochi. E lo storico "Serbatoio", uno dei simboli della città. Una vernice spray, rigorosamente nera, ha imbrattato anche alcuni muri nelle vie adiacenti e la parete laterale della vicina in via Santa Maria della Salute.

I Volontari Denunciano

Sono stati i volontari dell’associazione ‘I love Simone" che si occupano anche di curare l’area giochi, a denunciare la vicenda: "Hanno sfregiato e profanato tutto il parchetto che cerchiamo, con amore ed attenzione di rendere vivibile ed accessibile per le famiglie – hanno spiegato – Non ci arrendiamo a questo spettacolo indegno ma siamo veramente dispiaciuti".

La Reazione dei Politici

Solidarietà è arrivata anche dai consiglieri del Pd Ezio Di Genesio Pagliuca ed Erica Antonelli: "Non si tratta di un episodio isolato – sostengono – Più zone e più punti della città hanno subito lo stesso sfregio. Non si tratta solo di condannare atti vandalici, ma di respingere con forza il messaggio pericoloso che veicolano. Chi compie questi atti lo fa con la consapevolezza di voler offendere e deturpare la nostra Città". Secondo Pagliuca "non ci si può svegliare solo ora. Basta fare un giro per la città per rendersi conto dello stato di degrado in cui versano interi quartieri". "Capisco l’amarezza di molti cittadini – aggiunge Antonelli – Spuntano simboli ignobili; il richiamo ai valori antidemocratici che dovrebbero essere solo un lontano ricordo e che invece tornano, inquieti. Mi domando se gli autori di questi sfregi ne siano consapevoli o meno. Mi dispiace che l’assessore Costa abbia visto imbrattato anche il luogo dedicato a suo figlio. Ne condivido l’amarezza e il disappunto. È per questo che credo fermamente che le istituzioni, tutte, abbiano il dovere di stigmatizzare non solo l’imbratto, che mai è bello, ma soprattutto la simbologia riprodotta, che non rende merito, né onore, ai valori della nostra Costituzione".

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