Cronaca
Mark Samson vuole inviare una lettera alla famiglia di Ilaria Sula per scusarsi del suo gesto idiota

Mark Samson vuole inviare «una lettera alla famiglia di Ilaria Sula per chiedere scusa». È quanto rende noto l’avvocato Fabrizio Gallo, uno dei difensori del femminicida che questa mattina ha incontrato il ragazzo in carcere.
Mark Samson, condannato per l’omicidio di Ilaria Sula, ha espresso il desiderio di fare ammenda per il suo gesto inqualificabile. Il legale dell’assassino, l’avvocato Fabrizio Gallo, ha dichiarato che il suo cliente, attualmente detenuto, ha intenzione di scrivere alla famiglia della vittima per chiedere perdono.
Il dolore dei genitori
Ilaria Sula, la giovane vittima, è stata, secondo le parole dei suoi genitori, «Gettata come un oggetto, Samson ci ha tolto il cuore». Il loro dolore è incommensurabile, e la richiesta di scuse da parte di Samson sembra essere un atto tardivo e forse insufficiente per alleviare la loro sofferenza.
Le rivelazioni di Samson
Secondo il difensore dell’indagato, Samson «vuole cercare di spiegare le ragioni insensate del suo gesto e implora sua madre di essere la sua voce per esprimere il suo rammarico e chiedere scusa ai genitori di Ilaria perché lui in questo momento non può farlo». Dopo l’omicidio, il comportamento di Samson è stato alquanto discutibile, avendo deciso di andare a mangiare una piadina, come se nulla fosse successo. Questo dettaglio aggiunge un ulteriore strato di cinismo alla sua figura già profondamente compromessa.
La vicenda continua a scuotere l’opinione pubblica, con molti che si interrogano sulla capacità di redenzione di chi commette un atto così orribile. Le scuse scritte di Samson saranno solo l’inizio di un lungo processo di giustizia e, forse, di perdono. #MarkSamson #IlariaSula #Femminicidio #Cronaca #Giustizia
Cronaca
A Roma, multe scribacchiate a mano: un passo indietro nel tempo.

Hacker mettono in ginocchio i tablet dei vigili urbani di Roma, costringendoli a tornare ai bloc notes come cavernicoli moderni! Che figuraccia per la capitale tech-fobica. #HackerVsPolizia #RomaFail #MulteASpillo
I vigili urbani della Città Eterna si sono ritrovati improvvisamente senza armi digitali a causa di un attacco hacker che ha mandato in tilt i loro tablet e cellulari. Invece di emettere multe con un semplice tap, gli agenti hanno dovuto rispolverare i vecchi bloc notes, scribacchiando come se fossimo ancora nel Medioevo. Il caos è iniziato mercoledì e, al momento, il sistema non è ancora tornato alla normalità, anche se fonti della polizia locale giurano che il problema informatico è stato “risolto” – chissà cosa significa davvero. A quanto pare, è stata colpita una società esterna che gestisce il servizio, lasciando i vigili senza accesso al cloud per archiviare i dati delle infrazioni. Risultato? Alcuni hanno improvvisato con i taccuini, mentre altri hanno semplicemente mollato il servizio. Tipico di Roma: sempre un passo indietro nella digitalizzazione.
IL SINDACATO
Il sindacalista Gabriele Di Bella, segretario provinciale di Ugl, non si è scomposto e ha ironizzato: «Questo è il bello della vita in strada, dove un tablet che dice “mancato collegamento al server” ti riporta alla realtà». Secondo lui, è quello che capita quando si investe in gadget “di quantità” senza testa, finendo per fare un passo avanti e due indietro. Per fortuna, i vigili hanno l’esperienza per arrangiarsi, copiando a mano i dati delle targhe multate sul sistema telematico. Ma ammettiamolo, in una città come Roma, dove il traffico è già un incubo, affidarsi a penne e carta è come combattere i gladiatori con un ombrello.
I PRECEDENTI
Non è la prima volta che Roma inciampa nei guai informatici. Ad esempio, a marzo, l’azienda dei rifiuti Ama è stata hackerata, lasciando il sito web irraggiungibile – immaginate la puzza metaforica. E nel 2023, i siti di Roma Capitale gestiti da Zètema sono finiti ko. Senza dimenticare il blocco durante le elezioni europee dello scorso giugno o i problemi con i servizi anagrafici, dove gli impiegati hanno dovuto tornare alla carta e penna per i cambi di residenza. Stavolta, però, sembra che non servano misure drastiche come migrare su un altro database – o almeno, lo speriamo, prima che gli hacker si divertano di nuovo.
Cronaca
I negozi e quartieri per la tua spesa d’emergenza, senza storie inutile

Pasqua a Roma: Supermercati sbarrati, turisti affamati e caos per il VIP americano che blocca il traffico – perché in Italia, le feste significano più ferie che servizi. #PasquaRoma #TuristiAffamati #CaosItaliano
Supermercati e farmacie: Una vacanza meritata o un disastro per i golosi?
A Pasqua, la maggior parte dei supermercati romani ha pensato bene di chiudere bottega, lasciando a casa i dipendenti – chissà, magari per evitare che i turisti americani si lamentino del cibo locale. Poche eccezioni in centro, come la Coop vicino al Pantheon e il Carrefour in via Vittoria, frequentati da orde di visitatori che non capiscono perché non si possa fare la spesa in una festa religiosa. A Pasquetta, invece, molti riapriranno almeno mezza giornata, così potrete rifornirvi senza dover improvvisare picnic con avanzi. Le farmacie? Solo quelle di turno saranno aperte, perché in Italia, anche la salute va in vacanza.
Trasporti: Servizio festivo con sorprese yankee
Atac promette un normale servizio domenicale per Pasqua, con metropolitane fino alle 23:30 – a meno che il vicepresidente USA J.D. Vance non decida di allungare la sua visita e mandare tutto in tilt. Aspettatevi deviazioni a Ostia per una manifestazione che nessuno capisce e nel quartiere Prati-Vaticano per il corteo dei Carabinieri durante la benedizione papale. A Pasquetta, tutto torna alla normalità, perché in Italia, il caos è temporaneo.
Musei aperti: Cultura per distrarre dalla fame
Non tutto è chiuso: i Musei civici di Roma resteranno aperti sia a Pasqua che a Pasquetta, con gioielli come i Musei Capitolini, il Colosseo e il Pantheon pronti ad accogliere turisti in cerca di cultura per dimenticare lo stomaco vuoto. Quest’anno, ci sono eventi per il Natale di Roma e la Giornata della Terra, più laboratori per i bambini – o per i genitori che vogliono una scusa per non cucinare. Fuori città, opzioni come il Bioparco o Cinecittà World offrono alternative, perché a Roma, l’intrattenimento batte sempre la spesa.
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