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SANREMO 2020 Junior Cally: “A Salvini non rispondo. M5S? No, preferisco…”
A poche ore dall’avvio di Sanremo 2020 Junior Cally mette a tacere le polemiche degli ultimi giorni, svelando poi la sua fede politica.
SANREMO 2020 Junior Cally è stato intercettato dai cronisti mentre assisteva ad una partita di calcetto tra il suo team e una selezione di discografici e giornalisti. Queste le sue parole: “Non ho paura delle contestazioni. Affronterò con professionalità qualsiasi cosa accada, devo rispettare quel palco, la musica italiana, la canzone che porto”. Poi sulle polemiche innescate da Salvini sulla sua partecipazione al Festival: “Io sono un cantante non sono un politico, Salvini è un pesce grosso quindi non credo di rispondere”. Però che la politica non gli sia un discorso estraneo si nota dal testo del suo brano sanremese, ‘No grazie’. In un passaggio in particolare: “Spero si capisca/che odio il razzista/che pensa al Paese/ma è meglio il mojito/e pure il liberista di centrosinistra/che perde partite/e rifonda il partito“. Un chiaro riferimento ai due Mattei della politica italiana. Ma riguardo alla sua ‘fede’ politica, il rapper di Focene rivela: “M5S? No, non sto nemmeno con loro. Li ho votati l’ultima volta non lo rifarei mai“, aggiunge. Concludendo poi con un: “Sardine tutta la vita“.
Nel colloquio con i giornalisti, il rapper dice poi di continuare a trovare “strano” che, nonostante una partecipazione nota da giorni, “solo dopo gli ascolti dei brani per la stampa e la pubblicazione della famosa frase puntualmente sono uscite fuori le polemiche sul mio passato. Mi viene da pensare male”, sottolinea.
Secondo lui, nelle ultime settimane “il male più grande è stato quello psicologico. Siamo partiti da ‘chi è questo?’ a essere il nemico pubblico numero uno”. Quanto al brano del 2017 ‘incriminato’: “Il linguaggio di ‘Strega’ non ha qualcosa di sbagliato, va capito. Chi non lo conosce deve cercare di capirlo. Non lo trovo assolutamente sbagliato. La canzone rappresenta uno spaccato di società, io sono contro la violenza di ogni tipo”.
“Se cominciamo a leggere le prime quattro righe, ci accorgiamo che è un elogio alla non violenza. Dico di non rispondere alla violenza con altra violenza ma con le parole”, prosegue il rapper. “Purtroppo poi esiste pure quella parte lì, esistono delle ragazze che ti mandano certe foto su Instagram per ottenere un like o un follow“.
A chi lo accusa di scrivere testi sessisti e violenti risponde: “Se noi andiamo ad aprire la mia discografia troviamo anche canzoni d’amore. Sono un ragazzo normale. Sono innamorato oggi e lo sono stato tante volte. Rispetto la donna assolutamente, io lì racconto una storia. Facciamo fiction, come esistono tanti film violenti, esiste il linguaggio violento anche nella musica”.
“Perché – chiede – non andate a sentire ‘Sigarette’ che parla d’amore così come ‘Capelli Rossi’ e che hanno avuto molti più streaming della canzone incriminata? Che tra l’altro non è mai stata distribuita discograficamente: è solo un video messo su YouTube all’inizio della mia carriera”, insiste. “Io sono venuto qua per cantare il mio brano, non vedo l’ora di cantare. Io ho portato quel brano e di quel brano bisognerà parlare dal momento che io salgo su quel palco. Polemiche? No grazie”.
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