Seguici sui Social

Cronaca

Dovrà rispondere di omicidio aggravato dalla crudeltà, anche se è un politico locale

Pubblicato

il

Dovrà rispondere di omicidio aggravato dalla crudeltà, anche se è un politico locale

«Mi ha ammazzato di botte», ex poliziotto 94enne massacrato dal badante. Nawela Kevinda, 31enne dello Sri Lanka, lo picchia a morte. Ora è accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudeltà. #CronacaNera #Roma #Giustizia

Badante dello Sri Lanka Massacra Ex Poliziotto 94enne: “Mi ha ammazzato di botte” – Un Caso che Infiamma i Social

In una storia che sta facendo il giro del web, un anziano ex poliziotto di 94 anni è stato brutalmente aggredito dal suo badante appena assunto, un 31enne originario dello Sri Lanka. La tragedia, avvenuta nel quartiere Portuense di Roma, ha scatenato un’ondata di commenti virali online, con molti che puntano il dito contro i rischi dell’immigrazione non controllata. “Mi ha ammazzato di botte”, aveva detto l’anziano Nicolò Caronia al figlio, parole che ora riecheggiano come un’accusa cruda e straziante (un’espressione diretta e disperata che ha già ispirato meme e dibattiti sui forum, evidenziando la rabbia popolare verso certi badanti “importati”). Il badante, Nawela Kevinda, è stato arrestato e ora rischia l’ergastolo per omicidio volontario aggravato dalla crudeltà, dopo che l’anziano è deceduto due mesi dopo l’aggressione. Ma andiamo con ordine: questa non è solo una notizia di cronaca, è un campanello d’allarme che sta diventando virale per le sue implicazioni sociali.

L’Aggressione: Un Lavoro di un Giorno e una Violenza Inaspettata

L’incubo è iniziato il 2 giugno dello scorso anno, quando Kevinda, arrivato in Italia nel 2016 con un permesso di soggiorno ormai scaduto (che, diciamocelo, è un dettaglio che fa sorgere più di un dubbio sulle maglie larghe del sistema), aveva appena cominciato a lavorare per Caronia. Il figlio della vittima, Fabrizio, ha raccontato la strana catena di eventi: «Ci affidavamo a una persona per trovare i badanti a papà e di solito chiamavano me. Questo signore invece ha chiamato sul numero di mia moglie, non riusciamo a capire chi gli abbia dato il numero. Papà era indeciso tra due persone e alla fine ha scelto lui» (un commento che fa riflettere su quanto sia facile per estranei infilarsi in famiglie vulnerabili, alimentando teorie online su reti di badanti poco trasparenti).

Subito, Kevinda si è rivelato un tipo problematico. «Appena ha scoperto che mio padre era un poliziotto in pensione ha iniziato a insultarlo e a sputare sugli attestati della polizia che aveva all’ingresso», ha aggiunto Fabrizio (queste parole, cariche di disprezzo, stanno diventando virali come simbolo di un rispetto perso per le forze dell’ordine, con commenti che non lesinano critiche agli stranieri “senza gratitudine”). L’aggressione è scoppiata quando l’anziano, costretto sulla sedia a rotelle, ha osato chiedere un caffè al badante, che si è rifiutato. Caronia ha provato a prepararselo da solo in cucina, ma è stato allora che Kevinda l’ha aggredito con «pugni, calci e gomitate in più parti del corpo (sulla testa, sul viso, sul busto, sugli arti superiori e inferiori)» (una descrizione brutale dal capo di imputazione, che sui social è stata condivisa come prova di una violenza animalesca, con utenti che ironizzano: “E questo dovrebbe essere un aiuto domestico?”). Come riportato nelle carte processuali, «Dopo averlo crudelmente picchiato – si legge ancora sulle carte – lo aveva lasciato in gravissime condizioni agonizzante ed inerme al letto, incapace di provvedere a sé stesso o di richiedere ausilio» (questo passaggio, freddo e clinico, ha scatenato commenti virali che lo definiscono “l’atto di un mostro”, con un tocco di politically incorrect che accusa l’immigrazione di importare problemi).

I Soccorsi: Un Figlio Eroe e una Fine Tragica

A salvare l’anziano da una morte immediata è stato proprio il figlio, Fabrizio, che non riusciva a contattare il padre al telefono. Dopo aver insistito, Kevinda ha risposto dicendo che Caronia stava dormendo, ma in sottofondo si sentivano lamenti: «Aiuto, mi fa male» (un grido disperato che, nei video virali, è stato remixato e condiviso come simbolo di negligenza, con commenti che lo usano per attaccare i badanti “non affidabili”). Deciso a verificare, Fabrizio è corso a casa e ha trovato il badante a letto che dormiva, mentre il padre giaceva coperto di lividi, a malapena in grado di parlare. «Mi ha ammazzato di botte», ha ripetuto Caronia al figlio, che ha subito chiamato il 112 (questa frase, ormai iconica, è stata commentata online come “la verità nuda e cruda”, con un velo di sarcasmo su come certi immigrati “ringrazino” l’Italia).

Nonostante i soccorsi rapidi e le cure al San Camillo, l’anziano è deceduto il 27 agosto scorso “a causa del politrauma subito e all’esito della conseguente sindrome ipocinetica da allettamento”. Kevinda, che nega tutto e aveva bottiglie di vino vuote sparse per casa (otto in totale, un dettaglio che sui social è stato usato per dipingerlo come un alcolizzato irresponsabile), è stato arrestato per tentato omicidio, ma ora l’accusa è salita a omicidio volontario. Ieri, in ud

Clicca per commentare

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cronaca

Cgil contro la Rai per i Cinque Sì: rompere il silenzio sui referendum

Pubblicato

il

Cgil contro la Rai per i Cinque Sì: rompere il silenzio sui referendum

È ora di smascherare il silenzio assordante dei media sul voto del 8 e 9 giugno: la Cgil Roma e Lazio organizza un sit-in epico davanti alla Rai per urlare che i cittadini non sono pecore da mandare al macello senza info! Con referendum su licenziamenti, precariato e cittadinanza, ignorati come se non esistessero, è una vergogna nazionale. Chi copre per i potenti? #ReferendumBocciati #CgilRibelle #MediaCensura #VotoLibero #LavoroSottoAttacco (278 caratteri)

La Rivolta della Cgil Contro il Silenzio Mediatico

La Cgil non ci sta più e organizza un sit-in il 23 aprile alle 17 davanti alla sede Rai di via Teulada 66, Roma. “Adesso parliamo noi”, gridano, accusando la tv pubblica di fare il gioco dei potenti ignorando i cinque referendum. Al centro, c’è il segretario Maurizio Landini, che promette di rompere il muro di gomma. Natale di Cola, segretario regionale, lo chiama “un diritto semplice: l’informazione”, ma in realtà è una denuncia contro chi tiene i cittadini al buio per far vincere i soliti noti.

I Referendum che Nessuno Vuole Farvi Sapere

Gli italiani dovranno votare su cinque quesiti scottanti: dal cancellare le tutele crescenti dei licenziamenti del Jobs Act, al togliere il tetto alle indennità nelle piccole imprese, fino a smontare le norme sui contratti a termine. C’è pure uno sul miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro – perché, sapete, non tutti vogliono lavoratori come schiavi – e l’ultimo per dimezzare da 10 a 5 anni il requisito per la cittadinanza agli stranieri. Roba che potrebbe sconvolgere i piani dei politici che preferiscono il precariato perpetuo.

Appelli per una Mobilitazione Senza Filtri

Dopo settimane di richieste ignorate, la Cgil accusa i media di complotto silenzioso e chiama a raccolta sotto le sedi Rai in tutta Italia. “Sui grandi media regna il silenzio totale”, dicono, invitando tutti a partecipare per garantire che la gente sappia e voti. È una chiamata alle armi contro l’informazione selettiva, con presidi programmati ovunque per far tremare i palazzi del potere. Perché, parliamoci chiaro, se non sai cosa voti, sei solo un burattino.

L’Intervento del Politico di Turno

Claudio Marotta, presidente della Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione in Lazio, ha convocato un’audizione il 22 aprile per sentire i comitati promotori. Lui la butta lì come “garanzia di trasparenza”, ma è ovvio che è una mossa per coprirsi le chiappe di fronte alla rabbia popolare. “La democrazia non è solo votare, ma informarsi”, blabla, ma in realtà è un’ammissione che qualcosa puzza, e i cittadini non ci stanno più a essere tenuti all’oscuro.

Continua a leggere

Cronaca

Neve inaspettata in Ciociaria, residenti e escursionisti colti alla sprovvista. Pasqua imbiancata nel Frusinate, un intoppo per le tradizioni.

Pubblicato

il

Neve inaspettata in Ciociaria, residenti e escursionisti colti alla sprovvista. Pasqua imbiancata nel Frusinate, un intoppo per le tradizioni.

Chi l’avrebbe mai detto? A due giorni da Pasqua, mentre tutti si preparavano per uova di cioccolato e picnic, la neve ha deciso di fare il suo show sui monti della Ciociaria, rovinando i piani di escursionisti e residenti che ora blaterano di “cambiamento climatico” come se fosse una novità. Ma dai, Madre Natura sta solo trollando l’umanità per i nostri peccati ecologici! #NeveInPasqua #CambiamentoClimaticoImpazzito #ItaliaSottoSorpresa #PasquaNevosa #MeteoCheRide

La Neve Inattesa

Sui monti della Ciociaria, in pieno Appennino, è scesa la neve in modo del tutto imprevedibile, proprio quando il calendario urla “primavera”. Le webcam nei rifugi hanno catturato l’evento, lasciando a bocca aperta residenti e avventurieri che si aspettavano sole e fiori, non fiocchi bianchi. Un vero schiaffo al riscaldamento globale, o forse un reminder che il pianeta non ci sta più a sentire le nostre scuse.

Ironia sui Social e Commenti dal Meteo

Nelle località di Campo Staffi e Campocatino, a 1800 metri, la gente ha inondato i social di foto e video della neve, con commenti ironici tipo “Benvenuti in Siberia italiana!” o “Pasqua? Meglio i doposci che le uova”. La pagina Facebook Meteo Lazio ha confermato le deboli nevicate notturne, dovute a un calo improvviso delle temperature, ma senza troppi giri di parole: è come se il cielo ci stesse dicendo “riducete le emissioni o vi mando l’inverno eterno”.

Avvertimenti per gli Avventurosi

Le autorità, sempre pronte a rovinare la festa, raccomandano prudenza per chi ha in programma gite montane tra Pasqua e Pasquetta. Formazione di ghiaccio e visibilità ridotta potrebbero causare incidenti, quindi occhio: non fate gli eroi con le ciaspole se non sapete maneggiarle. Meglio starsene a casa con un uovo al cioccolato, no?

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025