Cronaca
Stavano tentando di raggirare un gruppo di turisti creduloni

Una truffa antica e insidiosa che ha finalmente trovato giustizia a Roma. Due romeni, 33 e 50 anni, arrestati dai carabinieri per aver raggirato turisti con il gioco delle tre campanelle, spillando centinaia di euro. #Roma #Truffa #Arresto
Truffa delle Tre Campanelle: I Romani del XXI Secolo Fanno il Colpo, Ma i Carabinieri Rovinano la Festa!
In una città eterna come Roma, dove le truffe sono vecchie quanto il Colosseo, i carabinieri della Compagnia Roma Centro hanno finalmente messo le manette a due romeni – un 33enne e un 50enne – che stavano spillando centinaia di euro ai turisti con il classico gioco delle tre campanelle. Una storia che sa di déjà vu, ma con un twist moderno: invece dei soliti furbetti locali, ora tocca agli “importati”. Dal novembre scorso, ci sono state oltre 40 denunce, ma questi tizi sono i primi a beccarsi l’accusa di truffa aggravata in concorso. Ah, l’arte dell’inganno è tornata di moda nelle vie del Centro – e stavolta, non si limitano a turisti distratti, ma puntano dritto al portafoglio!
# Chi Sono
Una volta, i maestri di questa truffa erano i partenopei, che infestavano i mercati come Porta Portese con il gioco delle tre carte. Oggi, i romeni hanno preso il testimone, preferendo i turisti stranieri e le tre campanelle – nient’altro che bicchierini di legno o alluminio, per un “gioco” che mira solo a svuotare tasche. Simile al predecessore, l’obiettivo è sempre lo stesso: rubare soldi alle vittime, inducendole a puntare almeno 50 euro per indovinare dove si nasconde la pallina. Ma, come al solito, è tutto un trucco da prestigiatori: la pallina finisce magicamente tra le mani del truffatore, senza che nessuno se ne accorga.
E qui entrano in gioco le classiche frasi accattivanti dei lestofanti: «Prova anche tu», «si vince sempre», gridano in un italiano che fa quasi tenerezza. *Ah, sì, “prova anche tu” – come se fosse un invito innocente a una lotteria statale, invece di una trappola per polli da spennare! E “si vince sempre”? Beh, a meno che non conti vincere un pugno in faccia se provi a reclamare i soldi.* Queste grida attirano capannelli di curiosi, specialmente nelle zone hot come via del Corso, il Colosseo e piazza di Spagna. Gli ultimi due arrestati erano proprio vicino alla scalinata di Trinità dei Monti, mentre raggiravano un turista straniero. Secondo i carabinieri, la vittima aveva scommesso 100 euro «sperando di riceverne il doppio in caso di vincita, in realtà impossibile perché sotto nessuna delle campanelle c’era la pallina oggetto delle scommesse». *E che aggravante: “minorata difesa” per via dello straniero in visita – come se i turisti non sapessero già che Roma è una giungla per i portafogli!*
# Le Vittime
Le strade del Centro sono un palcoscenico familiare per chi ha qualche anno sulle spalle, ma per i giovani – dai 18 ai 20 anni – è una novità assoluta. Stando alle denunce, non solo i turisti cadono in questa trappola, ma anche i ragazzini che non hanno mai visto un inganno del genere, riportato in auge da bande di romeni (spesso parenti tra loro) che girano l’Europa come nomadi del crimine, da Spagna a Francia, Portogallo, Austria e Germania. I preferiti? I turisti d’Oltreoceano, tipo gli americani – facili prede con i loro dollari e la loro ingenuità.
Ma guai a chi prova a riprendersi i soldi: scattano minacce e aggressioni, perché questi “maghi” non lavorano da soli. C’è tutto un teatrino: complici che fingono di vincere per attirare la folla, vedette che bloccano i curiosi e avvertono se arrivano le forze dell’ordine. *E se provi a fotografarli? Meglio non farlo, o ti ritrovi con un “copri-fotografi” che ti fa pentire di aver tirato fuori il telefono!* Insomma, è un’operazione ben oliata che i carabinieri stanno smantellando a poco a poco – ma non prima di averci regalato un po’ di dramma virale. Chissà se questi romeni sono i nuovi “eroi” delle strade romane, o solo l’ennesima ondata di furbetti che rende le vacanze un incubo. Stay tuned, perché a Roma, la truffa è sempre di moda!
Cronaca
Piazza Venezia, il cantiere dell’arte si trasforma in un teatro colorato e sfrontato

Roma trasforma un cantiere in un circo artistico: un mega-murale con sagome giganti che sembrano urlare “guardateci, siamo profondi!” Ma chissà se è solo per distrarre dai buchi perenni della metro. #ArteContemporanea #RomaImpazzita #CantiereDelCaos
LA TELA
Immaginatevi dieci silos industriali avvolti da un murale titanico, lungo 64 metri e alto 10, che fa sembrare Piazza Venezia un palcoscenico per hipster in overdose di colori. L’opera “Ci eleviamo sollevando gli altri” della artista Marinella Senatore, classe ’77 e con un curriculum che mescola musica, danza e cinema, è l’ultima pazzia del progetto Murales. Ogni quattro mesi, artisti italiani di fama internazionale si alternano per abbellire – o forse mascherare – il cantiere della linea C della metropolitana. Stavolta, tocca a Senatore, che ha già lavorato al Teatro dell’Opera di Roma, trasformare questo ammasso di ferro in una specie di festa visiva, con figure che danzano come se non avessero un domani.L’ISPIRAZIONE
Senatore spiega che l’idea viene dal mischiare il passato glorioso di Roma con l’energia caotica del presente, rendendo la piazza un “palcoscenico a cielo aperto”. Ma andiamo, è solo un modo per far sentire importanti otto milioni di persone da 24 Paesi che hanno collaborato con lei negli ultimi 12 anni? Promossa da Webuild e Vianini Lavori, con il benestare del sindaco Roberto Gualtieri, che la descrive come un “bel esempio di arte che dà senso a un cantiere”. Gualtieri giura che non butteranno via le opere vecchie, ma le ricicleranno in periferia – perché, sapete, Roma ha bisogno di più graffiti per coprire i veri problemi.
LA CERIMONIA
All’inaugurazione, Senatore ha ribadito che le sagome nel murale sono persone reali, “che si rapportano qui ed ora con i cittadini”, inclusi operai e turisti – un bel trucco per far sentire tutti parte dello show. Pietro Salini di WeBuild ha detto che l’arte rende i cantieri meno deprimenti, mentre Vincenzo Onorato di Consorzio Vianini Lavori l’ha chiamata “un modo intelligente per raccontare un cantiere”. C’erano un sacco di VIP dell’arte, da Cristina Mazzantini a Claudio Strinati, tutti lì a benedire l’evento. Chissà se ai romani, stufi di traffico e polvere, importerà davvero.
Cronaca
Il Natale di Roma è pronto, come se la città non avesse già abbastanza caos

Roma compie 2278 anni e l’assessore Smeriglio ci ordina di lasciare le grigliate di Pasquetta per scalare il Campidoglio, invece di scappare dalla città come al solito. Chi l’avrebbe detto che per sentirsi “romani de Roma” basta un po’ di folklore e meno pizze al taglio? #NataleDiRoma #PasquettaSulColle #RomaVero
L’Invito Irriverente di Smeriglio
L’assessore alla Cultura Massimiliano Smeriglio non le manda a dire: stufi di girare intorno al Campidoglio come turisti smarriti? Per il 2278° compleanno di Roma, coincidente con Pasquetta, invita tutti i romani a salire sul colle dove è nata la leggenda – e dove ancora si annidano politici e burocrazia. Alzi la mano chi ha mai visto la Rupe Tarpea o il Tempio di Giove senza una birra in mano. Questa volta, niente scuse: è ora di riscoprire il mito senza fingere di essere troppo cool per la storia.Il Programma della Festa il 21 Aprile
Dalla piazza con la statua di Marco Aurelio, alle 20:45 parte il concerto del Muro del Canto, quella band folk rock che fa impazzire gli under 40 – come se Giancane fosse il nuovo Romolo. Prima, alle 15, una mostra di 10 designer sulla scalinata del Vignola per chi finge di apprezzare l’arte moderna. Dentro la Sala della Protomoteca, lezioni di storia come “Quando è nata Roma” con Paolo Carafa – ideale per i genitori che vogliono educare i marmocchi senza ammetterlo. I bimbi si divertiranno con giocolieri, musicisti e persino fachiri ai giardini di Sisto IV, proprio lì a sinistra della fontana della Dea Roma.
Per i selfie da veri romani spacconi, l’affaccio sui Fori in via del Monte Tarpeo offrirà canzoni romane dal vivo dalle 15 alle 19, da stornelli ottocenteschi alle colonne sonore di Ennio Morricone. Al Belvedere Caffarelli, non perdetevi “Li mejo fiji de Roma” con tributi a Belli, Petrolini e Trilussa – musica inclusa, perché chi se ne frega della serietà. Il cortile del Colosso di Costantino sarà per il teatro canzone, e via del Tempio di Giove diventerà il paradiso della street poetry, dove anche i poeti improvvisati possono fingersi profondi.
In via Campitelli, Smeriglio e la sua squadra puntano sui “fondamentali” per una cittadinanza “piena e consapevole” – tradotto: smettetela di ignorare il Campidoglio e date una mano all’identità romana. Persino l’imperatore Costantino, con occhiali da sole nel logo, sembra dire: “Damme na mano a faje di’ de sì”.
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