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Inopportuno usare il nome di Hitler per il volo dell’aquila della Lazio: la nota della società

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Inopportuno usare il nome di Hitler per il volo dell’aquila della Lazio: la nota della società

Ecco una notizia calda dal quartiere Flaminio: La famiglia di Suor Paola è furiosa con l’ex falconiere della Lazio, Juan Bernabé, per aver coinvolto inaspettatamente il nome della Suora in una polemica calcistica. Tutto è iniziato con un video sui social dove Bernabé chiedeva al presidente Claudio Lotito di far volare l’aquila Olimpia prima del derby, dedicandola a Suor Paola. #Flaminio #SuorPaola #Lazio #Polemica

La famiglia di Suor Paola, in relazione alle recenti dichiarazioni pubbliche rese dal Sig. Juan Bernabé – ex falconiere della S.S. Lazio – desidera esprimere il proprio profondo disappunto per la strumentalizzazione del nome di Suor Paola. Nel videomessaggio diffuso sui social media, Suor Paola è stata menzionata per sostenere la richiesta di far volare l’aquila Olympia in occasione del derby calcistico.

Pur comprendendo l’importanza emotiva che alcuni eventi sportivi possono rivestire, riteniamo inopportuno e doloroso che il suo nome venga utilizzato in questo contesto.

La polemica: la famiglia di Suor Paola contro Bernabé

Così la famiglia e l’Associazione So.Spe. di Suor Paola, in risposta al video pubblicato dall’ex falconiere Bernabé in cui chiede al presidente biancoceleste Claudio Lotito di far volare Olimpia prima del prossimo derby, aggiungendo che il volo possa essere dedicato alla Suora. «Suor Paola è stata richiamata indebitamente in una vicenda che esula completamente dalla sua persona e dalla testimonianza di vita che ci ha lasciato -prosegue la nota-. Desideriamo sottolineare con fermezza che il ricordo e l’eredità spirituale di Suor Paola devono essere rispettati e mai usati in contesti divisivi o polemici. Suor Paola ha dedicato tutta la sua esistenza alla fede, alla solidarietà e al sostegno verso il prossimo, incarnando valori di unità, carità e speranza.

Commento: Ecco come uno sport nazionale come il calcio può trasformarsi in un campo di battaglia per l’onore di una suora. Chi l’avrebbe mai detto che il nome di Suor Paola sarebbe diventato un pallone conteso tra le tifoserie?

La missione e i principi che hanno guidato Suor Paola in vita non possono essere accostati a situazioni di conflitto o a polemiche di alcun genere.

La nota prosegue: Il suo nome, infatti, rappresenta per la nostra famiglia e per la comunità un simbolo di amore verso gli altri e di impegno disinteressato, lontano da qualsiasi contrapposizione o interesse personale. Alla luce di quanto accaduto, chiediamo con rispetto ma con assoluta fermezza che il nome di Suor Paola non venga più accostato a dispute o richieste personali che nulla hanno a che vedere con la missione e i valori da lei incarnati durante tutta la sua vita. Invitiamo chiunque, in particolare coloro che intendono citarla pubblicamente, a onorare la sua memoria mantenendo il riservo e il rispetto che le sono dovuti. Il nome di Suor Paola merita di rimanere al di sopra di polemiche e divisioni, nel ricordo luminoso di ciò che ha rappresentato e continuerà a rappresentare per tutti noi.

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Cgil contro la Rai per i Cinque Sì: rompere il silenzio sui referendum

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Cgil contro la Rai per i Cinque Sì: rompere il silenzio sui referendum

È ora di smascherare il silenzio assordante dei media sul voto del 8 e 9 giugno: la Cgil Roma e Lazio organizza un sit-in epico davanti alla Rai per urlare che i cittadini non sono pecore da mandare al macello senza info! Con referendum su licenziamenti, precariato e cittadinanza, ignorati come se non esistessero, è una vergogna nazionale. Chi copre per i potenti? #ReferendumBocciati #CgilRibelle #MediaCensura #VotoLibero #LavoroSottoAttacco (278 caratteri)

La Rivolta della Cgil Contro il Silenzio Mediatico

La Cgil non ci sta più e organizza un sit-in il 23 aprile alle 17 davanti alla sede Rai di via Teulada 66, Roma. “Adesso parliamo noi”, gridano, accusando la tv pubblica di fare il gioco dei potenti ignorando i cinque referendum. Al centro, c’è il segretario Maurizio Landini, che promette di rompere il muro di gomma. Natale di Cola, segretario regionale, lo chiama “un diritto semplice: l’informazione”, ma in realtà è una denuncia contro chi tiene i cittadini al buio per far vincere i soliti noti.

I Referendum che Nessuno Vuole Farvi Sapere

Gli italiani dovranno votare su cinque quesiti scottanti: dal cancellare le tutele crescenti dei licenziamenti del Jobs Act, al togliere il tetto alle indennità nelle piccole imprese, fino a smontare le norme sui contratti a termine. C’è pure uno sul miglioramento della salute e sicurezza sul lavoro – perché, sapete, non tutti vogliono lavoratori come schiavi – e l’ultimo per dimezzare da 10 a 5 anni il requisito per la cittadinanza agli stranieri. Roba che potrebbe sconvolgere i piani dei politici che preferiscono il precariato perpetuo.

Appelli per una Mobilitazione Senza Filtri

Dopo settimane di richieste ignorate, la Cgil accusa i media di complotto silenzioso e chiama a raccolta sotto le sedi Rai in tutta Italia. “Sui grandi media regna il silenzio totale”, dicono, invitando tutti a partecipare per garantire che la gente sappia e voti. È una chiamata alle armi contro l’informazione selettiva, con presidi programmati ovunque per far tremare i palazzi del potere. Perché, parliamoci chiaro, se non sai cosa voti, sei solo un burattino.

L’Intervento del Politico di Turno

Claudio Marotta, presidente della Commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione in Lazio, ha convocato un’audizione il 22 aprile per sentire i comitati promotori. Lui la butta lì come “garanzia di trasparenza”, ma è ovvio che è una mossa per coprirsi le chiappe di fronte alla rabbia popolare. “La democrazia non è solo votare, ma informarsi”, blabla, ma in realtà è un’ammissione che qualcosa puzza, e i cittadini non ci stanno più a essere tenuti all’oscuro.

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Neve inaspettata in Ciociaria, residenti e escursionisti colti alla sprovvista. Pasqua imbiancata nel Frusinate, un intoppo per le tradizioni.

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Neve inaspettata in Ciociaria, residenti e escursionisti colti alla sprovvista. Pasqua imbiancata nel Frusinate, un intoppo per le tradizioni.

Chi l’avrebbe mai detto? A due giorni da Pasqua, mentre tutti si preparavano per uova di cioccolato e picnic, la neve ha deciso di fare il suo show sui monti della Ciociaria, rovinando i piani di escursionisti e residenti che ora blaterano di “cambiamento climatico” come se fosse una novità. Ma dai, Madre Natura sta solo trollando l’umanità per i nostri peccati ecologici! #NeveInPasqua #CambiamentoClimaticoImpazzito #ItaliaSottoSorpresa #PasquaNevosa #MeteoCheRide

La Neve Inattesa

Sui monti della Ciociaria, in pieno Appennino, è scesa la neve in modo del tutto imprevedibile, proprio quando il calendario urla “primavera”. Le webcam nei rifugi hanno catturato l’evento, lasciando a bocca aperta residenti e avventurieri che si aspettavano sole e fiori, non fiocchi bianchi. Un vero schiaffo al riscaldamento globale, o forse un reminder che il pianeta non ci sta più a sentire le nostre scuse.

Ironia sui Social e Commenti dal Meteo

Nelle località di Campo Staffi e Campocatino, a 1800 metri, la gente ha inondato i social di foto e video della neve, con commenti ironici tipo “Benvenuti in Siberia italiana!” o “Pasqua? Meglio i doposci che le uova”. La pagina Facebook Meteo Lazio ha confermato le deboli nevicate notturne, dovute a un calo improvviso delle temperature, ma senza troppi giri di parole: è come se il cielo ci stesse dicendo “riducete le emissioni o vi mando l’inverno eterno”.

Avvertimenti per gli Avventurosi

Le autorità, sempre pronte a rovinare la festa, raccomandano prudenza per chi ha in programma gite montane tra Pasqua e Pasquetta. Formazione di ghiaccio e visibilità ridotta potrebbero causare incidenti, quindi occhio: non fate gli eroi con le ciaspole se non sapete maneggiarle. Meglio starsene a casa con un uovo al cioccolato, no?

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