Cronaca
WILLY Gabriele Bianchi si difende: “Merita giustizia, ma io non l’ho toccato”
WILLY Gabriele Bianchi, le parole in aula di uno dei due fratelli imputati per la morte del giovane capoverdiano

WILLY Gabriele Bianchi non ci sta. A suo parere, lui non c’entra niente con l’omicidio, avvenuto al culmine di un pestaggio a Colleferro nel settembre 2020. Lo ha ribadito ieri, di fronte ai giudici della Corte d’Assise di Frosinone. Queste le sue dichiarazioni, rese in maniera spontanea: “Non ho toccato Willy nemmeno con un dito. Non sarei stato capace, nemmeno se avessi voluto, di fare ciò di cui vengo accusato“. Ma evidentemente i magistrati non sono dello stesso avviso, visto che per lui e per il fratello Marco la Procura di Velletri ha invocato la pena massima dell’ergastolo.
WILLY GABRIELE BIANCHI: “VORREI POTER CAMBIARE QUELLA NOTTE”
24 anni ciascuno rischiano invece Francesco Bellegia e Mario Pincarelli, gli altri due coinvolti nell’assassinio. “Sia Willy che la sua famiglia meritano giustizia“, ha poi aggiunto il giovane artenese. Che desidera soltanto che quanto accaduto non si fosse mai verificato e di poter tornare alla sua vita di tutti i giorni: “Vorrei tanto riavvolgere il nastro fino a quella maledetta notte e cambiarla completamente. Il mio sogno è ancora quello di far rientro dalla mia famiglia e crescere mio figlio“. Un’auspicio decisamente utopico, purtroppo per lui.
Cronaca
Bomba sotto casa del boss Demce: è guerra aperta nella Roma criminale!

Un ordigno artigianale è stato piazzato lo scorso 15 luglio sotto casa di Elvis Demce, boss albanese legato alla criminalità romana. L’intervento degli artificieri ha evitato l’esplosione, ma il messaggio è chiaro: un avvertimento pesante diretto a uno dei personaggi più discussi del sottobosco criminale capitolino.
Il giorno prima dell’attentato, un’inchiesta dei carabinieri aveva portato all’arresto di 14 persone, ricostruendo anche il ruolo di Demce in un sequestro organizzato tramite un gruppo di sudamericani. Gli stessi che, poco dopo, sarebbero stati coinvolti nella gambizzazione di Giancarlo Tei, ex alleato di Demce oggi latitante.
Le ipotesi investigative parlano di una possibile faida interna tra i reduci della “batteria di Ponte Milvio”, legata al defunto Fabrizio Piscitelli, detto Diabolik. Tanti anche i nemici esterni: da Giuseppe Molisso del clan Senese a Ermal Arapaj.
Demce, condannato in via definitiva a 15 anni, è detenuto ad Ascoli, dove è in cura per problemi psichiatrici certificati da 17 perizie. Ora la Direzione Distrettuale Antimafia vuole capire: è un nuovo capitolo della guerra criminale o qualcuno teme che il boss voglia collaborare?
Cronaca
Maxi Blitz contro il narcotraffico: 12 arresti shock tra Lazio, Abruzzo e Puglia!

Nelle prime ore di venerdì 25 luglio 2025, la Polizia di Stato ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di droga, che ha coinvolto diverse province di Abruzzo, Lazio e Puglia. L’intervento, coordinato dal Servizio Centrale Operativo e dalla Direzione Distrettuale Antimafia dell’Aquila, ha portato all’arresto di 12 cittadini italiani, accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
L’indagine, denominata “End to End”, ha consentito di sgominare due distinti gruppi criminali, entrambi specializzati nell’importazione e nella vendita di ingenti quantitativi di droga. Le squadre mobili di Roma, Teramo, Latina, L’Aquila, Frosinone e Foggia, insieme ai reparti prevenzione crimine di Abruzzo, Lazio e Puglia settentrionale, hanno eseguito le misure cautelari e sono attualmente in corso perquisizioni nelle abitazioni e negli altri luoghi riconducibili agli arrestati.
Oltre al traffico di stupefacenti, alcuni degli indagati sono gravemente sospettati di reati ulteriori come estorsione, tentato omicidio e corruzione, aggravando il quadro criminale dell’organizzazione. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati beni per un valore superiore a un milione di euro, ritenuti provento delle attività illecite.
L’azione della Polizia di Stato rappresenta un duro colpo al narcotraffico che alimenta la criminalità nelle regioni coinvolte, confermando l’impegno costante delle forze dell’ordine nel contrasto ai fenomeni mafiosi e alla diffusione della droga sul territorio nazionale.
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