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Cronaca

ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato

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ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato

ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato.

ROMA Rapina da film in banca nei pressi del Senato. E’ accaduto ieri mattina, intorno alle 8. Protagonisti quattro individui armati, che hanno fatto irruzione nella Banca Carige di Corso Vittorio Emanuele II. I malviventi non si sono lasciati intimidire dai militari dell’esercito e delle forze dell’ordine intenti a pattugliare giorno e notte le diverse sedi istituzionali della zona. Anzi, sono riusciti ad agire indisturbati per circa due ore e poi sono fuggiti col malloppo, dileguandosi nei vicoli della capitale. I banditi sono entrati in azione al momento dell’apertura delle porte della filiale. Vestiti di nero, uno armato di pistola, sono penetrati all’interno dall’ingresso principale. Poi hanno preso in ostaggio i dipendenti, terrorizzati da quanto stava avvenendo e timorosi per la propria incolumità fisica.

A loro i rapinatori hanno impedito di usare il cellulare e chiamare i soccorsi. Poi hanno atteso l’arrivo della lavoratrice con le chiavi del caveau, vero obiettivo della giornata. Quando la donna ha varcato la soglia, i malviventi l’hanno chiusa nella banca e costretta a consegnare loro le chiavi della porta della cassaforte. All’interno non sono stati trovati lingotti d’oro o milioni in contanti, ma circa 15mila euro. Un bottino forse non adeguato alla fatica compiuta, ma che comunque i rapinatori hanno portato via in quattro borsoni neri. Poi si sono dati alla fuga, facendo perdere le loro tracce nelle vie del centro di Roma. Il tutto in pieno giorno, tra i negozi aperti, le forze dell’ordine a presidiare il territorio e i turisti a passeggio. Fortunatamente non si sono registrati feriti: i dipendenti non sono infatti stati toccati nè hanno chiesto l’intervento del 118. Hanno solo atteso la fine del colpo per chiamare la polizia. Che sta ora indagando per risalire all’identità dei quattro rapinatori.

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Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.



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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.



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