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MES La partita tra i leader è appena cominciata

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MES La partita tra i leader è appena cominciata

MES La partita tra i leader è appena cominciata.

MES La partita tra i leader è appena cominciata. Lo sanno bene il premier Conte e il governo. “La trattativa finisce al Consiglio Ue. L’Eurogruppo è chiamato a fare una proposta”, spiega una fonte di governo. Parigi e Berlino, al di là delle divergenze, restano i due principali interlocutori dell’Italia. Il governo deve giocare sul tempo, dilazionando il più possibile la messa in atto del fondo di solidarietà proposto dalla Francia e, nel frattempo, approfittare dei due strumenti su cui c’è accordo nella maggioranza: il fondo Sure sulla crisi dell’occupazione e l’azione della Bei, diretta più al tessuto produttivo.

Parigi festeggia: “Eccellente accordo fra ministri delle Finanze europei sulla risposta economica al Coronavirus: 500 miliardi di euro disponibili subito. Poi un fondo per il rilancio. L’Europa si mostra all’altezza della gravità della crisi”, è il tweet del ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, immediatamente ritwittato dall’Eliseo. La Francia è riuscita in parte a convincere Berlino ad appoggiare la sua proposta di creare un nuovo fondo. Fondo che Parigi e Roma ritengono il modo per aprire agli Eurobond. Per la Germania potrebbe essere più accettabile coinvolgere il bilancio Ue, ma l’Eurogruppo ha preferito lasciare ai leader le decisioni da prendere.

Quello sugli eurobond “è un dibattito che confluirà nel piano per il rilancio e anche il piano di bilancio pluriennale sarà coinvolto. Dobbiamo costruire fiducia sull’Europa”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno. “C’è un ampio sostegno per il Recovery Fund per fornire fondi aggiuntivi attraverso il bilancio Ue. Sulla grandezza del finanziamento cercheremo la guida dei leader. Per ora dobbiamo combattere il virus e sostenere le economie. Il fondo dovrà essere disponibile non appena comincerà la ripresa“. Christine Lagarde: “L’Europa è unita nella lotta contro il coronavirus. Sono incoraggiata nel vedere i ministri raggiungere un accordo innovativo“. Angela Merkel si era detta “d’accordo” con Conte “sul fatto che serve solidarietà in Europa in una delle ore più difficili, se non la più difficile”. Non condivide però il metodo e continua a “respingere gli eurobond“. Ma “ci sono così tanti strumenti di solidarietà che possono trovarsi delle buone soluzioni”.

Oggi era l’ultima chance per i ministri delle Finanze per trovare un’intesa da presentare ai capi di Stato e di governo. Il nodo resta quello delle “condizionalità” sull’uso del Mes. Esiste una possibilità di “fare cambiamenti“, ma anche di inventarsi nuovi canali di erogazione. Serve la volontà politica. L’Olanda insiste per imporre riforme che aumentino la capacità di ripagare i debiti. Il premier Mark Rutte ha annunciato: “Sulle condizioni per il Mes non dirò niente“, ribadendo però il no agli Eurobond. L’altro nodo riguarda le modalità di finanziamento del nuovo Recovery Fund. I bond comuni sono sul tavolo, ha assicurato Gualtieri, ma sono ancora lontani dall’essere accettati. Sarà la prossima battaglia dei Paesi del Sud.

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