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Cronaca

Roma, Settecamini rinasce: progetti controversi per recuperare i centri sportivi Caruso e De Gregorio

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Roma, Settecamini rinasce: progetti controversi per recuperare i centri sportivi Caruso e De Gregorio

ProgettiSportivi a #Settecamini: riqualificazione di due centri abbandonati. L’Assessore Onorato e il Consigliere Trabucco presentano iniziative con fondi Pnrr e nazionali. Previsti parcheggi, campi sportivi e pannelli solari. #Roma #Sport #Comunità

Presso la Parrocchia Santa Maria dell’Olivo a Settecamini, l’Assessore allo Sport, Turismo e Grandi eventi del Comune di Roma Alessandro Onorato, il Consigliere Comunale Giorgio Trabucco e il Presidente del IV Municipio Massimiliano Umberti hanno presentato ai cittadini i due progetti di riqualificazione e recupero di due centri sportivi di Settecamini (al momento abbandonati, ndr) il Valentina Caruso e Sergio De Gregorio. Il “progetto” che riguarda il centro sportivo Valentina Caruso di Largo Chiaro Davanzati, finanziato con fondi Pnrr da 4.656.000,00 euro, porterà ad una ristrutturazione totale che includerà la nascita di una nuova area parcheggi, l’edificio principale dove ci saranno gli spogliatoi, bar e reception, verrà realizzato un nuovo campo polivalente coperto, un campo basket/volley esterno, quattro campi di padel esterni, due campi da tennis, un’area attrezzata per bambini e un’altra fitness. Il centro sarà consegnato ai residenti nella seconda metà del 2026.

Il “progetto” riguardante il centro sportivo di via Casal Bianco, ex Sergio De Gregorio, sarà finanziato invece con 2,3 milioni di euro di cui 735mila stanziati dal Comune, il resto dal bando nazionale “Sport e Periferie” e sarà consegnato qualche mese dopo l’inizio del 2027. Sarà prevista la rimozione della copertura della piscina e sostituita con una nuova (scopribile), saranno riqualificati i campi da tennis e quello da calcetto. Ristrutturate tutte le altri edifici esistenti compresi gli spogliatoi. Per tutti e due i progetti è programmata una riqualificazione energetica con l’installazione di pannelli fotovoltaici.

«Siamo davvero felici di restituire al quadrante di Settecamini due impianti polifunzionali che consentiranno a migliaia di persone, dai più piccoli agli anziani, di fare sport in luoghi sicuri, accessibili, con tariffe comunali – le parole dell’assessore Onorato – Non solo diritti, ma anche strumenti di aggregazione e prevenzione del disagio giovanile. I centri sportivi devono tornare a essere presìdi di comunità e sicurezza». Commento: Finalmente qualcosa di utile per la comunità, ma chissà se arriveranno davvero entro le date previste o se resteranno promesse elettorali.

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Crolli e distruzioni negli stabilimenti di Fregene: le mareggiate devastano le strutture costiere

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Crolli e distruzioni negli stabilimenti di Fregene: le mareggiate devastano le strutture costiere

La furia del mare non perdona: a Fregene, il sindaco Mario Baccini si è finalmente svegliato dopo le mareggiate del 16-17 aprile, dichiarando lo stato di emergenza per arraffare fondi e tappare i buchi sulla costa laziale. Danni da capogiro a stabilimenti privati, ecosistemi in rovina e politici che giocano a scaricabarile, mentre l’erosione continua imperterrita. #MareggiateDevastanti #FregeneNelCaos #PoliticaItalianaFallimentare #EmergenzaCostaLaziale (278 caratteri)

Mareggiate da incubo sulla costa

È scoppiato il caos a Fregene, sulla costa laziale, dopo le violente mareggiate del 16 e 17 aprile. Il sindaco di Fiumicino, Mario Baccini, ha attivato le procedure per dichiarare lo stato di emergenza naturale, sperando di mettere le mani sui fondi regionali per ricostruire la zona, inclusi quegli stabilimenti privati che da anni subiscono l’erosione come una punizione divina. Peccato che questi disastri non siano una novità: bastano un po’ di scirocco e via, migliaia di euro di danni all’ecosistema e alle tasche dei proprietari.

Danni catastrofici agli stabilimenti

Gli stabilimenti privati hanno pagato il prezzo più alto in questa farsa. Al Rio, la terrazza è crollata miseramente, portando via pavimenti e persino la piscina, sommersa dai detriti delle cabine. Poco distante, all’Ondina, cinque cabine sono state spazzate via dalle onde, come se il mare volesse dare una lezione a chi non ha rinforzato per tempo. E intanto, l’ecosistema tra Focene e Fregene peggiora, con l’erosione che erode non solo la sabbia, ma anche la pazienza dei locali.

Il sindaco e il sopralluogo tardivo

Dopo i fatti, Baccini ha fatto un sopralluogo con la polizia locale, decretando lo stato di emergenza con aria da eroe. “Non c’è pericolo per le case vicine, ma le attività economiche sono nei guai”, ha scritto il comune in una nota che suona più come una scusa che come una soluzione. Peccato che gli allarmi sull’erosione girassero da giorni: forse se avessero agito prima invece di chiacchierare, non saremmo a questo punto.

Critiche dall’opposizione

Non tutti applaudono: la consigliera comunale Paola Meloni, dall’opposizione di centrosinistra, non le manda a dire. “È una situazione drammatica, l’abbiamo segnalato prima del crollo, ma i lavori di difesa della costa sono stati abbandonati per colpa dei soliti cambi di giunta”, sbotta. Insomma, un’emergenza che non ha bisogno di dibattiti politici, ma di fatti concreti – anche se in Italia, pare che le chiacchiere valgano più delle ruspe.

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60 milioni in due giorni: incassi schizzati dell’8,5% sul 2024

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60 milioni in due giorni: incassi schizzati dell’8,5% sul 2024

Roma, la città eterna che si prepara a ingozzarsi come un turista al buffet: ristoranti sold out per Pasqua, con incassi da capogiro di 60 milioni di euro in due giorni, un balzo dell’8,5% rispetto al 2024 – ma occhio agli agnelli importati che rubano il piatto ai locali! #PasquaInvasione #RomaMangiaMale #TuristiGolosi

LA MAPPA

Le zone calde di Roma e dintorni sono già un caos: centri storici, Castelli romani, Tivoli e tutta la costa da San Felice a Circeo sono pieni zeppi, con ristoranti e agriturismi che non hanno un tavolo libero per colpa di turisti affamati e romani in fuga. Certo, se piove, il litorale potrebbe diventare un flop, ma nelle periferie della Capitale qualche locale resta chiuso – forse perché non tutti vogliono servire la solita pasta scotta ai locali.

IL TREND

Quest’anno il turismo schizza in alto, con 2,4 milioni di visitatori attesi fino al 1° maggio e 1,2 milioni di romani pronti a svignarsela nel Lazio per un weekend di bisboccia. Le prenotazioni nei ristoranti volano, e secondo Claudio Pica di Fiepet-Confesercenti, potremmo finalmente chiudere il 2025 in positivo dopo mesi di magra – a patto che non arrivino altri guai dal fronte estero.

LE SCELTE

I ristoranti puntano sui classici romani, come abbacchio e carciofi “alla giudia”, ma c’è un allarme bello grosso: il Consorzio abbacchio romano Igp denuncia l’invasione di 300mila agnelli low cost dall’estero, senza tracciabilità, che invadono il mercato a prezzi da discount e rubano spazio ai 75.100 capi locali. Pica suggerisce di sfruttare la Regione per proteggere i prodotti del Lazio, altrimenti finiamo per mangiare carne straniera mentre fingiamo di essere puristi – che figura!

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