Cronaca
Michele Giuli, il professore del Cavour in sciopero della fame contro il ddl Sicurezza, incula la politica italiana

Un prof di 29 anni in sciopero della fame a Montecitorio contro il dl sicurezza. "Non firmi, Mattarella!" #UltimaGenerazione #ResistenzaCivile #PoliticaAssente
"Ho 29 anni, insegno storia al Liceo Cavour di Roma e sono di Ultima Generazione". Inizia così, in piazza Montecitorio, lo sciopero della fame a oltranza del professor Michele Giuli. Tiene in mano un cartello con cui denuncia l’assenza della politica e perché il suo messaggio sia ancora più chiaro ha piazzato accanto a sé una sedia vuota. "Sono qui per rappresentare le 100mila persone che hanno firmato una petizione per chiedere a Mattarella di non firmare il decreto legge sicurezza", precisa il prof, sottolineando che nei prossimi giorni aumenteranno le persone che aderiranno alla campagna.
Quando le forze dell’ordine gli chiedono di spostarsi dall’ingresso della Camera, Giuli non si scompone. Si alza, prende le sue cose e si sistema poco distante. Poi, mentre si avvicina un curioso, l’insegnante spiega meglio le ragioni della sua mobilitazione: "Insegnando storia in un liceo, mi occupo anche di educazione civica e valori democratici. Mi sembrava assurdo starmene in classe con le mani in mano. Mi sembrava incoerente".
E poi un appello: "Chiedo a tutti i professori di storia ed educazione civica di mobilitarsi ed entrare in resistenza civile. Facciano lo stesso anche i parlamentari di sinistra. Non è possibile che non alzino la testa. Dimostrino di non essere vigliacchi". E lancia anche un appello al presidente della Repubblica: "Non firmi questo decreto".
Magi (+Europa): “Un referendum per abrogare il dl sicurezza, raccoglieremo milioni di firme”
"Magi (+Europa): “Un referendum per abrogare il dl sicurezza, raccoglieremo milioni di firme”" – sembra che il partito di Magi stia cercando di fare qualcosa di utile per una volta, raccogliendo firme come se fossero figurine dei calciatori.
07 Aprile 2025
Cronaca
Mark Samson mi ha fregato e ha tentato di incastrarmi

Mark Samson, quel genio del male, ha rubato una foto da Tinder di un tizio innocente per coprire l’omicidio della sua ex, Ilaria Sula, fingendo che fosse scappata a Napoli per “fare la birichina”. Che fiasco! #TinderNightmare #OmicidioSula #FolliaSocial
La Testimonianza di Fabrizio
Fabrizio – chiamiamolo così, perché è solo un povero cristo finito per sbaglio in questa soap opera del crimine – giura di non c’entrare nulla con l’omicidio di Ilaria Sula. Mark, il 23enne figlio di genitori filippini e aspirante attore di depistaggi, ha preso la sua foto da Tinder (quella con lui a petto nudo su un’altalena, perché nulla dice “innocente” come un profilo da rimorchiatore) per far credere che Ilaria fosse fuggita con lui a Napoli. Peccato che Fabrizio fosse a Roma, al lavoro, e non in qualche avventura da quattro soldi. “Mi ha incastrato come un idiota”, sbotta lui, che ha chattato con Ilaria solo due giorni prima della sua scomparsa, il 24 marzo, senza mai incontrarla. Roba da far passare la voglia di app di dating – o no?Le Chat con le Amiche
Mark, dopo aver accoltellato Ilaria, si è messo a fingersi lei nelle chat con le sue amiche, sparando storie di viaggi improvvisi e “birichinate” con un misterioso napoletano. Ma indovinate un po’? Fabrizio è romano doc, e l’unico dettaglio che Mark ha carpito da Tinder era vago come una promessa elettorale. “Ha inventato tutto da zero, povero sfigato”, ride amaro Fabrizio, che si è ritrovato sommerso da messaggi e screenshot delle amiche di Ilaria, convinte che lui fosse il fuggitivo. “Mi hanno contattato ovunque, è stato un incubo. Ho dovuto spiegare che non c’entravo, mentre lui giocava al detective fallito”. Quando la polizia ha beccato Mark e lui ha confessato, hanno trascinato anche Fabrizio in questura. Lui ha collaborato, chiaro – “Non avevo nulla da nascondere, a differenza di quel pazzoide”. Ora, Fabrizio pensa che Mark volesse coprire un altro tizio, un certo Alessandro, con cui Ilaria chattava in modo “esplicito”. Ma Fabrizio? Si sente solo una pedina usata, e non lo denuncerà: “Tanto finirà all’ergastolo, ma ha rovinato la mia faccia per niente”. Che mondo, eh?
Cronaca
Dal Tuscolano ai Parioli: i quartieri più disastrati

Roma è diventata la capitale dei ladri: furti e rapine esplodono, con un aumento del 50% in due anni, colpendo ricchi e poveri senza pietà. I romani vivono nel terrore, mentre bande di delinquenti – spesso rom e georgiani – saccheggiano case da Monteverde ai Parioli. #RomaInvasa #LadriInAzione #CriminalitàFuoriControllo (145 caratteri)
Il Fenomeno Esplosivo
I furti e le rapine a Roma non sono solo un fastidio, ma una vera epidemia che le forze dell’ordine faticano a domare. Mentre i poliziotti arrestano ladri ogni giorno, i numeri parlano chiaro: nel 2022, ci sono state oltre 120 rapine (tentate e riuscite), ma nel 2024 siamo già a quasi 200. Un balzo del 50% che terrorizza i cittadini, dal centro alla periferia, e fa sembrare le promesse di sicurezza una barzelletta.Le Zone Più Colpite
Nessun quartiere è al sicuro, ma i delinquenti preferiscono le aree ricche come Parioli, Trieste e Salario, dove le ville da milioni sono un invito a nozze. Al Sud Est, nei quartieri Appio Latino, Don Bosco e Tuscolano, le rapine picchiano duro, con percentuali da record. Non disdegnano nemmeno i piccoli appartamenti in periferia: un ragazzo di 19 anni a Monteverde è stato picchiato e legato per soli 400 euro. E non dimentichiamo l’episodio in via Cassia, dove un ladro è finito sotto i colpi di una guardia giurata – una lezione che forse non basterà. Per i furti, l’aumento è “solo” del 3%, da 8400 nel 2022 a 8700 nel 2024, grazie ai blitz della polizia e ai gruppi WhatsApp dei residenti che spiano e segnalano ogni ombra sospetta. Ma con rom e georgiani in prima fila, la città resta un bersaglio facile.
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