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Italia

Valanga sul Monte Bianco: morti due sciatori

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Valanga sul Monte Bianco: morti due sciatori

Valanga sul Monte Bianco: morti due sciatori.

Valanga sul Monte Bianco. La slavina, che si è staccata a Punta Helbronner, ha causato la morte di due persone. Due sciatori, di cui non è ancora nota la provenienza, che praticavano lo sci fuoripista. I soccorritori sono arrivati pochi minuti dopo il distacco, ma non hanno potuto far altro che estrarre dalla neve i corpi delle vittime. Che saranno ora trasportati all’obitorio di Courmayeur per le operazioni di riconoscimento. Secondo il Soccorso Alpino Valdostano, non sono coinvolte altre persone e le operazioni di ricerca e soccorso sono terminate. La valanga si sarebbe distaccata a quota 3mila metri, continuando la sua corsa per circa quattrocento metri, sotto la stazione di arrivo della funivia SkyWay. I soccorsi, allertati da alcune persone che hanno assistito alla valanga, sono intervenuti tempestivamente via terra e con due elicotteri, con unità cinofile e soccorritori.

Punta Helbronner è la stazione d’arrivo della funivia Skyway di Courmayeur. Da qui partono alcuni tra gli itinerari fuori pista preferiti dagli appassionati. Questa mattina il bollettino valanghe dell’Arpa dava un pericolo “marcato” e nei giorni scorsi era stata anche comunicata la chiusura della passerella e della lunga scala in ferro che da Punta Helbronner porta al ghiacciaio del Toula. La struttura non era più sicura per la discesa degli sciatori verso la neve.

INTANTO I CASAMONICA FANNO CAUSA ALLA RAGGI E CHIEDONO MAXI RISARCIMENTO

Cronaca

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

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Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Giovane ferito con colpi di machete: un sospettato fermato per tentato omicidio

Cronaca – La squadra mobile di Torino ha arrestato un giovane italiano poco più che ventenne con l’accusa di tentato omicidio, ritenuto il presunto responsabile del ferimento avvenuto a colpi di machete nel capoluogo piemontese di un giovane di 24 anni, aggredito mentre si spostava su un monopattino.

Secondo la ricostruzione degli eventi, la vittima è stata raggiunta da due uomini su motorino, uno dei quali è sceso dal veicolo e ha inflitto ripetuti colpi alla gamba sinistra. Le lesioni sono state così gravi che i medici hanno dovuto amputare la gamba durante un intervento chirurgico notturno.

Il sospettato è stato individuato in un albergo della città e portato in questura per essere interrogato dagli investigatori. Le motivazioni dell’aggressione sono ancora oggetto di indagine, così come sono in corso le ricerche del complice.

La vittima rimane ricoverata in ospedale in condizioni gravi, mentre le autorità continuano ad operare per fare luce su questo tragico episodio di violenza. Fonte

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Cronaca

In Stato vegetativo per formaggio. A giudizio il pediatra

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Stato vegetativo per formaggio, giudizio pediatra mancato.

Cronaca – Il bambino aveva mangiato un pezzettino di formaggio contaminato che gli aveva causato un’insufficienza renale acuta. La pediatra dell’ospedale dove era stato trasferito si era rifiutata di visitarlo, ritardando così la diagnosi. Da allora il bambino è in stato vegetativo e la famiglia ha continuato a chiedere giustizia, portando avanti la battaglia legale. La dottoressa del reparto di pediatria dell’Ospedale Santa Chiara di Trento è stata rinviata a giudizio, dopo che i genitori si erano rivolti a lei sette anni fa.

Il bambino aveva mangiato il formaggio in gita e si era sentito male. Dopo essere stato trasportato in ospedale, i medici decisero di trasferirlo al reparto pediatrico del Santa Chiara di Trento. La diagnosi della malattia causata dal batterio escherichia coli nel formaggio sarebbe stata ritardata di tre giorni, causando gravissime conseguenze al bambino. I pubblici ministeri hanno accusato la pediatra di lesioni e rifiuto di atti d’ufficio e la prima udienza del processo è stata fissata per il 24 aprile.

La battaglia legale era già in corso contro il caseificio responsabile della contaminazione del formaggio. Il legale rappresentante del caseificio sociale Coredo e il responsabile del controllo sono stati condannati per lesioni personali colpose gravissime. Ora la battaglia legale si sposta sul piano medico, con la famiglia del bambino che chiede un risarcimento per i danni subiti.

La famiglia del bambino si è costituita parte civile e chiede un risarcimento di oltre un milione di euro per il bambino e alcune centinaia di migliaia di euro per il padre, per compensare la perdita del rapporto con il figlio. La battaglia legale continua per garantire che tragedie simili non si ripetano in futuro.

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