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A Mostacciano ronde dei cittadini contro le bande di ladri extracomunitari

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A Mostacciano ronde dei cittadini contro le bande di ladri extracomunitari

La notte romana è diventata un incubo per i proprietari di Suv: bande di “cannibali” rubano pezzi di ricambio dai garage condominiali! A Mostacciano e dintorni, i residenti sono esausti e si organizzano in ronde notturne. #RomaSud #Furti #Suv #RondeNotturne

I “Cannibali” delle Auto Terrorizzano Roma Sud!

In una Roma Sud che sembra uscita da un film di serie B, le bande di ladri – o meglio, i cosiddetti “cannibali” delle auto – hanno deciso di alzare il livello del loro gioco sporco. Non si accontentano più di rubare pezzi qua e là dalle macchine parcheggiate in strada: ora irrompono nei garage condominiali, spegnendo le luci per depredare SUV di tutto, dal parafanghi al cruscotto, dalle centraline ai fari e cofani. È come se stessero organizzando un buffet a quattro ruote! L’ultimo colpo? Tre sere fa in un condominio di via Sergio Forti, a Mostacciano. E non è finita: quasi in contemporanea, una Toyota è stata rubata nel quartiere Fonte Meravigliosa e “cannibalizzata” nel parco di via Ugo Inchiostri, lasciando solo lo chassis – insomma, un’auto ridotta a uno scheletro arrugginito. Roma Sud resta il paradiso per questi predoni di ricambi, che prima si limitavano alle strade, ma ora sfidano i condomini entrando nei box. Tra i residenti, la paura e la rabbia stanno montando, tanto che alcuni, esausti, hanno deciso di giocare ai detective: “Torcia in mano, felpe con la scritta “vigilanza di quartiere” e gruppi whatsapp per monitorare il territorio suddividendolo per settori” (perché, ammettiamolo, cosa c’è di più intimidatorio di una felpa con scritta fai-da-te? Quasi come se i ladri scappassero solo per non ridere).

Mobilizzazione dei Residenti

Ora i cittadini di Roma Sud stanno passando all’azione, trasformando i quartieri in zone di guerra contro i ladri. A spiegare la strategia difensiva è Massimo Cimini, presidente dell’Associazione Decima IX Eur, che sta organizzando ronde per contrastare questi raid notturni. “Inizieremo a vigilare la notte per le strade di Mostacciano, uno dei territori più colpiti – aggiunge Cimini – ultimamente oggetto dei raid sono soprattutto Suv e i ladri hanno iniziato a introdursi nei garage condominiali. Questo è pericolosissimo, se venissero sorpresi da qualcuno, come reagirebbero? I furti purtroppo riguardano da tempo diversi quartieri di Roma Sud, da Mostacciano a Torrino, fino a Fonte Meravigliosa” (e qui Cimini ha ragione, perché chi non si preoccuperebbe di un ladro che potrebbe reagire come un animale in gabbia? Magari con un calcio volante o, peggio, un selfie prima di scappare).

Le vie più colpite? Via Nanchino, via Italo Calvino, via dell’Orsa Maggiore – posti che una volta erano tranquilli, ora sembrano set per un reality show sul crimine. Aldo Borellini, presidente dell’Associazione Quartiere Mostacciano Ets, sta considerando di lanciare una vigilanza ufficiale: “Parleremo della possibilità di creare una vigilanza di quartiere nella prossima riunione del direttivo – spiega Borellini – dobbiamo ancora decidere: i furti sono sempre di più, un tempo erano appetibili le batterie delle auto elettriche, ora sono passati ai pezzi di ricambio dei Suv, è come se agissero su commissione. Dopotutto – aggiunge – molti pezzi mancano nei magazzini, ho avuto grandi problemi ad esempio a trovare la centralina della mia Bmw e mi hanno spiegato che prima di far partire un ordine devono accumularne molti” (ah, i furti su commissione: perché aspettare Amazon quando puoi ordinare direttamente dai ladri? Un servizio express, ma con rischio di finire su YouTube).

I residenti, intanto, si sono organizzati con gruppi WhatsApp per scambiarsi avvisi: “Ci scambiamo informazioni nel caso in cui vediamo auto sospette o sentiamo rumori strani – aggiunge Borellini – a breve dovremmo avere una riunione con le forze dell’ordine che ci hanno fatto capire come sia importante usare strumenti che possano rallentare i blitz usando, ad esempio, lucchetti o sbarre” (e le telecamere? Sembra che non servano a un fico secco, perché questi banditi usano auto rubate e volti coperti – praticamente, sono più smart di certi politici in campagna elettorale).

Furti su Commissione e Reazioni dal Quartiere

Due giorni fa, il comitato di quartiere Vigna Murata ha alzato la posta con un esposto ai carabinieri, alla Polizia Locale di Roma Capitale e al Prefetto, rappresentando i residenti di Fonte Meravigliosa-Prato Smeraldo. “Abbiamo denunciato i continui furti e saccheggi di auto sia in strada sia nei garage – spiega la presidente del comitato Carlotta D’Alessio – almeno una ventina nell’ultimo anno. Chiediamo un presidio fisso nelle ore notturne per garantire la sicurezza ai residenti” (un presidio fisso? Magari con guardie armate di caffè e torce, perché a Roma l’unica cosa che funziona 24/7 è il traffico).

E torniamo al tema delle telecamere, che D’Alessio menziona con un misto di speranza e scetticismo: “A fine maggio ne verranno installate due – spiega D’Alessio – ma in realtà sono cinque le strade di accesso e di uscita del quartiere” (due telecamere per cinque vie? È come mettere un lucchetto su una porta e lasciare le finestre spalancate – un deterrente o solo un invito a essere più creativi?).

Questa storia sta diventando virale per un motivo: Roma Sud non è solo un quartiere, è un campo di battaglia dove i residenti combattono contro ladri che sembrano usciti da un videogioco. Ma attenzione, se continuate a ignorare il problema, potreste ritrovarvi senza ruote – letteralmente! Stay tuned per aggiornamenti, perché in questa città, il crimine è sempre un passo avanti. 😏

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Corrado Veneziano e le facce di Cristo al Mausoleo di Santa Costanza

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Corrado Veneziano e le facce di Cristo al Mausoleo di Santa Costanza

Cristo finisce in mezzo ai casini globali: un artista italiano immagina il Salvatore tra le rovine di Gaza, l’inferno ucraino e i barconi del Mediterraneo, mescolando fede e geopolitica in una mostra che fa a pugni con il politically correct. #ArteControversa #CristoNeiGuai #PaceOFake

La Filosofia Dietro la Mostra

L’artista Corrado Veneziano non le manda a dire: in “Yeshu’a – Il volto, i volti di Cristo”, esposta al Mausoleo di Santa Costanza fino al 24 aprile, reimmagina Cristo non come un santino polveroso, ma come un testimone scomodo dei disastri moderni. Parliamo di grida inascoltate in zone di guerra, silenzi colpevoli dei potenti e viaggi disperati che finiscono in tragedia. È come se dicesse: “Ehi, mondo, Cristo è qui, nei posti dove nessuno vuole guardare”.

Le Opere e i Luoghi Caldi

Nel cuore della mostra, venti opere uniscono icone cristiane con mappe del mondo reale, numeri, coordinate e simboli culturali, creando un mix che fa riflettere – o ridere, a seconda di quanto sei cinico. I pezzi forti? Tre tele inedite che piazzano il volto di Cristo dritto nei casini: uno nella Striscia di Gaza e Medio Oriente, un altro nell’Europa orientale tra Ucraina, Bielorussia e Romania, e un terzo nel Mediterraneo, con un occhio a Lampedusa. Veneziano spiega: “Questi volti si sovrappongono alle mappe, incrociando linee che decidono destini umani, come grida che ti fissano e ti chiedono: ‘E tu che fai?'”. È un richiamo alla pace, ma con un tocco di sarcasmo verso chi predica senza agire.

Simboli e Messaggi Scomodi

Oltre ai volti, l’artista infila simboli classici come l’ulivo, la colomba e una croce fluttuante, ma li usa per puntare il dito su ipocrisie globali. Niente di troppo soft: è arte che evoca risposte, o almeno ci prova, in un mondo dove la pace sembra solo un hashtag. Qui, ogni opera è un pugno allo stomaco, ricordandoti che l’arte non è solo per salotti borghesi.

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Sta per saltar fuori: Massimo Barberio è parzialmente handicappato.

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Sta per saltar fuori: Massimo Barberio è parzialmente handicappato.

Uccide la madre a coltellate, la nasconde in un armadio sigillato col cemento, e ora rischia di tornarsene a casa libero perché “pazzo”? Un vero schiaffo alla giustizia! #Matricidio #GiustiziaFallita #PsicopaticiInLibertà

Il Delitto e la Possibile Libertà

Massimo Barberio, 61 anni, ha confessato di aver accoltellato a morte la madre nel 2023, per poi infilarne il corpo in un sacco e murarlo in un armadio. L’uomo è attualmente in carcere, ma il procuratore Antonio Verdi ha chiesto solo 10 anni di reclusione dopo che un consulente ha rilevato un parziale vizio di mente. Tuttavia, il perito del Tribunale ha sentenziato che Barberio era totalmente incapace di intendere e volere, descrivendolo come non pericoloso per gli altri – solo per se stesso, con una “severa possibilità autolesionistica”. Se i giudici gli danno retta, questo tizio potrebbe schivare la prigione e tornare libero, magari a farsi un caffè.

La Difesa dell’Imputato

L’avvocato Giancarlo Rizzo dipinge Barberio come un povero diavolo in preda a un delirio, un “suicidio metaforico” dove l’uccisione della madre sarebbe solo un modo distorto per ferire se stesso. “Freud parlava del matricidio come del crimine primordiale,” ha commentato il legale, sostenendo che non c’è rischio per la società. Insomma, secondo lui, Barberio è più un caso da divano che da galera – una difesa che fa storcere il naso, ma chissà, magari funziona.

Il Racconto dell’Omicidio

I fatti risalgono al 19 settembre 2023 in un appartamento di Primavalle. Barberio ha ricostruito la scena: era l’alba, la madre preparava il caffè, e lui, in un raptus, l’ha accoltellata da dietro. “L’ho colpita tre volte, le ho chiuso gli occhi,” ha detto. Il movente? Soldi: dicevano che i debiti da 2.000 euro su una pensione da 700 erano insostenibili, e lui non voleva che lei lo sapesse. Poi, per coprire l’odore, ha sigillato il corpo con plastica e cemento. Undici giorni dopo, ha chiamato i carabinieri e li ha aspettati con le valigie pronte, ammettendo: “So di meritare la punizione”. Ora tocca ai giudici decidere se sia davvero così innocuo.

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