Cronaca
ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato

ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato.
ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato. E’ accaduto ieri mattina, intorno alle 8. Protagonisti quattro individui armati, che hanno fatto irruzione nella Banca Carige di Corso Vittorio Emanuele II. I malviventi non si sono lasciati intimidire dai militari dell’esercito e delle forze dell’ordine intenti a pattugliare giorno e notte le diverse sedi istituzionali della zona. Anzi, sono riusciti ad agire indisturbati per circa due ore e poi sono fuggiti col malloppo, dileguandosi nei vicoli della capitale. I banditi sono entrati in azione al momento dell’apertura delle porte della filiale. Vestiti di nero, uno armato di pistola, sono penetrati all’interno dall’ingresso principale. Poi hanno preso in ostaggio i dipendenti, terrorizzati da quanto stava avvenendo e timorosi per la propria incolumità fisica.
A loro i rapinatori hanno impedito di usare il cellulare e chiamare i soccorsi. Poi hanno atteso l’arrivo della lavoratrice con le chiavi del caveau, vero obiettivo della giornata. Quando la donna ha varcato la soglia, i malviventi l’hanno chiusa nella banca e costretta a consegnare loro le chiavi della porta della cassaforte. All’interno non sono stati trovati lingotti d’oro o milioni in contanti, ma circa 15mila euro. Un bottino forse non adeguato alla fatica compiuta, ma che comunque i rapinatori hanno portato via in quattro borsoni neri. Poi si sono dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce nelle vie del centro di Roma. Il tutto in pieno giorno, tra i negozi aperti, le forze dell’ordine a presidiare il territorio e i turisti a passeggio. Fortunatamente non si sono registrati feriti: i dipendenti non sono infatti stati toccati nè hanno chiesto l’intervento del 118. Hanno solo atteso la fine del colpo per chiamare la polizia. Che sta ora indagando per risalire all’identità dei quattro rapinatori.
Cronaca
Assoluzione per Minenna, ex direttore delle Dogane accusato di abuso di ufficio

Era stato denunciato dall’allora direttore della Segreteria del vicepresidente della stessa Agenzia, Andrea Canali. L’indagine si è sviluppata attorno a un’inchiesta che ha messo in luce presunti comportamenti scorretti e irregolarità all’interno dell’agenzia. Gli approfondimenti hanno portato a interrogatori e verifiche su vari aspetti della gestione e delle pratiche lavorative.
Accuse e reazioni
Le accuse mosse hanno causato un notevole scalpore, suscitando reazioni sia all’interno che all’esterno dell’Agenzia. Sono emerse divergenze di opinioni sui metodi utilizzati e sull’operato della dirigenza, portando a un clima di incertezza e tensione.
Situazione attuale
Attualmente, l’Agenzia continua a operare mentre proseguono le verifiche su quanto emerso. Le istituzioni competenti stanno seguendo attentamente il corso degli eventi, in attesa di chiarimenti ufficiali da parte dei coinvolti.
Cronaca
Dubbio sulla veridicità della storia e assenza di prove per l’indumento

Sabato sera a Frascati, un adolescente di 16 anni è stato accoltellato in un tragico episodio legato a una discussione su una felpa del valore di sessanta euro. Giacomo, il fratello, ha raccontato l’accaduto chiedendo: «Mio fratello sarebbe stato accoltellato per una felpa da sessanta euro?», sottolineando l’assurdità della situazione.
Frascati, il fratello del 16enne accoltellato: «È mite e studioso. Non sappiamo se si salverà»
Giacomo ha descritto Matteo come un ragazzo mite e studioso, e ha riferito che il fratello non indossava da tempo felpe nuove, preferendo un giubbotto rosso regalo dei genitori. Ha chiarito che non esisteva la necessità di denaro maggiore per una felpa, esprimendo incredulità sul fatto che il fratello stesse rischiando la vita per un episodio così banale.
«Una pazzia»
Matteo non aveva mai parlato con Giacomo di cifre elevate legate a vestiti e non era coinvolto in attività illecite. Giacomo ha citato l’assenza di droghe nella vita del fratello, dicendo: «Sarebbe allucinante credere davvero a questo, mio fratello rischia di morire per una felpa? Non è possibile». Attualmente, il 14enne che ha colpito Matteo è in custodia e si trova presso una struttura minorile.
Le ricerche
Le forze dell’ordine hanno rinvenuto l’arma utilizzata, un coltello da cucina, non lontano dal luogo della colluttazione. Gli investigatori non hanno trovato elementi che possano sostenere il movente collegato all’acquisto della felpa, mentre i cellulari dei due ragazzi sono stati sequestrati per ulteriori indagini. I vicini descrivono il 14enne come un ragazzo educato e rispettabile, sorpresi dalla gravità dell’evento.
Le indagini sono attualmente aperte, in attesa dell’interrogatorio di convalida. La comunità cerca di capire come un simile dramma possa essere accaduto.
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